Perché spendi più tempo a pianificare che a vivere? La risposta che non ti aspetti

Cosa vuol dire preferire la pianificazione delle cose piuttosto che il viversi senza filtri e pretese? C'è una risposta che devi assolutamente conoscere, tra dettagli e curiosità salienti.

Quante volte ti sei ritrovato a scrivere l’ennesima lista di cose da fare, a sistemare l’agenda o a pianificare meticolosamente le prossime settimane, per poi arrivare a fine giornata con la sensazione di non aver realmente vissuto nulla? Viviamo in una società che premia la produttività, l’efficienza e il controllo. Organizzare, pianificare, strutturare: ci viene insegnato sin da piccoli che chi programma bene, vive meglio. E in parte è vero. Ma cosa succede quando il tempo impiegato a pensare a cosa fare supera quello che dedichiamo a fare davvero qualcosa?

Molto dipende dal modo di essere e dalla propria personalità. Una persona ansiosa e con senso organizzativo, è abituata a pianificare al dettaglio tutto, dal primo fino all'ultimo. Chi invece ha un approccio alla vita più easy, finisce per pianificare all'ultimo le cose, rendendo ogni esperienza, adrenalinica. Il paradosso della pianificazione è reale: più cerchiamo di tenere tutto sotto controllo, più rischiamo di perdere il contatto con il presente. Siamo diventati maestri dell’anticipazione, ma dilettanti dell’esperienza.

Il bisogno di pianificare: una risposta alla nostra ansia

Una spiegazione affascinante di questo comportamento arriva dalla psicologia. Uno studio condotto dai professori Baumeister e Masicampo dell’Università Wake Forest ha analizzato proprio la nostra tendenza a pianificare in continuazione. I risultati sono sorprendenti, ma anche molto rivelatori: pianificare in dettaglio i compiti da svolgere riduce l’ansia e migliora l’efficacia con cui li portiamo a termine. In altre parole, organizzare le nostre attività non è solo un'abitudine moderna, ma una strategia del cervello per proteggersi. Avere un piano ci tranquillizza, ci dà la sensazione che tutto sia sotto controllo e ci prepara mentalmente all’azione. Lo studio ha mostrato che i partecipanti riuscivano a completare i loro compiti in modo più efficiente solo quando avevano progettato con precisione cosa fare in anticipo.

Pianificare piuttosto che vivere
Pianificare piuttosto che vivere

Inoltre, il bisogno di pianificare è legato anche a un fenomeno noto come effetto Zeigarnik, scoperto dalla psicologa Bluma Zeigarnik negli anni '20. Secondo questo effetto, il nostro cervello è più incline a ricordare ciò che è incompiuto rispetto a ciò che è stato portato a termine. In pratica, finché un compito è aperto, continuerà a occupare spazio nella nostra mente. È per questo che sentiamo il bisogno quasi compulsivo di scrivere liste, aggiornare calendari, fissare obiettivi. Ma, cosa possiamo fare per invertire questa tendenza? La risposta non è smettere di pianificare del tutto  ma ripensare il nostro rapporto con la pianificazione. Pianifica con flessibilità. Lascia margini vuoti nel tuo calendario per il tempo libero, gli imprevisti o semplicemente per respirare. Non tutto deve essere schedulato. Concentrati sull’azione, non solo sulla struttura. Chiediti ogni tanto: sto facendo qualcosa o sto solo pensando di farla? Riconosci quando stai usando la pianificazione per evitare qualcosa. A volte, pianificare è solo una strategia per non affrontare le emozioni scomode che l’azione comporta.

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