Perché è 'sbagliato' brindare con bicchieri di plastica o con l'acqua? La risposta

Brindare non è solo portare 'in cielo' il bicchiere. È un gesto millenario, un rito che affonda le sue radici nella storia pre-cristiana e che ancora oggi segna i momenti più importanti: matrimoni, compleanni, promozioni e nuovi inizi. Ma se il brindisi è così carico di significato, perché allora alzare un bicchiere di plastica o un calice pieno d'acqua può essere considerato una “caduta di stile” o addirittura un gesto di cattivo augurio? Spoiler: non è solo questione di bon ton.

Dal vino agli dei: quando il brindisi era un atto sacro

Il brindisi nasce come un gesto sacro, un’offerta agli dei, e attraversa le civiltà assiro-babilonesi, egizie, greche e romane. Alzare il calice significava invocare protezione, salute, abbondanza. E non mancavano le libagioni, ovvero versare un po’ di vino a terra come segno di ringraziamento agli spiriti o agli dei dell’Olimpo. Nell’antica Roma, i convitati bevevano pronunciando parole rituali, augurando lunga vita e alleanze durature.

Nel Medioevo il gesto si fa più “difensivo”: urtare i bicchieri tra loro significava fidarsi, dimostrare che nessuno stava tentando di avvelenare gli altri. Il termine “brindisi” arriva invece dalla Germania, con il celebre “bring dir’s” — “te lo offro”. Da lì, si diffonde in tutta Europa come sinonimo di festa, unione e positività.

Il bicchiere di vetro? Non è un capriccio da snob

Chi ha detto che brindare con un bicchiere di plastica è ok “tanto è solo un gesto”? Non è così semplice. Il vetro, e meglio ancora il cristallo, è parte integrante del rito del brindisi, per almeno tre motivi fondamentali:

  • Esperienza sensoriale: il vetro esalta il colore, il profumo e il gusto della bevanda. La plastica invece altera le bollicine, soprattutto negli spumanti e nello champagne. A confermarlo c’è uno studio della Université de Reims in Francia, che ha dimostrato come la composizione del vetro favorisca la formazione delle bolle e ne mantenga la persistenza.
  • Il suono del brindisi: quel tintinnio cristallino ha un valore simbolico. La plastica non produce nessun suono degno di nota e... diciamolo, fa un po’ festa di compleanno al parco.
  • Rispetto e cura: usare il vetro significa anche dare importanza al momento e agli ospiti. È un segno di attenzione, di stile e, perché no, anche di eleganza.

Brindare con bicchieri usa e getta, insomma, spezza la magia del momento. Un po’ come ascoltare la tua canzone preferita... da un altoparlante rotto.

Acqua e brindisi? No, grazie. E non è solo superstizione

“Ma io non bevo alcolici!”. Scelta più che legittima, ma attenzione a non rovinare il clima del brindisi con un bicchiere d’acqua. Nella cultura occidentale, l’acqua nel brindisi ha un significato preciso — e non è affatto positivo. Nell’antica Grecia si beveva acqua in occasioni funebri, per ricordare i defunti. Il fiume Lete, simbolo dell’oblio e della morte, era proprio associato all’acqua. Riproporre quel gesto in una festa equivale, per molti, a “chiamare” sfortuna.

Il tintinnio dei brindisi causato dal vetro (cristallo) è di fondamentale importanza.
Il tintinnio dei brindisi causato dal vetro (cristallo) è di fondamentale importanza.

La superstizione ha poi aggiunto un tocco macabro: chi brinda con l’acqua rischia di “morire annegato”. Un detto inquietante, forse nato in ambienti marinari dove l’acqua rappresentava sia la vita che la minaccia più temuta. Anche il galateo contemporaneo è chiaro: chi non vuole bere alcolici può comunque partecipare al brindisi con un calice di vino portato semplicemente alle labbra, senza ingerirlo. Il gesto vale più del contenuto.

Brindare porta fortuna: non è leggenda

Il brindisi è molto più di un tic sociale: è un rito propiziatorio. Ogni elemento ha un suo significato. Guardarsi negli occhi mentre si urtano i calici? Serve a sancire la sincerità dell’augurio. Il suono dei bicchieri? Allontana gli spiriti maligni, dicono le credenze. Le parole pronunciate? Sono formule di buon auspicio. E il vino? Il “nettare degli dei”, simbolo di vitalità, abbondanza e gioia.

Molti popoli, anche oggi, attribuiscono al brindisi un potere magico. Nelle cerimonie più solenni, non si brinda mai “a caso”: si scelgono le parole giuste, il momento giusto, le persone giuste. E guai a dimenticare il contatto visivo: secondo una leggenda tedesca, chi non lo fa avrà sette anni di disgrazie… a letto. Ovviamente nessuna di queste credenze è supportata in alcun modo dalla scienza, ma ciò non toglie che anche tanti uomini e donne di scienza seguano comunque tali rituali.

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