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Svalbard, isole gelide ai confini del mondo, dove l'inverno dura mesi e l'estate non dorme mai. Qui vive Giulia, una ragazza italiana che da tre anni ha fatto del Polo Nord la sua casa. E in un video diventato virale su Instagram e TikTok, racconta com’è vivere con il sole di mezzanotte, ovvero con la luce del giorno che non finisce mai, per quasi quattro mesi consecutivi. Con il solstizio d’estate alle porte (il 20 giugno), milioni di italiani faranno festa per la giornata più lunga dell’anno. Ma c’è chi, come Giulia, non ha bisogno di aspettare un giorno solo: alle Svalbard il sole non tramonta mai per settimane intere. Sembra un sogno per chi non ama l'inverno e quelle giornate in cui alle 16:30 è già notte, ma a volte è più un incubo.
Sole 24 ore su 24? Non è oro tutto quel che luccica
“Non sto troppo bene in questo periodo”, dice Giulia all’inizio del suo video. Il motivo? “Il cielo è bianco, sta nevicando, ma di fatto c'è il sole”. Un paradosso artico che fa impazzire la mente. “Amo le Svalbard, le amo in tutte le stagioni, ma questa è la più difficile”. Il periodo in cui la neve si scioglie, ma il corpo resta confuso. Il sole di mezzanotte, che per molti è una magia da film, per chi ci vive è uno shock. “Non riesco a riposare davvero”, spiega. “Il mio corpo è stanco ma non vuole dormire. Dice che è giorno, che bisogna produrre”. Il problema è tutto lì: senza buio, il cervello non stacca mai. E il rischio di burnout è dietro l’angolo, anche tra i ghiacci.

“Mi manca la notte”, confessa Giulia. “Mi manca poter uscire e vedere le stelle, ascoltare il silenzio, sentire il buio”. La notte polare, quella in cui il sole scompare per mesi, a sorpresa le manca di meno. Insomma, dovendo scegliere, direbbe di "sì" alla notte per tre mesi e "no" al sole. Una dichiarazione che spiazza chi pensa che più luce equivalga a più felicità. Il corpo umano è progettato per alternare luce e oscurità. Quando questo equilibrio si rompe, anche la psiche vacilla. Lì in alto, a due passi dal Polo Nord, non basta tirare le tende: la luce entra ovunque, e il cervello non capisce più che ore sono.
“Non me ne vado: questa è casa”
Ma nonostante tutto, Giulia resta. “La sfida è restare, non scappare”. E nelle sue parole si legge una forza rara. “Devo imparare a godermi anche le cose che mi piacciono di meno”. È questa la chiave per sopravvivere alle Svalbard: trovare la bellezza anche dove sembra non esserci. E saper aspettare il ritorno dell’inverno come altri aspettano l’estate. Nel video, commenti a valanga. Uno tra i più apprezzati arriva da un altro italiano: “Ho vissuto 10 giorni con la luce piena e mi sembrava un incubo. La notte polare, invece, l’ho retta meglio”. Non è un caso raro. A molte persone la luce continua causa insonnia, irritabilità e spossatezza cronica. Il buio, per quanto intenso, spesso è più gestibile.
Sole di mezzanotte: tra mito e realtà
Il sole di mezzanotte è uno spettacolo della natura che avviene ogni estate a latitudini estreme, come in Norvegia settentrionale, Alaska, Groenlandia e ovviamente le Isole Svalbard. Per circa 4 mesi, da aprile ad agosto, il sole non scende mai sotto l’orizzonte. Le giornate si fondono, il tempo sembra fermarsi. Ma dietro l’effetto “wow” delle cartoline si nascondono difficoltà reali: disturbi del sonno, alterazione del ritmo circadiano, senso costante di iperattività. Gli esperti consigliano tende oscuranti, melatonina e routine fisse per contenere gli effetti collaterali. Ma nulla può sostituire il buio naturale. Non è un caso che gli esseri umani abbiano preferito stabilirsi in massa ad altre latitudini. La stessa Giulia aveva mostrato quanto costa un pezzo di pane al Polo Nord.
