Italiano acquista il biglietto aereo più economico del mondo: perché costa 7€

Lorenzo Tripi, noto content creator italiano con la valigia sempre pronta, ha compiuto una delle imprese più incredibili della sua carriera da viaggiatore. Durante la sua ultima tappa in Asia, ha acquistato quello che lui stesso definisce “il volo più economico del mondo”. Il costo? Appena 7 euro. Nessun errore di battitura. Ma come è possibile? E cosa si nasconde dietro a una cifra così bassa?

Il volo da 7€: tra cancellazioni misteriose e partenze anticipate

Il biglietto low cost è stato acquistato per una tratta interna alla Malesia, da Kuala Lumpur a Kota Bharu, una cittadina che funge da porta d’accesso alle spettacolari Isole Perhentian, spesso definite le Maldive Low Cost. La compagnia? Batik Air, un nome non proprio noto in Europa ma molto popolare nel Sud-est asiatico.

Non sorprende che, in tali circostanze, l’avventura sia iniziata già prima del decollo. Poche ore prima della partenza, la fidanzata di Tripi riceve una mail: “Volo cancellato”. Panico. Subito dopo, altra mail: “Ci siamo sbagliati, il volo è confermato”. Già qui, qualcosa non torna. Ma non è finita. All’aeroporto, la sorpresa più grande: l’orario di partenza è stato anticipato di quasi un’ora, dalle 18:45 alle 17:50. Nessun preavviso ufficiale, nessun SMS. Solo fortuna di essere arrivati in anticipo e di potersi imbarcare comunque.

Una volta arrivati al gate, il controllo dei documenti è ridotto all’osso. “Non hanno scannerizzato nulla, mi è bastato mostrare il biglietto”, racconta Tripi in un video che ha già totalizzato migliaia di visualizzazioni su Instagram. Insomma, poteva essere anche contraffatto, probabilmente nessuno avrebbe notato nulla.

La scena è quasi surreale per chi è abituato agli standard europei. Niente boarding pass elettronico da validare, nessun controllo biometrico, nessun doppio check. Gli aerei, racconta Tripi, “funzionano come autobus”: atterrano, scaricano i passeggeri e ripartono. Non importa l’orario, l’importante è volare.

Una volta salito a bordo, un’altra sorpresa. Il sedile è molto simile a quello delle classiche compagnie low cost europee, ma con un dettaglio in più: una mini TV incorporata nello schienale. Tripi ci resta di sasso. “Non me l’aspettavo”. Peccato che lo schermo fosse rotto e non funzionasse. Dettagli. L’aereo decolla con qualche turbolenza ma riesce a portare i passeggeri sani e salvi a destinazione. “Ho avuto paura. Mai volato con così tante turbolenze. L'atterraggio è stato pessimo, ma è andata bene”, confessa con il sorriso, mentre cammina sulla pista calda e assolata di Kota Bharu.

Standard di sicurezza: Europa vs Asia, due mondi a confronto

L’esperienza di Tripi solleva inevitabilmente un tema cruciale: la sicurezza del trasporto aereo. In Europa, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) stabilisce regole comuni e vincolanti. Dalla progettazione dell’aereo alla formazione del personale, tutto viene supervisionato in modo rigoroso e centralizzato.

In Asia, invece, la situazione è molto più frammentata. Non esiste un organismo equivalente all’EASA che imponga standard comuni. Ogni paese adotta in maniera autonoma le raccomandazioni dell’ICAO (l’agenzia dell’ONU per l’aviazione civile), con risultati molto diversi a seconda del contesto economico e politico.

Due momenti del video: quando Tripi è a bordo e quando riceve la mail (poi smentita) che annuncia la cancellazione del volo.
Due momenti del video: quando Tripi è a bordo e quando riceve la mail (poi smentita) che annuncia la cancellazione del volo.

Paesi come Singapore, Giappone e Corea del Sud vantano livelli di sicurezza altissimi. Altri, invece, presentano lacune nella formazione del personale, nella manutenzione e nella gestione delle emergenze. Proprio il caso della Malaysia Airlines lo dimostra: i voli MH370 e MH17 hanno rivelato criticità enormi in termini di coordinamento e trasparenza.

Ma allora, conviene davvero volare con queste compagnie?

Il prezzo è imbattibile, su questo non c’è dubbio. Ma il costo basso comporta compromessi evidenti: minore affidabilità degli orari, controlli meno severi, comunicazione più confusa. Per viaggi brevi e senza coincidenze importanti, potrebbe anche funzionare. Per viaggi più complessi o professionali, meglio affidarsi a compagnie con standard più prevedibili.

Resta però un dato: Tripi è arrivato sano e salvo, con 7 euro ha coperto una tratta da oltre 400 chilometri e ha raggiunto un paradiso tropicale che attira backpacker da tutto il mondo. Il suo volo potrebbe non aver rispettato tutte le regole europee, ma ha comunque funzionato. E questo, in fondo, è ciò che conta per chi viaggia con spirito d’avventura.

Tu avresti il coraggio di volare con un biglietto da 7 euro? La risposta, come sempre, dipende da quanto sei disposto a rischiare... e a raccontare una storia fuori dall’ordinario.

 

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