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Jordan Egbert, content creator americano con l’ossessione per i timbri sul passaporto, ha lanciato il suo ultimo video su TikTok con una frase che lascia poco spazio ai fraintendimenti: “Questo paese ha le leggi più strane al mondo". Dove ci troviamo? Lontano dall'Italia. Siamo in Turkmenistan.
Per chi non è nato con la camicia, visitare ogni nazione al mondo diventa un’impresa quasi eroica. Richiede tempo, soldi, e una certa dose di spirito d’adattamento. Soprattutto quando si arriva in nazioni come il Turkmenistan, difficili da raggiungere, quasi impossibili da comprendere.
Benvenuti nella repubblica delle stranezze: il Turkmenistan
Il Turkmenistan è un ex paese sovietico dell’Asia Centrale che oggi si fa notare più per i suoi divieti assurdi che per le sue bellezze turistiche. E dire che ne avrebbe, tra mari cristallini, deserti spettacolari e architetture folli. Ma qui è la politica a dettare lo show, spesso superando la fantasia.
Sotto la guida dell’ex presidente Saparmyrat Nyýazow, conosciuto come “Turkmenbashi”, il paese ha intrapreso una crociata contro tutto ciò che non fosse ritenuto “culturalmente turkmeno”, in uno stile simile alla Corea del Nord. Da alcuni anni, quindi, sono vietati: barbe lunghe, denti d’oro, videogiochi violenti, opera, balletto, cinema e persino il playback nei concerti. Troppa finzione, evidentemente, per un regime che viveva di eccessi.
Ma non è finita: i cani nella capitale Ashgabat sono stati banditi, pare perché l’ex presidente non sopportasse il loro odore. E le auto? Devono essere bianche. Il nero, colore sfortunato secondo la superstizione locale, è stato vietato. Chi ha una macchina nera, deve riverniciarla o rischia multe salatissime. In generale c'è ossessione per il decoro urbano: si può venire multati se la propria auto è particolarmente sporca.
I giorni della settimana si chiamano come delle persone
Se pensi che basti, preparati al colpo di scena. Nyýazow ha riscritto il calendario: i mesi e i giorni della settimana sono stati ribattezzati con i nomi dei suoi familiari e del suo libro “Ruhnama”. Aprile è diventato Gurbansoltan, in onore della madre, mentre settembre è stato rinominato “Ruhnama”. E i giorni? Alcuni si chiamano come concetti astratti, altri semplicemente come numeri.
Ashgabat: la Las Vegas del marmo bianco
La capitale Ashgabat sembra uscita da un film distopico. Grattacieli, piazze vuote, ruote panoramiche senza turisti. Ma è anche la città con il maggior numero di edifici rivestiti in marmo bianco al mondo. Non a caso, ha conquistato un record nel Guinness dei Primati.
Jordan Egbert l’ha ribattezzata “la città fantasma”: centri commerciali deserti, aeroporti vuoti, strade in cui puoi camminare per chilometri senza incontrare anima viva. Il Turkmenistan, infatti, ha una delle densità di popolazione più basse del pianeta.

In mezzo a tutto questo bianco accecante, spiccano le statue d’oro. Alcune dedicate ai presidenti, altre a falchi giganteschi. Una, la più famosa, ruota su sé stessa seguendo il sole. Più culto della personalità di così, è difficile immaginare.
Una cultura blindata, un turismo (quasi) impossibile
Visitare il Turkmenistan non è semplice. Il paese è tra i più chiusi al mondo: ottenere un visto turistico è complicato, spesso richiede mesi di attesa e controlli incrociati. Il regime limita l’accesso a giornalisti e content creator. E chi entra, deve seguire regole precise, pena l’espulsione.
Il cibo? Con forti influenze turche, secondo Jordan Egbert. La religione dominante è l’Islam sunnita, mentre la lingua ufficiale è il turkmeno, non il russo come a volte si crede. Anche qui, ogni aspetto della vita è regolamentato da un’idea di ordine quasi maniacale. Per capirci: il paese ha bandito i condizionatori visibili dalle facciate degli edifici. Non disturbano solo il decoro urbano, ma anche l’occhio onnipresente dello Stato.
Repressione, marmo e meloni: il mix perfetto?
Oltre a essere uno dei paesi con meno libertà civili e politiche al mondo (indice di democrazia tra i più bassi secondo The Economist), il Turkmenistan celebra giornate nazionali dedicate ai meloni e detiene una serie di record casuali: la ruota panoramica interna più grande al mondo e la più grande statua al mondo dedicata a un falco. C’è persino un ministero dedicato alla felicità, in perfetto stile Orwelliano. Se pensi che la Corea del Nord sia l’unico esempio di dittatura surreale, guarda più a sud (ovest).
