Meglio un gelatino o dei cracker come merenda? Nutrizionista risponde così

Con l’arrivo dell’estate, torna la voglia di merende fresche e golose. Ma quando si parla di alimentazione e dieta, il dubbio è sempre lo stesso: per la merenda pomeridiana è meglio scegliere un gelatino o restare sul classico pacchetto di cracker salati? A questa domanda ha risposto il nutrizionista Giuseppe Scopelliti, noto sui social con il profilo “A tavola con il nutrizionista”, dove dispensa consigli utili per mangiare meglio senza rinunciare al gusto.

Scopelliti, seguito su TikTok da migliaia di utenti, ha recentemente spiegato in un video come scegliere in modo consapevole la propria merenda pomeridiana. Il confronto è diretto: un mini gelato e un pacchetto di cracker forniscono lo stesso apporto calorico, circa 140 kcal. Ma uno dei due è preferibile all’altro? La risposta non è così scontata.

Mini gelato vs cracker: la differenza non è solo nelle calorie

Il primo dato che spiazza è proprio questo: un mini gelato e un pacchetto di cracker salati contengono entrambi circa 140 kcal. Questo rende il confronto estremamente interessante per chi segue una dieta ipocalorica o semplicemente cerca di tenere sotto controllo l'apporto calorico quotidiano. Ma, attenzione, non è solo la quantità di calorie a fare la differenza.

Il gelato, anche nella sua versione mini, è un dolce e, come ricorda Scopelliti, va trattato come tale. Ma non per questo deve essere demonizzato. Anzi, se inserito con criterio all’interno di una dieta equilibrata, può diventare una merenda più appagante rispetto ai classici snack salati. Questo perché coinvolge anche la sfera emotiva e del gusto, contribuendo alla soddisfazione personale senza necessariamente alterare l’equilibrio della giornata alimentare.

Scopelliti, nutrizionista, ha fatto notare che un pacchetto di cracker e un gelatino hanno le stesse calorie.
Scopelliti, nutrizionista, ha fatto notare che un pacchetto di cracker e un gelatino hanno le stesse calorie.

Un gelatino piccolo, come quello che si vede nel video, può tranquillamente essere consumato come merenda, anche se si è a dieta”, spiega il nutrizionista calabrese. L’importante è non esagerare con le frequenze: una volta a settimana è una soglia perfettamente accettabile per la maggior parte delle persone, soprattutto se il resto dell’alimentazione è ben bilanciato.

Inoltre, il gelato apporta zuccheri semplici, latte e una piccola quota di grassi, elementi che non vanno esclusi in modo drastico dalla dieta ma integrati in maniera intelligente. “Non va ad alterare gli equilibri della giornata”, ribadisce Scopelliti, ricordando che ciò che conta davvero è il bilancio settimanale, non il singolo alimento.

Gelato a dieta: sì, ma con le idee chiare

Alla domanda “Il gelato si può mangiare durante la dieta?”, il nutrizionista risponde con due parole: assolutamente sì. Ma serve fare una distinzione chiara: gelato artigianale, gelato industriale, alla frutta, alla crema… ogni tipo ha caratteristiche nutrizionali diverse.

I gelati alla frutta, per esempio, tendono ad avere meno grassi ma più zuccheri. Quelli alla crema, invece, sono più ricchi di grassi ma anche più sazianti. Ecco perché scegliere un gelato mini su stecco, come il classico mini Cornetto o un gelato tipo Cucciolone in versione ridotta, può essere una soluzione perfetta: poco calorico, gustoso e facile da dosare. L’importante resta sempre il concetto di moderazione e varietà. Alternare dolce e salato, freddo e caldo, zuccheri e fibre, aiuta a mantenere alto il senso di sazietà e basso il rischio di cadere negli eccessi.

Il potere della merenda “intelligente”

In un’alimentazione ben strutturata, la merenda ha un ruolo fondamentale. È il momento che spezza la fame tra pranzo e cena e, se ben pianificata, aiuta a evitare abbuffate serali o attacchi di fame improvvisi. Mangiare poco a cena (perché poco affamati) favorisce la digestione e aumenta la qualità del sonno. Ecco perché è importante scegliere con consapevolezza, tenendo conto non solo delle calorie ma anche del piacere.

Un gelatino può regalare una piccola coccola pomeridiana. I cracker, dal canto loro, offrono una soluzione più neutra e versatile, ma meno coinvolgente sul piano sensoriale. Il segreto? Alternarli, ascoltare i segnali del corpo e non farsi prendere dai sensi di colpa. “Ciò che conta non è demonizzare un alimento, ma imparare a conoscerlo, gestirlo e inserirlo in un contesto coerente”, conclude Scopelliti. Un consiglio semplice, diretto e accessibile a tutti.

Non esiste una risposta valida per tutti. Chi preferisce la croccantezza del cracker può continuare a inserirlo nella dieta quotidiana. Chi invece ha voglia di qualcosa di più goloso può optare per un mini gelato, magari non ogni giorno, ma con la certezza di non compromettere la dieta. La flessibilità alimentare è la vera chiave di una dieta sostenibile nel tempo. E questo vale tanto per i piccoli piaceri come il gelato, quanto per tutti gli altri alimenti che spesso vengono visti come “proibiti”.

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