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Le Cinque Terre sono uno dei gioielli più brillanti della Liguria, una manciata di borghi che sembrano usciti da una cartolina dipinta a mano. Ma tra Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, quale scegliere per una vacanza estiva perfetta? Prima di scoprirlo, partiamo con qualche curiosità che pochi conoscono.
Cinque Terre, cinque segreti: curiosità che sorprendono
Il nome "Cinque Terre" non è un'invenzione moderna per attirare turisti. È stato usato per la prima volta nel 1448 dall’umanista Giacomo Bracelli, che raccontava già allora di questi borghi famosi per l'eccellenza del loro vino. “Terre” non indicava solo i villaggi, ma anche le fasce di terra coltivata che li circondano, fondamentali per la sopravvivenza delle comunità locali.
Molti liguri lamentano gli effetti negativi dell'overtourism alle Cinque Terre. In pochi sanno che fino al XIX secolo, questi luoghi erano raggiungibili solo a piedi o via mare. Niente strade, niente carrozze. Solo sentieri stretti e barche coraggiose. Proprio questa loro isolamento ha aiutato a mantenere forti identità locali e tradizioni uniche, almeno fino a qualche decennio fa.
I famosi terrazzamenti, sostenuti da oltre 7.000 km di muretti a secco, sono una delle più grandi opere di ingegneria rurale d’Italia: niente cemento, solo pietre incastrate a mano. A Corniglia, il borgo senza mare, si arriva dopo aver affrontato una scalinata di quasi 400 gradini. A Manarola, invece, ogni Natale prende vita il presepe luminoso più grande del mondo, finito nel Guinness dei primati nel 2007.
Chi cerca angoli nascosti troverà spiagge segrete come Guvano, tra Corniglia e Vernazza, raggiungibili solo a nuoto o tramite sentieri non alla portata di tutti. E sotto la superficie del mare, un vero paradiso per sub: posidonia, gorgonie rare e tante specie marine protette. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, nonostante sia il più piccolo d’Italia, è anche il più densamente abitato.
Quale borgo fa per te? Le risposte degli esperti di viaggio
A dare una mano nella scelta ci pensano Marti Cerri e Dario Pettoni, coppia di travel creator italiani noti online come @verso.itaca. In un video pubblicato sui loro canali social, i due analizzano ogni borgo in base alle esperienze che può offrire.
Riomaggiore è il primo che si incontra arrivando da La Spezia. Perfetto per chi cerca romanticismo: vicoletti, scorci da cartolina e tramonti infuocati. Ideale per coppie in fuga d’amore.
Manarola conquista con il suo promontorio da cui si abbraccia l’intero borgo. Scendere al porticciolo e tuffarsi tra gli scogli è quasi un rito estivo. Ottima per chi ama l’atmosfera pittoresca e i tuffi tra le rocce.
Corniglia è diversa: non ha un porticciolo, ma è un rifugio per escursionisti. Situata a 100 metri sul livello del mare, si raggiunge salendo la famosa Lardarina, la scalinata dei 400 gradini. Meta perfetta per gli amanti del trekking e del silenzio.
Vernazza è la regina per molti. Porticciolo, case colorate, una minuscola spiaggia, tutto ciò che ci si aspetta da un borgo ligure da sogno. L’ideale per chi vuole “assaporare” le Cinque Terre con tutti i sensi.

Monterosso al Mare, la più grande delle cinque, vanta due spiagge di sabbia finissima. Qui si trovano anche hotel, locali e stabilimenti balneari. È la meta perfetta per chi vuole un po’ più di comfort senza rinunciare al fascino ligure.
Come spostarsi tra le Cinque Terre: treno batte tutti
Una volta arrivati, la domanda sorge spontanea: come ci si muove tra i cinque borghi? La risposta è semplice: treno. La Cinque Terre Card Train consente spostamenti illimitati tra La Spezia e Levanto e le stazioni sono praticamente dentro i paesi. Solo Corniglia è a circa un chilometro, ma una navetta gratuita fa avanti e indietro.
A piedi è un’altra opzione meravigliosa. Il Sentiero Verde-Azzurro (SVA) collega i borghi offrendo panorami spettacolari. Ideale per chi ama camminare tra profumi di rosmarino, fichi e mare.
In macchina? Meglio di no. I parcheggi sono pochi e costosi, i borghi hanno ZTL e non ci sono benzinai. Meglio lasciarla a La Spezia o Levanto e godersi la Liguria a passo lento. Un po' come la Costiera Amalfitana.
In traghetto da marzo a novembre si possono raggiungere Riomaggiore, Manarola, Vernazza e Monterosso. Corniglia resta l’unica senza porticciolo. I battelli partono anche da Portovenere, La Spezia e Levanto, offrendo un punto di vista spettacolare sulla costa.
In autobus, ovvero le navette locali, sono utili per tratte brevi. Incluse nella Cinque Terre Card, collegano centri abitati con stazioni, parcheggi e santuari. Ottima soluzione se si è stanchi dopo una lunga camminata.
Taxi? Esistono, ma scordatevi le app (ad eccezione di Uber Black che sta iniziando a prendere piede anche in Italia, finalmente): qui si chiama ancora con il telefono. Meglio prenotare in anticipo.
Quando andare alle Cinque Terre? Il trucco è evitare i picchi
L’estate è ovviamente la stagione più gettonata, ma anche la più affollata. Se puoi, scegli giugno o settembre: clima perfetto, meno turisti e panorami mozzafiato tutti per te. La primavera è ottima per fare trekking, mentre l’autunno regala colori e sapori intensi, con le sagre del vino e delle olive. Chi cerca il mare trova acque limpide da giugno a ottobre. Gli amanti delle passeggiate possono contare su sentieri aperti quasi tutto l’anno, ma sempre meglio controllare sul sito ufficiale del Parco per lo stato aggiornato dei percorsi.
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