Quali colori ci fanno sembrare più vecchi quando li indossiamo, secondo la psicologia

Vestirsi bene non basta: scegliere i colori giusti può fare la differenza tra un look adatto alla nostra età e... uno inadatto. Secondo Scientific Reports e altre fonti accademiche, il modo in cui percepiamo i colori cambia con l'età, e certi toni possono accentuare segni del tempo invece di nasconderli. La psicologia del colore ci spiega come alcune tonalità influiscano sul nostro aspetto, evocando emozioni o immagini mentali che ci fanno sembrare più maturi di quanto siamo. E no, non è solo una questione di moda: è scienza.

Nero, grigio e... il filtro “anzianità” attivato

Il nero: eterno, elegante, intramontabile... ma con l’età diventa un boomerang. Usato in total look, indurisce i tratti del viso, crea ombre sotto gli occhi e fa risaltare rughe e discromie. Il motivo? Zero contrasto luminoso sul volto. Il risultato è un “effetto grigiastro” che ci invecchia visivamente. Il grigio? Altro che neutro. In realtà può essere letale per la luminosità della pelle. Soprattutto in tessuti opachi, toglie vita al volto, specialmente nei toni chiari. Uno studio del 2014 condotto dalla Escuela de Arte y Superior de Diseño di Vic (Spagna) ha confermato che troppi colori neutri comunicano stanchezza e monotonia. Il trucco? Aggiungi texture come tweed o lurex per dare dinamismo al look.

Il nero e il marrone scuro sono due colori che, secondo la psicologia, ci fanno sembrare più vecchi.
Il nero e il marrone scuro sono due colori che, secondo la psicologia, ci fanno sembrare più vecchi.

Colori terrosi: quando il marrone spegne e il verde oliva... ingiallisce

Marrone, verde oliva e blu navy: sembrano affidabili e grandi classici che non passano mai di moda, ma possono tradirti. Il marrone è storicamente legato a un immaginario “vecchio stile”. Il verde oliva, invece, accentua il pallore nei sottotoni freddi. Il blu scuro, pur essendo elegante, rischia di “appiattire” chi ha una carnagione spenta. La psicologia del colore spiega: tonalità terrose evocano elementi statici della natura (foglie secche, legno, terra) e, a livello inconscio, ci rimandano a immagini poco vitali. Una scelta infelice, soprattutto se vogliamo apparire pieni di energia.

La scienza parla: l’età ci fa “vedere” meno colori

Non è solo un'impressione: con l'età cambia la percezione cromatica. Lo ha dimostrato uno studio del 2023 della University College di Londra, pubblicato su Scientific Reports. I partecipanti over 60 hanno mostrato risposte pupillari più deboli a colori vivaci come verde e magenta, rispetto ai più giovani. Tradotto? Il nostro cervello elabora con meno forza certe tonalità, che appaiono meno nitide o vibranti. Questo effetto fisiologico si accompagna all’ingiallimento del cristallino, che rende i blu meno brillanti e riduce il contrasto visivo. E non è tutto: queste alterazioni percettive sono state collegate anche a condizioni neurologiche come l’atrofia corticale posteriore, un tipo di demenza che colpisce la visione.

Colori da evitare... e da reinventare

Non esistono colori “vietati”, ma solo abbinamenti sbagliati. Anche i toni più critici possono essere rivisitati con le giuste strategie:

  • Regola del 70-30: usa i colori critici (come il nero o il marrone) per non più del 30% del tuo outfit.
  • Accostamenti strategici: verde oliva? Provalo con il corallo. Grigio? Abbinalo a dettagli oro o rosso vivo.
  • Texture e pattern: stampe floreali o geometriche spezzano l’effetto monocromatico e danno ritmo al look.
  • Accessori illuminanti: orecchini in metallo lucido, collane brillanti o borse pop per dare luce al viso.

L’armocromia, tecnica basata su toni della pelle, occhi e capelli, può aiutarti a trovare il tuo mix ideale. Per esempio, chi ha sottotoni freddi può puntare su toni ciliegia o petrolio, mentre chi ha sottotoni caldi può osare con pesca o ocra.

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