C'è un paese fantasma in Italia, stretto e suggestivo. Si trova in Campania ed è una visita da fare assolutamente almeno una volta nella vita. Ecco di quale luogo si tratta e perché non perderlo.
Tra i pendii selvaggi del Monte Taburno, in provincia di Benevento, si cela un luogo che sembra uscito da una leggenda antica: Tocco Caudio Vecchio, meglio conosciuto come Tocco Vecchio. Questo piccolo borgo medievale abbandonato, nascosto tra la vegetazione e le ombre della storia, è considerato il paese fantasma più stretto d’Italia. Visitandolo, si ha l’impressione di attraversare un portale nel tempo. È un viaggio breve nella distanza, ma profondo nell’anima.
Tocco Vecchio non è solo un luogo da fotografare: è un’esperienza da vivere. Camminando tra le sue vie deserte, strette come fenditure nella roccia, si viene avvolti da un silenzio quasi sacrale. Ogni passo risuona come un’eco antica tra i ruderi, mentre lo sguardo si perde nei panorami mozzafiato sulla Valle Vitulanese, un tempo cuore pulsante di questo insediamento fortificato. È un luogo che incanta, spaventa e, soprattutto, trasforma.
Un tuffo nella storia millenaria di Tocco Vecchio
Le prime notizie su Tocco risalgono a più di mille anni fa, quando era già un centro importante nel contesto del dominio longobardo. Nel X secolo, infatti, era sede di un gastaldato, una sorta di governatorato, e persino di una diocesi, testimoniando la sua importanza sia amministrativa che religiosa. Per secoli, il borgo fu un punto strategico per la valle circostante, tanto da dare il nome alla stessa: la valle di Tocco. La sua posizione rialzata e naturalmente difensiva lo rese una vera e propria fortezza, ma anche un bersaglio fragile quando la terra tremava. E la terra, purtroppo, ha tremato spesso. Dal terremoto del 1293 fino a quello devastante del 1980, passando per i cataclismi del 1456, 1688, 1930 e 1962, ogni scossa ha strappato via un pezzo della sua anima, portando via abitanti, case, chiese e speranze.
Dopo il sisma del 1980, che fu particolarmente violento in tutta l’Irpinia, i residenti decisero di abbandonare definitivamente il centro storico e trasferirsi nella più sicura contrada di Friuni, dove oggi si trova il nuovo Tocco Caudio. Tocco Vecchio venne così lasciato al suo destino, sospeso nel tempo come una reliquia silenziosa di ciò che fu.

Una delle caratteristiche più affascinanti di questo borgo è la sua urbanistica “a fuso”, tipica dei centri medievali di montagna. Le case si allineano lungo un asse viario centrale, mentre da questo si diramano vicoletti stretti e perpendicolari, tanto angusti da sembrare piccoli cunicoli tra le pietre. Da qui nasce l’epiteto di “paese più stretto d’Italia”: non è solo una suggestione, ma una sensazione concreta che si prova camminando lungo questi sentieri scavati dal tempo.
Tra le pietre consunte e i portoni divelti, si respira una bellezza decadente, ma irresistibile. Tocco Vecchio è un palcoscenico naturale per chi ama la fotografia, l’arte e le atmosfere d’altri tempi. Gli scorci sulla valle, il silenzio avvolgente, le ombre lunghe al tramonto. Tutto contribuisce a creare un’esperienza unica. Tocco Vecchio è meta di escursioni, esplorazioni urbane e visite guidate non ufficiali, amate da chi cerca luoghi autentici e fuori dai circuiti turistici convenzionali. È un paese che resiste, anche se ferito. Un simbolo di fragilità, ma anche di memoria tenace.
