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L’Australia è tornata da protagonista nella scena dei sogni di migliaia di italiani, europei e giovani da tutto il mondo in cerca di stipendi alti e di un’esperienza lontana da casa. Dopo i lunghi mesi di chiusura delle frontiere dovuti all’emergenza Covid – tra il 2020 e il 2022 –, il paese da circa due anni ha riaperto le porte ai migranti economici regolari, con un sistema di visti e lavoro che tanti considerano tra i più efficaci e ricercati al mondo. In questa nuova ondata migratoria, non ci sono solo ragazzi dall’Europa, ma anche giovani dall’Asia e dal Sudamerica, come Melania Fuentes, uruguayana, oggi protagonista di una storia che risponde a una delle domande più gettonate tra chi sogna di trasferirsi laggiù: bisogna davvero sapere l’inglese per lavorare in Australia?
Lavorare in Australia: esperienza diretta e lavoro “nel grano”
Melania Fuentes ha lasciato l’Uruguay senza aver studiato in Australia, né sapendo parlare inglese. E oggi, dopo anni di sacrifici, si occupa di controllare la qualità dei cereali – mais, grano, granturco – prodotti e venduti da un'azienda australiana. Un ruolo importante: “Sono io a testare e decretare se i cereali possono essere venduti o acquistati”, racconta. Ogni giorno, Melania si trova a valutare la qualità dei prodotti che l’azienda compra o vende, e a comunicare con clienti australiani e stranieri. Un esempio perfetto di come si possa costruire una carriera partendo da zero, ma con tanta determinazione.
Inglese necessario? Dipende dal tipo di lavoro
Quando le chiedono se serva l’inglese per lavorare in Australia, Melania risponde senza giri di parole: “Dipende”. Per chi punta a un lavoro da impiegato, da manager, o comunque ruoli in cui serve parlare con clienti, spiegare, negoziare – l’inglese è fondamentale. “Puoi trovare lavoro senza parlare inglese? Sì, sicuramente. Puoi fare l’operaio, il contadino, impacchettare pacchi. Io quando sono arrivata qui non sapevo mezza parola di inglese, infatti ho raccolto banane per qualche mese.”

Lavorare nelle farm australiane – le famose aziende agricole – è il percorso più scelto da chi arriva con poche conoscenze linguistiche. I lavori nelle farm sono molto richiesti, soprattutto da chi vuole ottenere un visto permanente. Spesso servono braccia, non parole. Così Melania, come tanti altri, ha iniziato proprio lì: sveglia all’alba, tanta fatica e pochi discorsi.
Le opportunità aumentano con la lingua inglese
La storia di Melania insegna però una cosa chiara: chi conosce l’inglese, o chi si impegna a impararlo, ha accesso a molte più opportunità in Australia. “Che vi piaccia o no, in Australia la lingua ufficiale è l’inglese. Se io fossi rimasta in Uruguay e fosse venuta una persona a parlarmi solo in cinese mandarino, come avrei dovuto reagire?” riflette Melania. Un paragone che fa capire quanto la conoscenza della lingua sia un passaggio chiave, non solo per l’integrazione, ma anche per il rispetto verso chi ospita e lavora con noi.
Melania oggi si trova a trattare con clienti per affari che spesso sono di decine di migliaia di dollari australiani. “Devo spiegare perché il loro grano è troppo umido o ha poche proteine. Sono dettagli tecnici, non si può fare a gesti. È impossibile senza inglese.” Eppure, nella sua azienda, ci sono tanti ragazzi che ancora oggi non parlano bene la lingua. A un certo punto del video, dal caldo del suo ufficio, indica la finestra:“Li vedete? Sono quelli che lavorano all’esterno anche con il gelo, oggi ci sono 4 gradi e stanno soffrendo il freddo. Raccolgono, zappano e tastano il grano”.
In Australia ognuno trova il proprio percorso: c’è chi parte da zero e resta sempre in ambito manuale, e chi, come Melania, dopo i primi mesi difficili si costruisce una carriera nuova, magari in un settore mai considerato prima. Le storie di chi parte, arriva, lavora e cresce sono tante e spesso sorprendenti. La voglia di mettersi in gioco, la capacità di adattarsi e, soprattutto, la curiosità, sono fondamentali.
Melania l’ha detto chiaro: “Si può venire in Australia senza sapere l’inglese? Certo. Ma con la lingua si hanno molte più opportunità migliori”. Il consiglio è: prima di trasferirvi qui, eventualmente, studiate l'inglese.
