Per vivere un'esperienza davvero unica, scegli quest'escursione nelle Marche e stacca la spina dalla solita routine. Panorami da sogno e una natura tutta da scoprire. Ecco i dettagli.
Nel cuore selvaggio e affascinante dell’Appennino centrale, incastonate tra due vette leggendarie dei Monti Sibillini e il Monte Priora e il Monte Sibilla, si trovano le Gole dell’Infernaccio, uno dei luoghi più incantevoli e misteriosi dell’Italia centrale. Siamo nel territorio di Montefortino, nella provincia di Fermo, e questa meraviglia naturale è parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un’area protetta che custodisce tesori paesaggistici, storici e spirituali di rara bellezza.
Il nome potrebbe trarre in inganno, evocando scenari infernali e pericolosi. Eppure, l’Infernaccio è tutt’altro che minaccioso: si tratta di un luogo dove la natura esprime una forza selvaggia ma armoniosa, un piccolo paradiso dove ogni passo regala nuove meraviglie. È un’esperienza multisensoriale: il fresco che ti accarezza la pelle anche d’estate, il profumo dei faggi, il suono costante dell’acqua che scorre tra le rocce. Una sinfonia naturale difficile da dimenticare.
Gole dell'Infernaccio: un’immersione tra boschi, cascate e spiritualità
La bellezza delle Gole dell’Infernaccio si manifesta fin dai primi passi lungo il sentiero d’ingresso, dove si viene accolti da una scena che pare uscita da un film fantasy: le “Pisciarelle”, piccole cascate gocciolanti che sembrano una doccia naturale incastonata nella roccia, accarezzano i visitatori con la loro fresca umidità. Queste cascatelle sono solo l’inizio di un’escursione che si snoda tra scorci da cartolina e angoli di silenzio che invitano alla riflessione. Il sentiero più battuto è accessibile anche ai meno esperti e parte proprio da qui. Attraversando boschi rigogliosi di faggi, si risale dolcemente lungo un percorso ben tracciato, affiancati costantemente dal suono rassicurante del fiume Tenna. Il tragitto, della durata di circa un’ora e mezza, conduce a una delle mete più suggestive del luogo: l’Eremo di San Leonardo.

Situato su un piccolo promontorio che domina le gole, l’eremo è un luogo di profonda spiritualità e raccoglimento. Ricostruito sui resti di un antico monastero benedettino, è stato per secoli un punto di riferimento per pellegrini e amanti della solitudine meditativa. Anche dopo i danni del terremoto del 2016, l’eremo continua a essere meta di escursionisti in cerca non solo di panorami mozzafiato, ma anche di un contatto intimo con la dimensione sacra della natura. Da qui, i più intraprendenti possono proseguire verso la sorgente del fiume Tenna (nota come Capotenna) o avventurarsi in direzione del Monte Priora, uno dei giganti dei Sibillini. Va detto, però, che alcune aree restano tuttora inaccessibili a causa delle frane e dei dissesti causati dal sisma, per cui è importante informarsi sulle condizioni dei sentieri prima di affrontare itinerari più impegnativi.
Un viaggio nel tempo tra leggende e silenzi
Le Gole dell’Infernaccio non sono solo un gioiello naturale, ma anche un luogo dove la storia e il mito si intrecciano in modo affascinante. La zona era un tempo un importante collegamento naturale tra la valle del Tenna e quella del Nera, percorsa da pastori, monaci e mercanti. Le sue pietre, i suoi sentieri, sembrano ancora oggi raccontare storie di passaggi antichi. Le leggende locali parlano di presenze misteriose, fate e spiriti, racconti popolari tramandati di generazione in generazione, alcuni dei quali risalgono addirittura al Quattrocento. L’atmosfera particolare del luogo, con il suo alternarsi di luce e ombra, il silenzio rotto solo dai rumori della natura, alimenta ancora oggi un senso di mistero e suggestione. Nei pressi delle gole si trovava anche una piccola chiesetta rurale, ormai dimenticata, che testimonia la profonda spiritualità che pervadeva (e pervade ancora) questa zona. Luoghi come l’Eremo di San Leonardo sono il simbolo di un legame antico tra uomo e natura, fatto di rispetto, preghiera e contemplazione.
