Claudia Ferrari e Mattia Zenesi, noti content creator italiani dietro al profilo 2_cuori_in_viaggio, hanno recentemente visitato Bali, la meta turistica più amata e iconica dell’Indonesia. Nonostante l’allarme per l’inquinamento da plastica dei suoi mari, l’isola continua a richiamare ogni mese migliaia di turisti da ogni parte del mondo, compresi moltissimi italiani. E, si sa, prima o poi durante una vacanza esotica scatta quella voglia irresistibile: mangiare qualcosa di familiare. Magari un bel piatto di pasta o una fetta di formaggio italiano. Ma quanto costa veramente un prodotto italiano in Indonesia?
Spesa italiana a Bali: prezzi da capogiro per chi ha nostalgia di casa
Claudia e Mattia hanno deciso di entrare in un supermercato molto popolare tra i turisti: Pepito Market, catena ben fornita anche di alimenti importati. Qui hanno scoperto prezzi che lasciano davvero senza parole. Il caso più eclatante? Quello mostrato nei primissimi secondi: una confezione di gorgonzola Igor: 170.000 Rupie indonesiane, pari a circa 9,20€. Un lusso da concedersi solo in rare occasioni.
Anche i prodotti più semplici hanno costi tutt’altro che trascurabili. La polpa di pomodoro in latta arriva a 2,05€, mentre fagioli e ceci in scatola viaggiano sui 1,85€ per lattina. Chi ama le salse dovrà fare i conti con un’altra sorpresa: la maionese Heinz costa ben 5,60€.

Non mancano gli shock anche tra le bevande. Una singola bottiglia di Acqua San Pellegrino in vetro si paga 2,70€, mentre 500 grammi di rigatoni Barilla richiedono almeno 3€. Per l’olio extravergine d’oliva Bertolli ci vogliono addirittura 22€. E per una barretta di cioccolato fondente Lindt 70% cacao servono ben 6,50€.
La spesa locale è tutta un’altra storia: ecco quanto si risparmia
Ma se si cambia prospettiva e si guardano i prodotti locali, tutto diventa decisamente più accessibile. In Indonesia il vero re della tavola è il riso. Non solo abbondante e di qualità, ma anche estremamente economico. Non a caso, l’Indonesia è il terzo produttore mondiale di riso dopo Cina e India. Ogni pasto, dal più semplice al più elaborato, parte proprio da lì.
Piatti tipici come il Nasi Goreng (riso saltato con verdure, uova, pollo o gamberi) e il Mie Goreng (noodles saltati) sono onnipresenti nei warung — i ristorantini locali. Un piatto completo si porta a casa con una spesa tra 1,50€ e 5,00€. Il Nasi Campur, invece, è la versione più versatile: riso bianco accompagnato da carne, verdure, uova, tofu o tempeh. Perfetto per ogni gusto e budget.
Le proteine in Indonesia non mancano, e sono decisamente a buon mercato. Il tofu e il tempeh (soia fermentata) sono due pilastri dell’alimentazione locale: salutari, saporiti, perfetti per vegetariani e onnivori. Vengono spesso serviti fritti, stufati o in zuppa. Per chi ama la carne, niente paura. Pollo (ayam) e pesce locale sono diffusissimi e ben cucinati, soprattutto in versioni grigliate, fritte o negli spiedini Satay. Nei warung, queste pietanze sono proposte a prezzi estremamente accessibili, inferiori rispetto a qualsiasi fast food europeo.
Nei mercati di Bali, tra bancarelle colorate e profumi intensi, si trova una grande varietà di verdure fresche come fagiolini, spinaci d’acqua, cavolo e patate dolci. La vera gioia però arriva con la frutta tropicale: banane, mango, ananas, cocco e molte altre delizie si trovano ovunque, a prezzi che raramente superano 1-2 euro al chilo. Esiste anche il caffè indonesiano che è il più costoso al mondo: qui l'esperienza di un italiano che l'ha provato.
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