Cosa dice la psicologia su coloro che si innamorano di persone più grandi d'età

Premessa fondamentale: questo articolo non è un trattato di psicologia né sostituisce il parere di un esperto. Si limita a riportare riflessioni basate su ricerche scientifiche accreditate, con l’obiettivo di esplorare un tema che – ammettiamolo – ha fatto girare la testa a più di qualcuno: innamorarsi di persone molto più grandi d’età.

Amore vintage o bisogno nascosto? Cosa dice la psicologia

Quando Cupido lancia la freccia, non sempre guarda la carta d’identità. Sempre più spesso, le relazioni con partner significativamente più anziani diventano parte della normalità affettiva. Ma cosa spinge davvero alcune persone a cercare l’amore fuori dalla propria fascia anagrafica? Secondo la psicologia, dietro il fascino del “più grande” ci sono più fattori, non solo romantici.

La Parental Investment Theory — una teoria evoluzionistica ampiamente citata in ambito accademico — spiega che uomini e donne sviluppano preferenze partner diverse: gli uomini prediligono la giovinezza (associata alla fertilità), mentre le donne tendono a cercare stabilità e risorse, qualità spesso associate a un’età più avanzata. Lo confermano studi pubblicati su Evolution and Human Behavior e validati in contesti culturali differenti. Dunque chi dice che la donna vuole "sistemarsi" non è misogino o sessista. Molte di loro hanno - legittimamente - questo obiettivo.

Protezione, papà e... psiche: il mix è potente

Non sempre si tratta solo di logica. In molti casi, l’attrazione verso persone più grandi nasce da bisogni affettivi inconsci. Secondo la teoria dell’attaccamento di John Bowlby e Mary Ainsworth, chi ha avuto figure genitoriali poco presenti o emotivamente distanti può cercare, in età adulta, partner che ricordano proprio quei genitori mancanti. Una sorta di “abbraccio mancato” che si rincorre nel tempo. In questa ottica, un uomo maturo può diventare una figura rassicurante, capace di colmare vuoti affettivi pregressi. Niente di patologico, a meno che questa scelta non diventi un meccanismo ripetitivo e rigido, privo di consapevolezza.

Il gioco vale anche al contrario. Ci sono individui maturi che scelgono partner più giovani per esorcizzare l’età che avanza. Alcuni psicologi definiscono questa dinamica “narcisistica”: la giovinezza del partner diventa uno specchio del proprio fascino ancora attivo. Insomma, un botox affettivo.

La psicologia clinica osserva che in alcuni casi si tratta di una strategia inconscia per validare sé stessi, tipica di chi fa fatica ad accettare i segni del tempo. Secondo un'analisi pubblicata sul Journal of Personality Disorders, queste relazioni possono essere funzionali o problematiche, a seconda della maturità emotiva dei partner coinvolti.

Tra vantaggi e scivoloni: vivere la relazione con un partner più anziano

Come in ogni relazione, anche qui ci sono pro e contro. I vantaggi? Non pochi:

  • Stimolazione intellettuale: chi ha più esperienza spesso sa ascoltare, argomentare e affrontare i conflitti con lucidità.
  • Stabilità emotiva: meno giochi mentali, più chiarezza su ciò che si vuole.

Ma non mancano le sfide:

  • Divergenza di progetti: chi ha 25 anni sogna magari di fare figli, chi ne ha 55 ha già attraversato quella fase.
  • Squilibri di potere: l’età può portare a dinamiche poco paritarie, spesso in modo non intenzionale.
  • Imbarazzo sociale: amici e famiglia non sempre capiscono o accettano. E a Natale, le differenze si notano tutte.

Quando l’attrazione diventa ossessione: la gerontofilia

Qui entriamo in un campo più delicato. La gerontofilia è l’attrazione esclusiva o ossessiva verso persone anziane, generalmente sopra i 60 anni. Secondo le classificazioni psichiatriche (DSM-5), può rientrare tra le parafilie se comporta disagio clinicamente significativo o compromissione funzionale.

Innamorarsi di persone più grandi può essere sintomo di
Innamorarsi di persone più grandi può essere sintomo di gerontofolia.

Non si tratta quindi di “gusti” personali ma di una condizione che può avere origini profonde: complessi edipici, traumi infantili, dinamiche di potere irrisolte. La diagnosi spetta agli specialisti e non tutte le relazioni con ampio gap generazionale rientrano in questo ambito.

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