"In questa capitale europea puoi visitare una repubblica indipendente a parte", l'esperienza di un'italiana

Vilnius è una capitale europea ricca di storia, ma c'è un angolo che sembra uscito da un film di Wes Anderson. Una zona che si è autoproclamata Repubblica Indipendente, con tanto di bandiera, presidente, esercito simbolico e una Costituzione tradotta in oltre 50 lingue. Non è propriamente uno scherzo (anche se nasce il 1° aprile): benvenuti a Užupis, la "repubblica bohemienne" nel cuore della Lituania.

Užupis: dove l’assurdo diventa arte (e attrazione turistica)

La tiktoker italiana Aroundwithrebecca ha acceso i riflettori su questa enclave surreale di Vilnius con un video diventato virale. Qui, un cartello ti avvisa all’ingresso: “Benvenuti nella Repubblica di Užupis”, fondata simbolicamente nel 1997 da un gruppo di artisti e creativi. Gli ideatori, secondo la leggenda, erano anche alticci quella sera — e secondo il racconto della tiktoker, questa informazione è scritta proprio nella piazzetta principale.

Užupis si è proclamata repubblica indipendente nel 1997
Užupis si è proclamata repubblica indipendente nel 1997

Per chi visita il quartiere, l’esperienza è unica: puoi perfino farti mettere un timbro sul passaporto, come se avessi varcato davvero il confine di un altro stato. Ma attenzione: legalmente, Užupis è un quartiere come gli altri, parte integrante della città di Vilnius e sotto il pieno controllo della Lituania. Nessuna autonomia, nessun riconoscimento ufficiale. Solo tanta, tantissima creatività.

Una Costituzione da ridere (ma anche da riflettere)

Il cuore di Užupis pulsa su una parete. È lì che trovi affisse le 41 frasi della sua Costituzione, ciascuna tradotta in oltre 50 lingue. E ogni lingua ha una sua lastra. La nostra connazionale, chiaramente, si è fermata davanti a quella in italiano, leggendo ad alta voce alcuni "articoli". I suoi preferiti? Due veri colpi da maestro:

  • Ogni uomo ha il diritto di morire, ma non è un dovere
  • Un gatto non ha il dovere di amare il suo padrone, ma gli deve essere di aiuto nei momenti difficili

È filosofia spicciola? Forse. Ma è anche uno specchio della visione ironica e umana di questa micro-nazione: qui l’arte è legge, e ogni cittadino ha il diritto di essere felice, di sbagliare e di non capire niente.

Dalla decadenza all’utopia urbana: la rinascita del quartiere (o repubblica per i più fantasiosi)

Negli Anni ’90, Užupis era sinonimo di degrado. Un quartiere dimenticato, sporco, pericoloso. Poi l’idea: trasformarlo in una fucina di creatività. Alcuni artisti locali, ispirati dalla cultura bohemienne e da esperimenti simili come Christiania a Copenaghen, hanno deciso di riscriverne la storia. Ed è così che, dal nulla, è nata la Repubblica più ironica e surreale del vecchio continente. Oggi Užupis ospita gallerie d’arte, spazi espositivi, atelier e un angolo ribattezzato “incubatore d’arte”. Un sogno a colori in una città che per decenni ha vissuto in bianco e nero.

Nonostante la sua aria da stato libero, Užupis non è riconosciuta da nessun organismo ufficiale, né tanto meno dal comune di Vilnius. Non ha autonomia amministrativa, né politica. È una zona simbolica, una micronazione culturale e spirituale. La municipalità di Vilnius la sostiene come polo artistico, ma non la considera altro che un quartiere. Nessuna moneta ufficiale (anche se esiste la "valuta di Užupis" per gioco), nessun passaporto vero. Solo un presidente, un esercito (di statue!) e un inno nazionale che suona più come una ninna nanna psichedelica.

Il bello? Ogni 1° aprile, giorno della sua fondazione, Užupis celebra la sua “festa nazionale” con performance, musica, finti controlli di frontiera e un’ondata di turisti curiosi pronti a timbrare il passaporto dell’anima. Il giorno scelto non è casuale.

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