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Il Giappone, con i suoi templi millenari, i grattacieli scintillanti e i ciliegi in fiore, è da anni una delle mete più amate dai viaggiatori di tutto il mondo. Ma c’è un dubbio che spesso tormenta chi ha fatto una scelta alimentare precisa: cosa può mangiare un vegetariano in Giappone? Se stai pensando: “Giappone uguale sushi e wagyu”, non hai tutti i torti. Ma c’è una sorpresa: anche se i vegetariani in Giappone sono meno del 5% della popolazione, negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Parola dell’esperto di viaggi italiano Tour.verse, che in un video molto seguito rassicura: “Daijobu! Va tutto bene!”
Vegetariani in Giappone: pochi ma (ora) più coccolati
Nel paese del Sol Levante il concetto di “tabù alimentare” è molto più fluido che altrove. Non esistono divieti assoluti come la sacralità della mucca in India o l’haram del maiale nell’Islam. Tuttavia, storicamente carne bovina e ovina non sono state molto amate, e certi animali – cane e gatto, per esempio – non rientrano proprio nella cultura gastronomica locale.

Oggi però la cucina giapponese moderna è fortemente dominata da pollo, maiale e manzo. Sushi, ramen, tonkatsu, yakiniku: tutte delizie, ma spesso off-limits per vegetariani e vegani. Detto questo, le cose stanno cambiando: come spiega tour.verse sempre più locali offrono opzioni senza carne e senza pesce, anche se bisogna saperle cercare e, soprattutto, chiederle nel modo giusto.
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Piatti vegetariani e vegani che trovi facilmente in Giappone
Sì, hai letto bene: in Giappone non solo esistono piatti vegani, ma molti fanno parte della tradizione. Ecco quelli che potrai ordinare con sicurezza (o quasi):
- Yasai Tempura: verdure in pastella, fritte e croccanti. Occhio però all’olio usato per friggere: chiedi se viene usato anche per carne o pesce.
- Sushi vegetariano: dai classici kappamaki (cetriolo) ai deliziosi inarizushi (riso in tasca di tofu fritto). Ci sono anche roll con avocado, melanzana e zucca essiccata.
- Nasu Dengaku: melanzana grigliata con salsa di miso. Un piatto che conquista anche i carnivori.
- Zaru Soba: spaghetti freddi di grano saraceno. Occhio alla salsa: spesso contiene dashi (brodo di pesce).
- Tofu in tutte le salse: yudofu (bollito), agedashi (fritto in brodo), hiyayakko (freddo). Proteine vegetali per eccellenza.
- Tsukemono: verdure fermentate o in salamoia. Semplici ma sempre gustose.
- Yasai Itame: verdure saltate. Le trovi in quasi tutti i ristoranti casalinghi.
- Sunomono: insalate di cetrioli e alghe, fresche e leggere.
- Yasai Kare: curry di verdure. Catene come Coco Ichibanya offrono anche versioni completamente vegane.
- Shojin Ryori: cucina buddhista zen, 100% vegetale. La trovi nei templi (Kyoto è un paradiso).
Dove trovare cibo vegetariano in Giappone
La buona notizia è che non devi per forza andare in un ristorante vegano per mangiare vegetariano in Giappone. Ecco dove cercare:
- Kaiten sushi (sushi a nastro): più economici e con diverse opzioni vegetariane, dai maki al cetriolo fino all'inarizushi.
- Catene di tempura e curry: come Tempura Tendon Tenya o Coco Ichibanya. Chiedi esplicitamente le versioni “meat-free”.
- Ristoranti vegetariani e vegani: soprattutto a Tokyo, Osaka, Kyoto e Fukuoka. Spesso hanno adesivi con logo Vegan Society Japan.
- Food court e supermercati: sorprendentemente forniti di piatti pronti veg, dal sushi vegetale alle zuppe istantanee senza carne.
Occhio al brodo (e non solo): cosa chiedere per evitare brutte sorprese
La trappola più comune? Il dashi. Brodo a base di pesce che viene usato ovunque: zuppe, condimenti, salse. Anche un piatto all’apparenza vegetale potrebbe nascondere tracce marine.
Ecco tre frasi da tenere sempre pronte (scrivile su una nota del telefono!):
- “Niku nashi de tsukutte kuremasen ka?” (Può farlo senza carne?)
- “Sakana nashi de tsukutte kuremasen ka?” (Può farlo senza pesce?)
- “Dashi nashi de onegaishimasu” (Senza brodo di pesce, per favore)
Pro tip: alcuni ristoranti hanno menù in inglese o usano simboli vegetariani, ma in generale vale la pena portare con sé una card con le richieste tradotte in giapponese.
