Ma come hanno fatto gli Antichi Greci a capire che la Terra è rotonda? La risposta dello storico

C’è chi ancora oggi grida che la Terra è piatta, che tutti noi siamo vittima di un “inganno globale” e che dietro la teoria della sfera terrestre ci sarebbe un misterioso complotto. Ma la scienza ha parlato chiaro: il nostro pianeta è rotondo. E non è una scoperta recente. Già nel IV secolo a.C., in piena epoca ellenistica, gli Antichi Greci avevano capito – e dimostrato – che la Terra non è piatta. Anzi, avevano calcolato anche la sua circonferenza con una precisione che, ancora oggi, lascia a bocca aperta.

Quando i Greci guardarono dentro un pozzo e videro... il futuro

Il protagonista di questa straordinaria intuizione si chiama Eratostene. Filosofo, matematico e astronomo, visse ad Alessandria d’Egitto nel III secolo a.C. Era il direttore della celebre Biblioteca di Alessandria, cuore pulsante della conoscenza antica. E fu proprio un’osservazione banale, fatta in due città differenti, a dargli la chiave per comprendere la forma sferica della Terra.

Eratostene, filosofo vissuto tra il 276 e 196 a.C., fu il primo a scoprire che la Terra è rotonda.
Eratostene, filosofo vissuto tra il 276 e 196 a.C., fu il primo a scoprire che la Terra è rotonda.

Il giorno 21 giugno, quello che oggi conosciamo come solstizio d’estate, a Siene (non Siena! Oggi Aswan), i raggi del Sole cadevano perfettamente perpendicolari. Come lo sapevano? Perché riuscivano a vedere il fondo dei pozzi senza che ci fossero ombre. Una cosa impossibile da replicare nella stessa giornata ad Alessandria, distante circa 800 chilometri: lì, invece, le ombre si formavano eccome.

Il trucco era tutto nella luce e nell’ombra

Per chi oggi ha accesso a satelliti, intelligenze artificiali e sofisticatissimi strumenti di misurazione, può sembrare un giochetto. Ma per l’epoca, questa osservazione rappresentava un’illuminazione. Eratostene intuì che, se in due punti della Terra il Sole si comportava in maniera diversa nello stesso momento, allora il suolo non poteva essere piatto.

Usando un semplice bastone, l’ombra proiettata e la distanza tra le due città, il filosofo riuscì a misurare l’angolo formato dai raggi del Sole. Calcolò che a Alessandria l’angolo d’incidenza era di circa 7,2 gradi, ovvero 1/50 dell’intera circonferenza. Da lì fece un calcolo che oggi farebbe impallidire chiunque: 800 km moltiplicato per 50. Risultato? 39.000 chilometri.

Il valore reale della circonferenza terrestre, secondo i dati più aggiornati al 2025, è di circa 40.075 km. Quindi Eratostene, più di 2.200 anni fa, sbagliò di meno di 3%. E lo fece senza alcuno strumento moderno, basandosi solo su un’ombra e sulla geometria. Lo storico Matteo Albrizio, conosciuto anche come scienzaedintorni_ su Instagram, ha raccontato questo episodio in uno dei suoi video virali. Racconta come la semplice osservazione del mondo, unita a un po’ di logica e matematica, abbia permesso ai pensatori dell’antichità di risolvere uno dei grandi misteri della natura umana: la forma del nostro pianeta.

Altro che complotti: la scienza vince da oltre 2000 anni

Mentre oggi i terrapiattisti diffondono teorie del complotto su TikTok e YouTube, gli Antichi Greci avevano già capito tutto con strumenti rudimentali. Niente droni, niente telescopi, nessuna NASA. All'epoca, probabilmente, nessuno aveva neppure immaginato che un giorno sarebbero nati i Computer o perfino le Intelligenze Artificiali. Ai nostri antenati è bastato l’ingegno umano e un po’ di Sole. L’episodio di Eratostene rappresenta uno dei momenti più brillanti della storia del pensiero scientifico. Vale la pena ricordarlo ogni volta che qualcuno, oggi, cerca di riscrivere le leggi della fisica a colpi di post virali. La Terra è sferica. Lo sappiamo, lo possiamo dimostrare e lo avevano già fatto i Greci. Oggi possiamo solo ringraziarli per aver acceso la scintilla della curiosità scientifica che ancora ci guida.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Matteo Albrizio (@scienzaedintorni_)

Lascia un commento