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Emmarelle, sì, proprio così, con due "M", una "R" che nessuno sa dove mettere e l'impressione che sembri il nome di un formato di pasta inventato dall'Intelligenza Artificiale. A raccontarlo è proprio una ragazza che porta questo nome. Il suo sfogo su Reddit ha scatenato un’ondata di empatia, ironia e anche un po’ di indignazione per un nome che, dice, "mi rovina la vita". Il suo nome viene spesso scambiato per Emmarellie, Emmarail, o peggio ancora "una specie di tagliatella al ragù". E anche se voleva solo essere chiamata Emma, finisce per rispondere a Ellie, il soprannome che si è scelta pur di non sentire più quel suono che le ricorda un incubo linguistico.
Da Amarelle a Emmarelle: quando i genitori esagerano con la creatività
Dietro quel nome che suona più come un brand di pasta artigianale che come un battesimo, c’è una storia familiare piena di buone intenzioni e pessima esecuzione. La madre e il padre di Emmarelle volevano ispirarsi a Amarelle, nome della moglie di un vecchio amico di famiglia. Ma siccome temevano un possibile divorzio di quella coppia, hanno deciso di "modificare" l’originale. Così è nata Emmarelle. Un nome unico, sì, ma anche impronunciabile.
"Emma e poi Elle con una R davanti. È un inferno", ha scritto lei stessa. La ragazza racconta che solo gli anziani veterani riescono a pronunciarlo correttamente. I medici sbagliano, i professori pure, e ogni prima impressione con ragazzi e ragazze conosciuti finisce nel caos fonetico.
Nome sbagliato? In Italia 1.500 persone all’anno chiedono di cambiarlo
Non è solo un problema anglosassone. Anche in Italia il disagio legato a nomi e cognomi è più diffuso di quanto si pensi. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, ogni anno circa 1.500 cittadini italiani fanno richiesta formale per cambiare o aggiungere nome o cognome. Le motivazioni sono spesso chiare: nomi considerati ridicoli, troppo difficili da portare, oppure semplicemente non rappresentativi della propria identità.

Le procedure sono tutt’altro che semplici. Serve una motivazione documentata e una richiesta ufficiale alla Prefettura. Eppure, questo non ferma chi proprio non ne può più di essere chiamato "come un cavallo del ‘58", come ha ironizzato un utente su Reddit facendo riferimento a una bizzarra omonimia trovata su Google.
Dai forum ai social: la rivolta di chi non ama il proprio nome
Oltre ai numeri ufficiali, c’è un mondo parallelo che si sfoga online. Su Reddit, TikTok, Cognomix.it e perfino nei commenti ai video YouTube, sempre più persone condividono l’esperienza di avere un nome “impossibile”, un cognome che li fa arrossire o una combinazione di lettere che genera risate invece che rispetto.
Posts from the tragedeigh
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La discussione su Emmarelle ha coinvolto centinaia di utenti. C’è chi propone alternative ("Eleanor è simile ed è bellissimo"), chi sdrammatizza ("poteva andare peggio, potevi chiamarti Emmarella") e chi offre spunti linguistici: "Con la pronuncia francese diventa persino elegante". Non manca nemmeno l’analisi semantica: alcuni parlano di “tragedeigh”, termine nato per indicare quei nomi inventati con l’illusione di originalità, ma che finiscono per essere solo una croce da portare. Emmarelle, secondo molti, rientra nella categoria.
I nomi che diventano meme: tra pasta, cavalli e linguistica creativa
Quella di Emmarelle non è l’unica storia virale. I nomi "creativi" continuano a spuntare nei registri anagrafici e, sempre più spesso, finiscono direttamente sui social come esempio di eccesso d’inventiva. La combinazione di lettere improbabili, giochi di suoni e ispirazioni esotiche ha generato nomi che suonano come marchi alimentari, località immaginarie o, appunto, primi piatti.
Il problema, però, non è solo estetico. Chi porta questi nomi si ritrova spesso a correggere, spiegare, sillabare. Una fatica quotidiana che mina anche le relazioni sociali. Lo dimostra il fatto che molte persone, anche in giovane età, preferiscono farsi chiamare con un nickname o addirittura decidono di cambiare identità anagrafica appena possibile.
Come ha scritto un utente nel thread: “I nomi si possono cambiare. Tutti i ragazzi lo fanno, ormai. Non restare prigioniero di una scelta che non è stata tua”. Emmarelle lo sa bene. E nel dubbio, si fa chiamare Ellie. Meno complicazioni, meno battute sulla carbonara, più libertà.
