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Altro che Ibiza, altro che Tenerife! C’è un angolo di paradiso tra Lanzarote e Fuerteventura che sembra uscito da un sogno e che ancora oggi resiste al turismo di massa (anche perché non ha le risorse per sostenerlo). Si chiama Isla de Lobos, ed è un piccolo gioiello vulcanico che galleggia nell’Atlantico come una perla rara tra le Isole Canarie. Un’isola dove non ci sono auto, non ci sono resort, non ci sono luci al neon. Solo natura selvaggia, acque turchesi, sentieri polverosi e un silenzio rotto solo dal vento e dai gabbiani. Un luogo che sa ancora sorprendere, e che merita davvero una visita almeno una volta nella vita.
Isola di Lobos: come arrivare e cosa sapere prima di partire
L’isola di Lobos è una riserva naturale protetta e, per questo motivo, l’accesso è rigorosamente regolamentato. Si può raggiungere con un traghetto da Corralejo, a nord di Fuerteventura: la traversata dura appena 15-20 minuti, ma sembra di entrare in un altro mondo. Per visitare Lobos serve un permesso gratuito, da richiedere in anticipo sul sito ufficiale del Cabildo di Fuerteventura. L’accesso è limitato a 400 persone al giorno e, nei periodi di alta stagione, è suddiviso in due fasce orarie: mattina (10-14) o pomeriggio (14-18).
Una volta sbarcati, dimenticatevi tutto: niente auto, niente bus, niente supermercati. Solo voi, i vostri piedi e un paesaggio lunare da esplorare. Ah, e un piccolo ristorante di pescatori a El Puertito, dove assaggiare pesce fresco guardando le lagune color smeraldo.
Cosa vedere sull’Isola di Lobos: natura, mare e un vulcano dormiente
Nonostante le dimensioni ridotte (circa 4,5 km²), Lobos offre sorprese a ogni passo. Ecco tre tappe imperdibili:
- El Puertito: un ex villaggio di pescatori con una laguna trasparente, ideale per un bagno o per un pranzo vista mare. Le sue acque calme sembrano una piscina naturale.
- Playa de la Concha: una spiaggia da cartolina, con sabbia chiara e acque poco profonde. Perfetta per rilassarsi dopo una camminata.
- La Caldera: il vulcano dell’isola, alto 127 metri. La salita non è difficilissima e dalla cima si gode di una vista mozzafiato su Lanzarote, Fuerteventura e l’oceano infinito.
Consiglio da insider: portatevi acqua, scarpe comode e un cappello. Il sole picchia forte, e sull’isola non ci sono zone d’ombra né fonti d’acqua.

Le Canarie: geologia spettacolare e paesaggi da fantascienza
Le Isole Canarie non sono solo spiagge da cartolina: hanno una storia geologica tra le più affascinanti d’Europa. Si sono formate grazie al movimento della placca africana sopra un punto caldo del mantello terrestre, un processo iniziato milioni di anni fa. Le prime eruzioni vulcaniche risalgono addirittura al Cretaceo. Lanzarote e Fuerteventura sono le più antiche, emerse circa 20 milioni di anni fa. Le più giovani (per modo di dire)? El Hierro e La Palma, che hanno meno di 2 milioni di anni. Questo spiega la varietà paesaggistica dell’arcipelago: dune sahariane a Fuerteventura, scogliere vertiginose a Tenerife, crateri lunari a Lanzarote. A proposito: il Teide, sull’isola di Tenerife, è il punto più alto della Spagna (3.718 metri), ma se si conta anche la parte sommersa è uno dei vulcani più imponenti del mondo.
Il nome "Canarie" non viene dai canarini, come spesso si crede. Deriva dal latino canes, per i cani selvatici che i Romani trovarono sull’arcipelago. Una chicca per veri nerd della storia! Altra perla? Sull’isola di La Gomera esiste il Silbo Gomero, un linguaggio dei fischi usato per comunicare tra le valli. Unico al mondo, è stato riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO. E poi ci sono i Guanci, gli antichi abitanti delle isole. A Tenerife praticavano tecniche di mummificazione avanzata e credevano che il Teide fosse la dimora di un demone. Altro che Atlantide!
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