Cosa significa ripetere sempre gli stessi errori, secondo la psicologia

Molte persone, nonostante le consapevolezze, finiscono per ripetere sempre gli stessi errori, perché succede? La psicologia ha una spiegazione, scopri tutti i dettagli più salienti.

A chi non è mai capitato di cadere nella stessa trappola, ancora e ancora? Di promettersi, con forza, "questa volta sarà diverso" per poi assistere, quasi come spettatori impotenti, alla ripetizione di uno schema doloroso? La capacità umana di riconoscere un errore, ma non riuscire a evitarlo, è uno dei paradossi più affascinanti e struggenti della psiche. E non si tratta solo di distrazione o superficialità. E' un fenomeno radicato profondamente nella nostra storia emotiva, nelle strutture invisibili che regolano il nostro comportamento. Capire per quale motivo ci capita di ripetere di continuo lo stesso errore, è importante per poter comprendere aspetti e caratteristiche nascoste della propria personalità.

Perché ripetiamo gli stessi errori, anche quando sappiamo che ci faranno male? La risposta non è semplice e, soprattutto, non è unica. La psicologia ha individuato diverse chiavi di lettura, che vanno dalle dinamiche inconsce alla difficoltà di rinegoziare la propria identità. Molti comportamenti ripetitivi sono la manifestazione esterna di schemi interiorizzati nell'infanzia. Secondo la teoria dell'attaccamento, le prime relazioni con i caregiver definiscono il nostro modo di percepire noi stessi e gli altri. Se, ad esempio, da bambini abbiamo imparato che l'amore è condizionato o imprevedibile, è probabile che, da adulti, tenderemo a cercare inconsciamente partner che ci confermino quella dolorosa "verità".

Perché ripetiamo continuamente gli stessi errori? La psicologia ha la risposta

Molti credono che la consapevolezza sia sufficiente per cambiare. Se riesco a capire perché sbaglio, penserò, allora smetterò di farlo. In realtà, la psicologia ha dimostrato che il cambiamento richiede molto più che una semplice comprensione intellettuale. L'inconscio opera su un livello molto più profondo rispetto al pensiero razionale: anche se la mente sa che una certa scelta è sbagliata, l'inconscio potrebbe "sentire" che è familiare, dunque paradossalmente rassicurante. Per cambiare davvero è necessario lavorare non solo sulla cognizione, ma anche sulle emozioni che tengono in piedi i vecchi schemi. Un altro aspetto interessante è quello dell'autosabotaggio. Ripetere errori può essere una forma nascosta di autolesionismo emotivo, un modo per punirsi per colpe passate o percepite. In alcuni casi, è una richiesta implicita di aiuto: facendo esplodere ripetutamente le stesse situazioni, si tenta di attirare l'attenzione su un dolore interno che non si riesce a esprimere a parole. Questo meccanismo è spesso alimentato da convinzioni profonde e inconsce come "non merito di essere felice" o "non valgo abbastanza". Finché tali credenze non vengono riconosciute e trasformate, l'individuo tenderà a sabotare inconsapevolmente ogni tentativo di miglioramento.

Perchè ripeti sempre gli stessi errori
Perchè ripeti sempre gli stessi errori

Ma cambiare è però possibile? Assolutamente si. Quando vogliamo imparare cose nuove, è fondamentale approcciare a stimoli e comportamenti diversi da quelli legati alla nostra routine. Il coraggio di mettersi alla prova è fondamentale. Solo in questo modo è possibile davvero scoprirsi e scoprire aspetti e interpretazioni, mai viste prima. Un'idea affascinante, proposta da alcune correnti della psicologia narrativa, è che noi siamo, in gran parte, le storie che ci raccontiamo su noi stessi. Se la mia narrativa interna dice "sono una persona che sbaglia sempre", tenderò inconsciamente a confermare quel copione, perché le persone hanno bisogno di coerenza interna. Cambiare i comportamenti, quindi, significa anche riscrivere la propria storia. Per farlo è necessario andare oltre ogni barriera, ogni paura e lasciarsi trasportare dalle novità. Gli errori fanno parte della nostra crescita e sono una fondamentale esperienza ma, una volta compresi e analizzati, vanno evitati.

Perché tendiamo a ripetere gli stessi errori? La spiegazione tra psicologia e neuroscienze

Uno degli studi più noti che chiarisce il motivo per cui spesso ricadiamo negli stessi errori riguarda il fenomeno della coazione a ripetere, un concetto introdotto da Sigmund Freud e successivamente sviluppato da diversi psicologi e neuroscienziati. Questo termine indica la spinta inconscia a riproporre comportamenti, situazioni o schemi, anche quando risultano dannosi o causa di sofferenza. Freud spiegava che la coazione a ripetere nasce dal bisogno inconscio di rivivere esperienze dolorose del passato, con l'illusione di poterle finalmente padroneggiare o risolvere. Tuttavia, questo processo raramente conduce a una reale guarigione, alimentando piuttosto la ciclicità della sofferenza. Dal punto di vista delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, il cervello umano tende a preferire comportamenti già consolidati perché richiedono meno energia e sono più facilmente prevedibili. Le connessioni neurali più frequentemente utilizzate diventano come "autostrade" mentali, percorsi rapidi e familiari che il cervello imbocca senza sforzo, rendendo complicato abbandonare abitudini dannose. Anche quando un comportamento porta a conseguenze negative, la mente spesso sceglie ciò che conosce rispetto all’incertezza del cambiamento. Questo riflesso deriva dal bisogno primario di protezione e stabilità, spingendo l’individuo a preferire una situazione sgradevole ma familiare piuttosto che affrontare l’ignoto.

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