Perché il caffè si chiama caffè? La risposta (molto interessante) dell'esperto

Parlare di caffè in Italia significa entrare nel cuore di una tradizione antica, diffusa e radicata in ogni gesto quotidiano. Eppure, nonostante l’amore per l’espresso al bar o per la moka a casa, il nostro Paese non rientra nemmeno nella top 10 dei maggiori consumatori di caffè al mondo. Un dato sorprendente, soprattutto per chi pensa che il rito della tazzina sia un’esclusiva italiana.

I grandi consumatori di caffè: la classifica sorprende l’Italia

Secondo le statistiche più aggiornate sul consumo di caffè pro capite, i veri protagonisti della classifica mondiale sono i Paesi del Nord Europa. Finlandia, Norvegia, Islanda, Danimarca e Paesi Bassi occupano stabilmente i primi posti, con una media annuale che supera di gran lunga quella italiana. Ad esempio, ogni abitante in Finlandia consuma circa 26,45 libbre di caffè all’anno, seguito da Norvegia e Islanda con oltre 19 libbre ciascuno. La Svezia, la Svizzera, il Belgio, il Lussemburgo e perfino il Canada completano la top ten.

L’Italia si piazza invece solo al tredicesimo posto, con circa 13 libbre (poco meno di 6 chilogrammi) di caffè consumati a persona ogni anno. Nonostante questo, il legame tra gli italiani e il caffè resta indissolubile: il 97% della popolazione dichiara di berlo ogni giorno, con una media di quattro tazzine. Un vero e proprio rito sociale e culturale, che però non basta a renderci i campioni mondiali sul piano quantitativo.

Caffè: una parola che attraversa secoli e continenti

Chiunque abbia viaggiato in Europa avrà notato che la parola “caffè” assume forme diverse: coffee in inglese, café in francese e spagnolo, kaffe in tedesco e nei Paesi scandinavi. Ma da dove arriva realmente il termine che noi in italiano abbiamo adattato a “caffè”? La questione ha incuriosito molti appassionati, esperti di linguistica e anche divulgatori del web, come il noto tiktoker Mistero Food, che ha raccolto e spiegato le principali teorie sull’origine di questa parola così comune.

Origine araba: la teoria di “qahwa”

Una delle ipotesi più diffuse sull’etimologia della parola “caffè” conduce all’arabo qahwa (قهوة), termine che in origine indicava sia il vino sia una generica bevanda eccitante. Con il tempo, la parola ha iniziato a riferirsi specificamente alla bevanda ottenuta dai chicchi tostati di Coffea arabica. Numerosi studiosi di lingua araba, tra cui l’orientalista tedesco Edward Ullendorff, hanno sottolineato come qahwa sia collegato al verbo qahā, che significa “rendere privo di fame” o “sopprimere l’appetito”, qualità attribuita proprio al caffè per il suo noto effetto stimolante.

Secondo altre interpretazioni, sempre accademiche, il termine arabo si ricollega a quwwa (“energia, potenza”), oppure al sostantivo qahwah che fa riferimento alla “colorazione scura” della bevanda. Il termine qahwa, attraverso i commerci tra la Penisola Arabica e l’Impero Ottomano, diventa kahve in turco e poi si diffonde in Europa: koffie in olandese, coffee in inglese e infine caffè in italiano.

Ipotesi etiope: la regione di Kaffa

La seconda teoria propsota dal tiktok, molto accreditata anche negli ambienti accademici e nelle pubblicazioni di storia alimentare, collega la parola “caffè” alla regione di Kaffa (o Caffa) in Etiopia. Secondo ricerche storiche, questa zona è riconosciuta come la culla della Coffea arabica, la specie botanica da cui si ricava la bevanda. Dalla regione di Kaffa, il caffè sarebbe stato esportato verso la Penisola Arabica già nel medioevo, portando alla nascita delle prime botteghe del caffè a Mokha, nello Yemen.

Nei testi di botanica e antropologia culturale, Kaffa viene spesso citata come luogo d’origine anche per via dei riti collettivi legati al consumo del caffè, che si sono poi diffusi in Arabia e Turchia. Tuttavia, come sottolineato dallo storico Jean-François Revel e dal linguista Charles Perry, non esistono documenti storici certi che provino in modo definitivo questa connessione etimologica, anche se la coincidenza tra nome e luogo resta suggestiva.

"Caffè" potrebbe derivare da "Kaffa", regione dell'Etiopia
"Caffè" potrebbe derivare da "Kaffa", regione dell'Etiopia

Le varianti: tra arabo, turco ed Europa

Nel suo viaggio linguistico, la parola caffè subisce diverse trasformazioni. La versione turca kahve deriva direttamente dall’arabo qahwa, ma nel vocabolario turco indica esclusivamente la bevanda, non l’effetto eccitante, come invece accade in arabo. Dalla Turchia, la bevanda conquista le città portuali italiane, in particolare Venezia, e da qui si diffonde in tutta Europa. Alcuni studiosi, tra cui lo storico della gastronomia Massimo Montanari, ricordano come in arabo qahwa non indichi mai la pianta o il frutto (in arabo bunn), ma solo la bevanda estratta dai chicchi tostati.

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