In questa città è vietato indossare scarpe con tacchi, per farlo serve un permesso: il motivo

Carmel-by-the-Sea, una pittoresca cittadina sulla costa californiana, non è solo famosa per i suoi cipressi e le gallerie d'arte. Qui, la moda deve fare i conti con… la legge! E non è uno scherzo: per indossare tacchi alti superiori a due pollici (circa 5 cm) bisogna avere un permesso ufficiale rilasciato dal municipio. Sì, hai letto bene.

Siamo convinti che nel mondo occidentale, rispettando le regole di decenza, si possa indossare praticamente tutto. Ma a Carmel-by-the-Sea, se vuoi sfoggiare le tue décolleté a spillo, devi passare per l’ufficio della City Hall. La città emette un certificato gratuito, elegante e ufficiale, che molti richiedono come souvenir, anche se non hanno intenzione di camminare con i tacchi tra le strade in pendenza della cittadina.

Perché servono i permessi per i tacchi?

Il divieto dei tacchi non è recentissimo: risale al 1963, introdotto su richiesta dell’avvocato comunale dell’epoca. Il motivo? Niente a che vedere con la moda o la morale. La questione è tutta una faccenda… di radici. Le radici sporgenti dei grandi alberi locali – tra cui molti esemplari di cipressi e Monterey Pines – hanno letteralmente sollevato le pavimentazioni in mattoni e cemento. Il risultato? Marciapiedi irregolari, perfetti per far inciampare chi indossa scarpe instabili. Un tacco sottile e alto può facilmente incastrarsi tra le fughe, con conseguenze tutt’altro che glamour.

Per evitare cause legali contro il comune, l’amministrazione ha scelto una soluzione tanto creativa quanto inusuale: autorizzare formalmente chi desidera camminare con i tacchi. Il permesso non elimina il rischio, ma libera la città da responsabilità legali in caso di cadute. La legge esiste ancora oggi, anche se non viene mai davvero fatta rispettare. Ma attenzione: se cadi con i tacchi a spillo senza permesso, potresti non avere diritto a nessun risarcimento.

Carmel-by-the-Sea è una bellissima città californiana conosciuta negli Stati Uniti per la legge "anti tacchi".
Carmel-by-the-Sea è una bellissima città californiana conosciuta negli Stati Uniti per la legge "anti tacchi".

Chi ha visitato questa incantevole località della California centrale sa bene che non è il posto ideale per sfilare in stile “Sex and the City”. Le strade di Carmel sono strette, spesso in salita, con vicoli in ciottoli e sentieri sterrati che sembrano usciti da un libro di fiabe. Camminare con tacchi sottili qui è una missione impossibile. Ma se proprio vuoi provarci, fatti rilasciare il permesso: almeno avrai una storia da raccontare!

La città, nota anche per essere stata governata negli anni ’80 da Clint Eastwood, ha un gusto per le regole curiose. Fino a pochi anni fa, ad esempio, era vietato mangiare gelato nel centro cittadino. Il motivo? Marciapiedi troppo appiccicosi, per colpa della crema che si squagliava e cadeva per terra. Insomma, da queste parti non scherzano con la pulizia… e nemmeno con i tacchi.

Altre città dove i tacchi sono off-limits

La regola di Carmel-by-the-Sea non è un caso isolato. In giro per il mondo ci sono divieti simili, spesso legati alla tutela del patrimonio o alla sicurezza pubblica. Ecco qualche esempio sorprendente:

  • Grecia: vietato indossare tacchi alti nei siti archeologici come il Partenone o l’Acropoli. Le autorità temono che i tacchi danneggino le pietre antiche.
  • Italia – Capri: vietate le scarpe rumorose, come gli zoccoli di legno, dal 1960. L’obiettivo? Preservare la quiete dell’isola.
  • Malaysia – Kota Baru: le donne musulmane non possono indossare tacchi alti o rossetti sgargianti in pubblico. La misura, imposta dal consiglio municipale, è motivata da ragioni di “dignità e moralità”.

Queste norme possono sembrare bizzarre, ma riflettono spesso valori culturali o esigenze pratiche. In molti musei, scuole e luoghi pubblici con pavimenti delicati, ad esempio, è comune limitare l’uso dei tacchi per evitare danni o incidenti.

Lascia un commento