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Il Giappone continua a essere una delle mete più amate dai viaggiatori di tutto il mondo, italiani in primis. Dalle metropoli ultramoderne alle tradizioni millenarie, il fascino del Sol Levante sembra non conoscere crisi. Ma quando un viaggio si conclude, arriva il momento di tirare le somme: cosa è piaciuto di più e cosa ha lasciato qualche perplessità? La Japan Tourism Agency ha voluto scoprirlo commissionando un sondaggio, intervistando oltre 4.000 turisti internazionali prima del rientro nei loro paesi.
Tra luglio e dicembre 2024, nei principali aeroporti internazionali del paese — da Narita a Haneda, da Kansai a Fukuoka fino a New Chitose — 4.189 viaggiatori hanno risposto a una semplice domanda: “Cosa ti ha infastidito durante il viaggio?” La risposta più comune (il 51%, dunque uno su due)? Semplicemente: “Nulla.”
Il 51% dei turisti: “Nessun problema, il viaggio è stato perfetto”
Sì, hai letto bene. Il 51,1% degli intervistati ha dichiarato di non aver riscontrato alcun disagio durante il soggiorno in Giappone. Un dato che salta subito all’occhio, soprattutto se paragonato al 29,7% del 2023 e al 36,6% pre-pandemia. Una crescita impressionante, che mostra come l’esperienza turistica nipponica stia diventando sempre più impeccabile.

Chi ha avuto problemi, comunque, ha risposto con toni pacati, segnalando più piccoli disagi pratici che avanzando vere e proprie lamentele. Ma quali sono stati i punti critici segnalati dal restante 49%?
I problemi più comuni: lingua, affollamento e... i cestini!
Al secondo posto tra le risposte più frequenti troviamo una questione storica per i viaggiatori occidentali: la mancanza di cestini pubblici. Il 21,9% ha dichiarato di essersi sentito in difficoltà per l’assenza di punti di raccolta rifiuti nelle città. Ma la spiegazione c’è: in Giappone è raro consumare cibo per strada, quindi la produzione di rifiuti “da passeggio” è minima. Inoltre, molti giapponesi portano con sé uno zainetto o una borsa dove riporre temporaneamente i propri rifiuti.
Altri punti segnalati con una certa frequenza:
- Difficoltà di comunicazione con il personale in ristoranti, hotel e negozi (15,2%).
- Affollamento eccessivo in stazioni, ristoranti e attrazioni turistiche (13,1%).
- Confusione nei trasporti pubblici, soprattutto per trovare il binario giusto o capire i cambi (12,3%).
- Cartellonistica multilingue carente, spesso con traduzioni poco chiare (10,8%).
- Lentezza nelle procedure di immigrazione all’arrivo (8,6%).
- Mancanza di Wi-Fi gratuito in molte aree pubbliche (6,1%).
Insomma, nulla di drammatico. Più che lamentele, si tratta di osservazioni utili per migliorare l’esperienza del turista straniero in un paese che resta, comunque, tra i più organizzati e ospitali al mondo. Altre persone lamentano l'impossibilità di pagare con la carta in molti negozi, circostanza oramai sempre più rara in Europa.
Le cose che piacciono di più: sicurezza, cultura e... ramen!
Se il lato “negativo” è ridotto al minimo, le cose che fanno innamorare del Giappone sono tantissime. Dai templi antichi di Kyoto ai grattacieli scintillanti di Tokyo, passando per le spiagge di Okinawa e le nevi di Hokkaido, il paese ha mille volti e mille sorprese.
Secondo i turisti, i punti forti del Giappone sono:
- Sicurezza: uno dei paesi più sicuri al mondo, dove anche di notte ci si sente tranquilli.
- Ordine e pulizia: strade impeccabili, mezzi puntuali e città curate in ogni dettaglio.
- Cultura e tradizione: santuari, festival, cerimonie e una storia millenaria che affascina.
- Cibo: dal sushi al ramen, dalla tempura allo street food come takoyaki e okonomiyaki, ogni pasto è un’esperienza.
- Efficienza nei trasporti: i treni Shinkansen sono un simbolo mondiale di puntualità.
- Ospitalità: i giapponesi sono cortesi, gentili e sempre pronti ad aiutare, anche senza parlare lingue straniere.
Senza dimenticare la natura spettacolare che va dai ciliegi in fiore (hanami) in primavera, al foliage d’autunno, fino alle montagne innevate d’inverno. Ogni stagione regala panorami da cartolina e fotografie da sogno.
