Italiana risponde alle domande più comuni sul Cammino di Santiago

Con l’arrivo della primavera, sempre più italiani decidono di mettersi in cammino lungo uno dei percorsi più iconici al mondo: il Cammino di Santiago. Tra questi c’è Marta di Muro, che approfittando dei ponti festivi di aprile e maggio ha deciso di intraprendere il suo personale viaggio spirituale e fisico. Il momento è ideale: giornate lunghe, temperature miti e panorami mozzafiato rendono il periodo primaverile perfetto per vivere questa esperienza senza l’afa estiva o le folle dell’alta stagione.

Nel corso del suo cammino, Marta ha deciso di rispondere alle domande più frequenti che riceve da amici, conoscenti e curiosi. Ecco cosa ci racconta direttamente dal percorso che sta affrontando lungo la spettacolare via delle Asturie, che corre parallela all’oceano Atlantico.

Italiana risponde alle 7 domande più comuni sul Cammino di Santiago

“Ma si cammina e basta?”

La domanda è lecita, soprattutto per chi immagina il Cammino come una lunga marcia senza pause. La risposta di Marta, però, ribalta questa visione minimalista: “Si cammina molto, certo, ma si fanno anche cose inaspettate. In questo momento, per esempio, sto assistendo a una gara di surf!”. Il percorso delle Asturie regala panorami costieri da sogno e permette ai pellegrini di imbattersi in eventi locali, attività culturali e incontri sorprendenti. Il Cammino non è solo un tragitto fisico, ma una vera e propria esperienza multisensoriale.

“E se piove?”

Non manca chi teme la pioggia, ma Marta tranquillizza subito: “Non esiste cattivo tempo, ma solo abbigliamento sbagliato”, riprendendo un detto tedesco molto popolare tra i camminatori. Con l’equipaggiamento giusto – scarpe impermeabili, mantella, strati tecnici – si può camminare anche sotto la pioggia. Fanno eccezione solo eventi meteorologici estremi, come la DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos) che ha colpito la Spagna alcuni mesi fa. Ma si tratta, appunto, di eccezioni. Non tutti hanno tempo illimitato a disposizione e anche in una giornata di pioggia c'è bisogno di camminare.

“Come fai a non perderti?”

Una delle paure più comuni riguarda l’orientamento. Marta ci rassicura subito: “È difficile perdersi. Ci sono indicazioni ovunque, dalle frecce gialle ai simboli sulle mattonelle. È impossibile sbagliare strada se stai attento”. Il Cammino di Santiago è uno dei percorsi più ben segnalati d’Europa, con una rete di indicazioni capillare, grazie anche al contributo delle associazioni di pellegrini e degli enti locali spagnoli.

Queste mattonelle colorate, presenti lungo il Cammino di Santiago, sono utili per capire la direzione da seguire.
Queste mattonelle colorate, presenti lungo il Cammino di Santiago, sono utili per capire la direzione da seguire.

“Il libretto dei timbri dove si prende?”

Per molti, collezionare i timbri (o sellos) è parte integrante dell’esperienza. Marta ha preso il suo Credencial del Peregrino direttamente in aeroporto, ma si può trovare anche in uffici turistici, parrocchie, ostelli e associazioni di pellegrini. Ogni timbro racconta un pezzo di viaggio e serve anche per ottenere la Compostela, il certificato ufficiale di completamento del Cammino.

“Come fai a mangiare senza glutine?”

Marta è intollerante al glutine, eppure non ha avuto problemi: “Sto apprezzando tantissimo che quasi tutti i ristoranti offrono pane senza glutine e diverse opzioni anche fritte. In Spagna sono davvero bravi da questo punto di vista”. Il paese iberico è da anni all’avanguardia sul fronte delle intolleranze alimentari e molte strutture sono preparate per accogliere chi segue una dieta senza glutine. Inoltre, molte app permettono di trovare locali certificati anche nelle piccole località attraversate dal Cammino.

“Serve preparazione fisica?”

La risposta è chiara: , ma non è tutto. “Sicuramente aiuta essere preparati fisicamente, ma forse è più un’esperienza mentale che fisica”, dice Marta. Il Cammino è un percorso modulabile: ognuno decide quanti chilometri fare e quando fermarsi nell'arco di una giornata. La media giornaliera si aggira intorno ai 20-25 km, ma molti iniziano con tragitti più brevi per poi aumentare il ritmo. Più che un allenamento militare, conta la costanza e l’ascolto del proprio corpo.

“Bisogna prenotare i rifugi in anticipo?”

Su questo punto la risposta è: dipende. “Non tutti i rifugi accettano prenotazioni, ma ci sono tantissime app e siti che indicano le strutture più vicine e se ci sono posti disponibili”, racconta Marta. In alta stagione o in tappe molto frequentate è consigliabile prenotare con qualche giorno di anticipo. App come Gronze, Buen Camino o Booking permettono di pianificare al meglio le soste notturne, anche con un budget ridotto.

“Che percorso stai facendo?”

Marta ha scelto uno dei più affascinanti: il Cammino del Nord, più precisamente la tratta delle Asturie. Questo itinerario costeggia l’oceano Atlantico e regala panorami marini spettacolari. La tappa dove ha assistito alla gara di surf è solo uno dei tanti momenti unici offerti da questo tratto. Meno affollato del Cammino Francese, offre una maggiore intimità e un contatto diretto con la natura selvaggia della costa settentrionale della Spagna.

 

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