In Friuli-Venezia Giulia si mangia l'antenato del Tiramisù: "Qui lo chiamiamo in un altro modo"

In Friuli-Venezia Giulia, terra di confini e sapori forti, esiste un dolce che potrebbe mettere in crisi ogni certezza: l'antenato del Tiramisù, quello che conosciamo tutti e che con ogni probabilità è il dolce italiano più apprezzato all'estero. In un comune della provincia di Pordenone, molte persone lo chiamano orgogliosamente con un altro nome: Dolce Livenza. A rivelarlo sono stati i social ufficiali della Tiramisù World Cup, scatenando subito un vortice di curiosità e nostalgia.

Protagonista di questa storia è Sacile, pittoresco comune in provincia di Pordenone, bagnato (scusate il gioco di parole) dal fiume Livenza. È proprio qui che il "tiramisù" prendeva un’altra forma, un altro sapore e, soprattutto, un altro nome. E se pensate che sia solo una trovata recente, vi sbagliate di grosso: le radici affondano direttamente nella tradizione di fine Ottocento.

Il Dolce Livenza: la "vecchia gloria" che sfida il re dei dessert

A raccontare il passato dorato del Dolce Livenza sono gli stessi residenti di Sacile, orgogliosi della loro eredità gastronomica. In un'intervista concessa ai profili social "Tiramisù World Cup", alcuni residenti spiegano che il ristorante Distriso era famoso per proporre questa delizia che, ci tengono a specificare, "non era un tiramisù, ma qualcosa di più antico e speciale".

A confermare tutto è Antonio Sartori, originario di Borgoricco. Sfogliando il ricettario di sua madre, un prezioso manoscritto datato 1951, spuntano fuori pagine che profumano di storia. "Mia mamma lo portò come parte della sua dote matrimoniale", racconta Sartori. "La ricetta del Dolce Livenza apparteneva a mia bisnonna Catina, che gestiva un’osteria a Sacile tra fine Ottocento e inizio Novecento".

Antonio Sartori ha spiegato l'origine del 'Dolce Livenza', antenato del tiramisù
Antonio Sartori ha spiegato l'origine del 'Dolce Livenza', antenato del tiramisù

Le similitudini tra Dolce Livenza e Tiramisù sono sorprendenti. Panna montata al posto del mascarpone, pan di Spagna anziché savoiardi, qualche goccia di rum o cognac a dare brio: ingredienti semplici, procedimenti rapidi, ma il risultato finale era un'autentica poesia senza bisogno di cottura. Quella poesia che, qualche decennio dopo, avrebbe conquistato il mondo sotto un altro nome.

Dolce Livenza vs Tiramisù: la dolce sfida che accende le rivalità regionali

La scoperta del Dolce Livenza riapre una ferita antica: dove è nato davvero il Tiramisù? Una questione che divide da sempre Veneto e Friuli Venezia Giulia, come una sorta di derby senza fine, paragonabile ad "arancino" e "arancina". E, diciamolo, in questa contesa nessuno è disposto a tirarsi indietro. La versione più conosciuta e documentata assegna la paternità al Veneto. Più precisamente a Treviso, al ristorante Le Beccherie, dove il pasticcere Roberto "Loly" Linguanotto e la famiglia Campeol avrebbero creato il Tiramisù alla fine degli anni '60. Documenti ufficiali, come l'atto di nascita stilato dall'Accademia Italiana della Cucina, avvalorano questa tesi.

Secondo altre fonti, invece, il dolce sarebbe nato proprio in Friuli Venezia Giulia. Tra Gorizia e Udine, già negli anni ’40, esistevano dolci simili chiamati "Vetturino" o "Tiremesù", a base di cioccolato, zabaglione e savoiardi. Una ricerca accurata di Clara e Gigi Padovani, due food writer di riferimento, suggerisce radici più profonde e meno glamour rispetto alla versione veneta.

A complicare ulteriormente le cose ci sono teorie più fantasiose. Alcuni raccontano che il Tiramisù sia nato perfino a Siena, come omaggio a Cosimo III de’ Medici. Altri lo collocano a Torino, come dolce energizzante per il conte di Cavour. Storie affascinanti, ma senza solide basi storiche: la presenza di ingredienti come il mascarpone, rarissimi fuori dal Nord-Est all'epoca, rende queste leggende più adatte ai romanzi che ai libri di cucina.

Una variante più piccante racconta la nascita del dolce in una casa di piacere di Treviso nell’Ottocento: un "dessert afrodisiaco" servito ai clienti per risollevarne corpo e spirito. Tra aneddoti e ricette, però, il filo conduttore resta uno: il Tiramisù, sotto qualsiasi nome, rimane il dolce italiano più buono di tutti.

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