Perché appena svegli pensiamo subito a cosa dobbiamo fare? Ecco il motivo

Appena ti svegli, pensi subito a cosa fare e non ti prendi nemmeno un attimo per rilassarti? La motivazione è chiara e ti aiuta a mettere in luce molti aspetti della tua personalità.

È mattina. Apriamo gli occhi, ancora stanchi, il corpo pesante, il cervello lento. Ma c’è una cosa che accade puntualmente, ogni singolo giorno, quasi come un riflesso automatico: iniziamo a pensare a cosa dobbiamo fare. “Oggi devo andare al lavoro”, “devo portare i bambini a scuola”, “non devo dimenticare quella riunione alle 10”, “devo rispondere a quella mail importante”. In un attimo, la nostra mente ha già costruito un'agenda mentale, come se la giornata fosse una lunga lista di doveri da affrontare.

Ma perché accade tutto questo così presto, quando ancora non ci siamo nemmeno completamente svegliati? È una semplice abitudine o c’è qualcosa di più profondo, legato alla nostra natura, alla nostra mente o persino alla nostra evoluzione? Quando dormiamo, il nostro cervello non è spento come un computer in standby. Al contrario, lavora in modo diverso: rielabora ricordi, consolida informazioni, effettua una sorta di “pulizia” delle esperienze vissute. Ma nel momento in cui apriamo gli occhi, qualcosa cambia rapidamente. Il cervello attiva la cosiddetta “modalità esecutiva”, guidata soprattutto dalla corteccia prefrontale, ovvero la sede delle funzioni cognitive superiori: pianificazione, decisioni, attenzione, organizzazione.

Cosa vuol dire svegliarsi e pensare subito a cosa fare

In pratica, la nostra mente entra subito in modalità gestione del giorno. Non appena ci rendiamo conto di essere svegli, il cervello cerca di riprendere il filo degli impegni, delle scadenze, delle priorità. È come se volesse riattaccarsi alla linea del tempo, riprendendo da dove avevamo lasciato. In questo processo, entra in gioco anche l’amigdala, una struttura cerebrale coinvolta nella gestione delle emozioni e della memoria emotiva. L’amigdala può attivarsi in risposta allo stress, e molti dei nostri pensieri mattutini, attivano proprio quel tipo di risposta. Il risultato? Un piccolo shock operativo che ci mette in moto. E non si tratta solo di una questione mentale. Anche il nostro corpo si prepara all’azione: aumenta il livello di cortisolo, l’ormone dello stress che ci aiuta ad attivarci al mattino. Questo ormone raggiunge il picco proprio poco dopo il risveglio, contribuendo a quella sensazione di “partenza sprint” che molti di noi conoscono fin troppo bene.

Svegliarsi e pensare subito cosa fare
Svegliarsi e pensare subito cosa fare

A questo punto ci viene spontaneo chiederci: è sempre stato così? Anche i nostri antenati preistorici si svegliavano pensando alle cose da fare? O questo impulso è figlio della società moderna, fatta di orari serrati, notifiche, scadenze e calendari digitali? Da un lato, il bisogno di pianificare è profondamente radicato nella nostra evoluzione. Gli esseri umani hanno sviluppato, nel corso dei millenni, un cervello capace di anticipare il futuro, di immaginare scenari possibili e di prepararsi a fronteggiarli. Questo ha garantito la sopravvivenza della specie: un cacciatore-raccoglitore che si svegliava senza pensare a cosa fare difficilmente sarebbe riuscito a procurarsi cibo, difendersi dai predatori o proteggere la sua famiglia. La tecnologia ha reso questo fenomeno ancora più accentuato. I primi stimoli del mattino, per molti di noi, arrivano dallo smartphone: notifiche, email, calendari. Il cervello viene subito catapultato in un flusso di informazioni che ci impone di agire, di rispondere, di non rimanere fermi. Ma tutto questo quanto fa bene al benessere psicologico?

Quanto è importante saper valorizzare il proprio tempo

Nel corso del tempo, tra impegni e grandi responsabilità, si finisce per vivere costantemente con la voglia di voler occupare il proprio tempo. Per questo motivo, si finisce a svegliarsi e, a pensare sin da subito, a cosa fare. Riuscire però, con tempo e collaborazione, a prendersi del tempo per staccare e rilassarsi, è fondamentale. Possiamo scegliere, ogni mattina, come accogliere i nostri primi pensieri: con ansia o con curiosità, con tensione o con intenzione. Perché il modo in cui iniziamo la giornata non è solo un riflesso mentale: è anche un atto di libertà.

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