Influencer mostra la terra degli Hobbit nella "regione più sottovalutata d'Italia"

La Basilicata, regione che non è nella top 5 delle preferite dai turisti stranieri, custodisce angoli di meraviglia che sembrano usciti da un film fantasy. A rivelarlo è Stefania Ferri, travel influencer e creatrice del profilo Instagram @travelife.it, che ha mostrato ai suoi follower un luogo incantato: Pietragalla, in provincia di Potenza. Un posto che, con le sue strutture semi-ipogee scavate nel tufo, ricorda incredibilmente la Terra degli Hobbit di Tolkien. “Sembrano piccoli rifugi mimetizzati nel terreno - racconta Ferri nel suo reel virale - ma un tempo erano usati per produrre vino. Un’architettura nascosta tra le colline verdi e silenziose della Basilicata che oggi sembra uscita da una fiaba”.

Pietragalla e il Parco Urbano dei Palmenti

Il cuore di questa meraviglia è il Parco Urbano dei Palmenti. Si tratta di oltre 200 costruzioni semi-ipogee edificate a partire dal XIX secolo, scavate nel tufo e progettate per la vinificazione. Palmenti, appunto: edifici rurali dove avveniva la pigiatura dell’uva, la fermentazione del mosto e la raccolta del vino nelle cantine sottostanti. Queste strutture straordinarie, viste da fuori, ricordano un villaggio hobbit nascosto sotto la collina. In dialetto locale vengono chiamate “rutte” e alcune sono ancora oggi utilizzate per la conservazione del vino. Grazie al tipo di roccia con cui sono costruite, una particolare arenaria giallastra, i palmenti garantiscono un microclima perfetto: temperatura costante, areazione naturale e ambienti freschi anche nei mesi più caldi.

Questa è "la terra degli Hobbit" in Basilicata
Questa è "la terra degli Hobbit" in Basilicata

Ogni famiglia contadina possedeva il proprio palmento, realizzato a mano con vasche su più livelli che sfruttavano la gravità per facilitare le fasi della vinificazione. Ancora oggi, visitando il parco, è possibile distinguere le diverse zone: le vasche per la pigiatura, quelle per la fermentazione e le cavità per la raccolta del vino finito. Questa forma di architettura rurale rappresenta una delle testimonianze meglio conservate in Italia dell’ingegno contadino. Non esistono, infatti, altri agglomerati simili per numero e stato di conservazione. La Basilicata, con questo patrimonio nascosto, sfida le mete più celebri del turismo enogastronomico.

Pietragalla, il paese da fiaba che ha resistito ai briganti

Ma Pietragalla non è solo sinonimo di palmenti. È anche un borgo dalla storia intensa. Nel novembre del 1861, durante l’ondata di brigantaggio che seguì l’Unità d’Italia, circa 400 uomini guidati da Carmine Crocco e José Borjes assaltarono il paese. Gli abitanti, però, si rifugiarono nel Palazzo Ducale e resistettero con tenacia, costringendo i briganti alla ritirata. Un atto eroico che valse ai cittadini il riconoscimento di “benemeriti della patria” e alcune medaglie d’argento. Il nome del paese deriva dall’unione di “pietra” e “galla”, che indica una roccia chiara, tipica del territorio. Il suo stemma raffigura un gallo su tre monti, le principali alture che circondano il borgo: Terra, Serra e San Michele. Le tre torri presenti rappresentano invece gli antichi accessi al centro storico.

Un borgo scolpito nella roccia e nella cultura

Il centro storico di Pietragalla è uno scrigno di scorci suggestivi. Le case sembrano emergere direttamente dalla roccia, tra vicoli stretti, archi in pietra e salite ripide. Il punto più alto ospita la chiesa madre di San Nicola di Bari, risalente al XIII secolo, e l’imponente Palazzo Ducale, costruito sui resti di un castello medievale. Nel tempo, il borgo ha accolto anche installazioni artistiche contemporanee, come quelle della rassegna “Una Boccata d’Arte”, che unisce creatività moderna e tradizione locale. Le radici contadine, però, restano vive: ancora oggi, molte famiglie conservano il vino nelle grotte del centro, tramandando saperi antichi.

Con i suoi 839 metri di altitudine e la vista panoramica sulla valle del torrente Cancellara, Pietragalla si impone come uno dei borghi più fotogenici d’Italia. Non è un caso che sia stato protagonista anche in TV, nel programma “Borgo dei Borghi”, dove ha incantato per il suo aspetto surreale, quasi irreale. Ogni 10 maggio il paese celebra il patrono San Teodosio, occasione ideale per visitarlo immersi in una festa di colori, riti e profumi.

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