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Vino rosso con il pesce? Per molti, suona come un’eresia. Una scelta che, secondo la tradizione gastronomica italiana e francese, va contro ogni buon senso. Eppure, qualcosa sta cambiando. A metterlo nero su bianco — anzi, in video — è l'account TikTok WineSalad, sommelier italiana molto seguita sui social, che nel suo ultimo reel ha spiegato perché abbinare vino rosso a piatti di pesce (sebbene le opzioni sono limitate) non solo è possibile, ma può anche esaltare i sapori marini. A patto, però, di rispettare alcune regole fondamentali.
La regola d’oro della sommelier: vini rossi leggeri, tannini setosi
“La chiave è scegliere un rosso delicato, con tannini morbidi e non troppo alcolico”, spiega WineSalad nel suo video. La struttura e l’intensità dei classici rossi da carne, infatti, rischiano di coprire il gusto fine e dolce del pesce. Ed è proprio questo il punto: il vino rosso non è vietato in assoluto con i piatti di mare, ma va scelto con estrema attenzione. Un Lambrusco secco, fresco e frizzante, può accompagnare senza problemi una frittura di pesce. Lo stesso vale per una Schiava dell’Alto Adige — elegante, leggera e dal basso contenuto tannico — perfetta con un guazzetto di cozze. E per chi ama i sapori più intensi? Il Frappato, vino siciliano dai profumi fruttati, può sorprendere in abbinamento a un ragù di tonno.
Perché vino bianco e pesce sono diventati una coppia “obbligata”
Per capire perché l’abbinamento vino bianco e pesce sia considerato il più corretto, bisogna fare un passo indietro. Il pesce ha carni delicate, spesso tendenzialmente dolci, con una consistenza morbida e poco grassa. Queste caratteristiche richiedono vini freschi, sapidi, acidi, in grado di valorizzare la materia prima senza alterarne il gusto.

È per questo che, a partire dall’Ottocento, l’abitudine di servire vino bianco con piatti di mare si è consolidata nella cucina europea, in particolare in Italia e Francia. La codificazione degli abbinamenti gastronomici, sostenuta da critici e sommelier, ha portato a una distinzione netta: bianchi con pesce, rossi con carne. Ma questa distinzione non è mai stata assoluta. Prima, il vino si sceglieva per disponibilità locale: il concetto di “abbinamento perfetto” è una costruzione recente, figlia della cultura gastronomica moderna.
Abbinamenti da provare: i rossi che funzionano davvero col pesce
Chi vuole sperimentare, può partire da abbinamenti collaudati, suggeriti da WineSalad e da diversi professionisti del vino. Ecco qualche idea da portare a tavola:
- Frittura di calamari e Lambrusco: le bollicine e l’acidità contrastano il fritto, mentre il corpo leggero non invade il palato.
- Guazzetto di cozze con Schiava: il sapore iodato si sposa con l’eleganza sottile del rosso altoatesino.
- Ragù di tonno con Frappato: la dolcezza del tonno trova un alleato nei sentori di ciliegia e spezie del vino siciliano.
- Trancio di salmone alla griglia con Pinot Nero: un grande classico dei rossi delicati, ottimo se servito leggermente fresco.
In tutti questi casi, la regola resta la stessa: qualsiasi cibo proveniente dal mare ci sia nel piatto, bisogna evitare l'abbinamento con rossi strutturati, vini barricati o ad alto contenuto di tannini. Niente Aglianico, Sagrantino o Amarone, insomma. Meglio rimanere su rossi giovani, fruttati, poco alcolici e, se possibile, serviti a una temperatura di 14-16°C.
