Né il deserto del Sahara né il Qatar: questo è il luogo più caldo della Terra

Quando si pensa al caldo estremo, la mente corre subito al deserto del Sahara o alle distese assolate del Qatar. Tuttavia, il luogo più caldo della Terra non è in Medio Oriente. Si trova, invece, negli Stati Uniti, in California: la leggendaria Death Valley. Questo affascinante e letale angolo del pianeta continua a detenere record mondiali di temperatura, offrendo uno scenario estremo sia dal punto di vista climatico che umano.

Death Valley: il record assoluto delle temperature estreme

La Death Valley, all'interno del Parco Nazionale Death Valley, ha conquistato la fama mondiale per aver registrato la temperatura più alta mai misurata sulla superficie terrestre. Il 10 luglio 1913, a Furnace Creek, i termometri raggiunsero i 56,7°C (134°F), un dato ufficializzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). Negli anni, alcuni climatologi hanno discusso la precisione delle rilevazioni storiche, ma l’attuale record resta imbattuto secondo gli standard ufficiali internazionali.

La 'Death Valley' è il luogo più caldo del mondo: si trova in California ma una porzione appartiene al Nevada.
La 'Death Valley' è il luogo più caldo del mondo: si trova in California ma una porzione appartiene al Nevada.

Per fare un confronto, il Sahara aveva ottenuto un primato di 57,8°C a El Azizia, Libia, nel 1922, poi però invalidato dalla stessa WMO a causa di errori tecnici e strumentali. Il Qatar, invece, non ha mai superato i 50,4°C (122,7°F). Nessuno di questi luoghi, nemmeno durante le ondate di calore più recenti, si avvicina alla costanza e ai picchi della Death Valley. L’estate 2024 ha confermato la leadership della zona: nove giorni consecutivi oltre i 52°C (125°F), con punte massime di 53,9°C (129°F) e una temperatura media estiva di 40,3°C (104,5°F). Anche di notte il caldo non dà tregua, con minime spesso sopra i 32°C (90°F).

Vivere nella Death Valley: quanti sono i residenti e come 'resistono'?

Nonostante condizioni estreme, nella Death Valley esiste una comunità stabile. I dati demografici aggiornati confermano la presenza di circa 872 residenti, perlopiù adulti statunitensi che lavorano nelle strutture turistiche, nel parco nazionale o nei servizi locali. Un nucleo storico importante è quello della tribù nativa Timbisha Shoshone, che abita la zona da secoli, adattandosi alle condizioni climatiche uniche. La vita quotidiana qui si svolge secondo ritmi precisi e strategie studiate per fronteggiare il caldo estremo.

La sopravvivenza nella Death Valley richiede un vero e proprio adattamento fisico e culturale. Chi si trasferisce deve affrontare settimane, a volte mesi, di acclimatazione. Il corpo umano, sottoposto a queste temperature, impara a sudare di più, regola la circolazione e modifica il metabolismo. Gli abitanti limitano tutte le attività all’aperto alle prime ore del mattino o alla sera, affidandosi quasi sempre all’aria condizionata in casa, negli uffici e nei veicoli.

L’abbigliamento tipico prevede tessuti leggeri ma coprenti, in grado di proteggere la pelle dai raggi solari e ridurre la perdita di liquidi. L’idratazione diventa una priorità assoluta: si bevono grandi quantità d’acqua, spesso arricchita con sali minerali per compensare la sudorazione. Alcuni residenti hanno ormai “tarato” il proprio corpo a temperature tanto elevate che si coprono anche con 27°C.

La sicurezza resta fondamentale: le autorità del National Park Service raccomandano di non allontanarsi mai troppo da un mezzo climatizzato, di evitare escursioni dopo le 10 del mattino e di viaggiare sempre in compagnia. Le condizioni possono diventare così estreme che, sopra i 46°C (115°F), persino gli elicotteri di soccorso incontrano difficoltà nel decollare a causa dell’aria rarefatta.

Death Valley: un’attrazione per oltre un milione di visitatori

Ogni anno la Death Valley attira più di un milione di visitatori provenienti da tutto il mondo, molti dei quali cercano l’emozione di affrontare il caldo estremo sulla propria pelle. Le attrazioni non mancano: dal Badwater Basin, il punto più basso del Nord America, alle iconiche Dune di Mesquite Flat. Tuttavia, il clima rappresenta sempre un rischio: ogni estate si registrano casi di colpo di calore, disidratazione e incidenti, alcuni anche fatali, come confermano i report annuali del National Park Service.

La Death Valley resta un laboratorio naturale per climatologi, biologi e geologi che continuano a studiare l’adattamento delle specie animali e vegetali, nonché le condizioni che permettono la sopravvivenza umana in ambienti così ostili.

Il clima della Death Valley è il risultato di una combinazione unica di fattori: posizione geografica, altitudine inferiore al livello del mare, scarsa ventilazione e riflesso del calore dalle rocce circostanti. Questi elementi rendono l’area una vera e propria fornace naturale, destinata a mantenere il suo primato anche negli anni a venire.

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