Spesso si dice che il nome di persona ci accompagna per tutta la vita. Ci presentiamo al lavoro così, compare su ogni documento, biglietto da visita e profilo social. Ma cosa succede quando il tuo nome suona più come una varietà da coffee shop di Amsterdam che come un essere umano? Una ragazza 28enne ha deciso di raccontarlo apertamente su Reddit, e la sua storia ha raccolto centinaia di commenti tra il tragico e il comico.
Si chiama Sativa, e no, non è un nome d’arte
La protagonista del post virale ha svelato: «I miei genitori mi hanno chiamata Sativa. Sì, proprio come Cannabis sativa». Chi non ha mai sentito questo nome probabilmente non ha mai messo piede in un festival reggae o in un negozio di cartine. Eppure, per i suoi genitori, all’epoca pareva una scelta “bella e naturale”.
Ma crescere con il nome di una pianta che molti associano a una sostanza stupefacente non è esattamente facile. La ragazza ha raccontato: «Da bambina i genitori dei miei amici non volevano che uscissero con me. Da adulta ricevo sguardi strani, battute prevedibili (tipo “hai una sorella che si chiama Indica?”) e seri problemi nei colloqui di lavoro». Firmarsi come Sativa sul CV potrebbe non piacere ad alcuni datori di lavoro molto conservatori.
Dopo anni di situazioni imbarazzanti, la futura ex Sativa ha deciso di cambiare nome. «Sto per avere un figlio, e l’idea che un giorno possa dire “lei è mia madre, Sativa” mi fa rabbrividire», ha confessato. Il cambiamento non è solo un gesto simbolico: è un tentativo concreto di lasciarsi alle spalle un’etichetta che non ha scelto e che spesso l’ha penalizzata.
Ma se pensi che basti scegliere un nome da una lista e via, ripensaci. «Voglio qualcosa di classico ma unico. Uno dei pochi aspetti positivi del mio nome attuale è proprio l’originalità», ha scritto nel suo post. Il problema è che trovare un nome che non sia troppo strano ma nemmeno troppo comune è un’impresa più complicata del previsto.
I consigli della community: da Sylvia a Saskia
Il popolo di Reddit non si è fatto pregare. Oltre 1.500 upvote e quasi 800 commenti hanno trasformato il thread in un brainstorming collettivo degno di un’agenzia di naming. Il commento più votato? «Sylvia. Simile a Sativa, ma è un nome vero, che non puzza di erba». Un altro ha suggerito: «Oppure Sylvie. È più dolce e secondo me più elegante». Qualcuno ha condiviso anche un aneddoto personale: «Un amico ha chiamato sua figlia Sylvia e l’ho trovato subito bellissimo. È perfetto se vuoi mantenere un suono simile ma darti un tono più sobrio».

Altri hanno proposto Saskia, che mantiene quelle consonanti “frizzantine” ma con un’aura più da romanzo europeo che da dispensario californiano. «Saskia è raro ma non bizzarro. Ha un bel suono e non dà problemi con le persone o i documenti», ha scritto una utente. Di recente, un'altra ragazza si era lamentata del proprio nome, affermando che "sembra un tipo di pasta".
