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Festeggiare il compleanno al ristorante è un’abitudine diffusa da tempo in Italia. Una tradizione che, però, nella forma cambia sensibilmente da Nord a Sud. Nelle regioni meridionali, quasi sempre è il festeggiato a offrire tutto agli invitati. Al contrario, nel Nord Italia è piuttosto comune che ognuno paghi la propria parte: chi compie gli anni organizza, prenota e invita, ma non mette mano al portafogli per tutti.
Parlando di compleanni italiani al ristorante, c'è un'altra questione spinosa: quella del taglio della torta. Un argomento che, negli ultimi giorni, ha infiammato i social grazie all’intervento diretto di un ristoratore romano, gestore del locale Jumanji.
Portare la torta da casa: cosa dice la legge?
Molti clienti pensano che portare una torta dall’esterno sia un gesto innocuo. Ma la normativa italiana è molto chiara: il ristoratore ha piena responsabilità su ciò che viene servito e consumato nel suo locale. Di conseguenza, può legittimamente rifiutare l’ingresso di dolci preparati in casa, in quanto privi di etichettatura, tracciabilità e certificazioni igienico-sanitarie. Al contrario, le torte acquistate in pasticceria, munite di scontrino e ingredienti visibili, sono generalmente ammesse, a discrezione del gestore.

Una cosa è certa: il servizio ha un costo. Nel senso che va via acqua, corrente e tempo del personale. E sempre più ristoratori iniziano a farlo notare apertamente, come nel caso di Jumanji, il cui proprietario ha pubblicato un video virale per spiegare il motivo dietro al supplemento di 1€ a persona che lui ha imposto per il taglio della torta portata da casa.
“La corrente non ce la regalano”: la spiegazione virale del ristoratore
In un video di appena 60 secondi, il gestore del Jumanji ha deciso di rispondere alle critiche. Lo fa con toni pacati, ma decisi. Ecco le sue parole: “Innanzitutto, invece che ordinare la torta dal nostro laboratorio, la stai portando tu da fuori. È una possibilità che noi diamo, ma è comunque un servizio che ha un costo.”
Da lì parte un elenco preciso di tutte le fasi che comportano un impiego di tempo, energia e risorse:
- Conservazione in frigo: la torta va refrigerata, e il consumo elettrico ha un costo.
- Interruzione del servizio: il personale di sala deve fermarsi per preparare il momento della torta.
- Servizio al tavolo: taglio, porzionamento, sistemazione nei piattini, forchettine e cucchiaini inclusi.
- Sparecchio e lavaggio: dopo il consumo, va pulito tutto. Piatti, posate, tovaglioli: niente viene lasciato al caso.
La sintesi è semplice e diretta: “Qualche cliente minimizza e non si rende conto del lavoro che c’è dietro. Noi per tutto questo servizio prendiamo la cifra simbolica di 1€ a persona.”
I commenti esplodono: chi lo difende, chi lo attacca
Il post è esploso in rete e ha raccolto centinaia di commenti. Come prevedibile, le opinioni sono contrastanti. D'altronde siamo italiani e vogliamo insegnare il mestiere a chi lo fa da anni pur non avendolo mai fatto. C’è chi apprezza la trasparenza e chi, invece, considera ingiusto il sovrapprezzo. Molti utenti contestano il concetto di “simbolico”: “Se ho 40 invitati, pago 40 euro in più solo per la torta?”, scrive qualcuno. Una cifra che, sommata al conto finale, può pesare non poco.
Altri ironizzano: “Il frigorifero sarebbe acceso comunque, non è che lo accendi solo per la torta”. C’è anche chi chiede, in maniera provocatoria: “Dici che prendi 1€ anche per il personale. Quei soldi vanno ai camerieri o li incassi tu?”. Insomma, si passa dal sarcasmo all’indignazione, ma senza mai un vero punto d’incontro.
Una parte del pubblico, tuttavia, difende a spada tratta la posizione del ristoratore. Tra i commenti più gettonati: “Chi critica non ha mai lavorato in un ristorante. Ogni servizio ha un costo, anche quello che sembra il più banale”.
La differenza sta nella scelta commerciale. Alcuni ristoranti preferiscono offrire il taglio della torta gratuitamente per fidelizzare il cliente o per pura cortesia. Altri, come il Jumanji, lo vedono come un servizio aggiuntivo, che va riconosciuto. E se la cifra viene chiarita prima del taglio, non c’è alcuna violazione del contratto tra ristoratore e cliente.
