Si trasferisce in Corea del Sud e mostra il suo mini appartamento: “Il bagno mi dà i brividi”

La Corea del Sud è molto apprezzata da giovani e meno giovani e la sua popolarità cresce di anno in anno grazie ai social. K-pop, skincare da sogno o moda 'futuristica' sono solo alcuni dei motivi del suo successo. Ma com'è vivere in un luogo 'normale' della nazione asiatica? Noa Cruz, giovane spagnola, ha mostrato il suo appartamento in una zona "non costosa" (sic) di Seoul e, al contempo, il lato meno patinato della vita coreana.

Niente viste panoramiche o grattacieli di lusso: qui c’è un microcosmo da 13 metri quadri, dove ogni centimetro si trasforma in una sfida, e il bagno... beh, merita davvero una menzione speciale. La clip di Noa ha fatto il giro del web e ha raccolto oltre 286.000 visualizzazioni in poche ore, scatenando reazioni tra lo sconvolto e il divertito.

La Corea del Sud e la nuova ossessione dei social: tra K-pop e micro-appartamenti

C’è una ragione se Seul ormai compare nei sogni (e nei feed) di tutti: tra idol che spopolano su YouTube, brand di bellezza osannati su Instagram e serie tv da binge-watching su Netflix, la capitale coreana è diventata meta irresistibile per creator, influencer e semplici curiosi. Ma la realtà, a volte, sa sorprendere più di un drama coreano.

Noa Cruz, con la sua amica, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e provare un'esperienza di vita diversa, lontana dall'Europa. Destinazione: un appartamento formato bonsai, 13 metri quadri, affacciato su uno dei quartieri più vivaci di Seul. Un’esperienza che, tra risate e piccole crisi di panico, ha mostrato al mondo la faccia più vera (e meno filtrata) del vivere nella metropoli asiatica.

Vivere in 13 metri quadri a Seul: creatività, compromessi e qualche “brivido”

Entrare nell’appartamento di Noa è un po’ come partecipare a un reality show. Le regole sono semplici: sopravvivere con pochissimo spazio, niente mobili e una discreta dose di ironia.

Puoi lavarti i denti mentre fai la doccia”, scherza Noa nel suo video, mostrando come il bagno e il resto della casa si fondano quasi in un unico ambiente. Mobili? Scordateveli. Qualsiasi oggetto, dalle scarpe allo zaino, trova posto dove capita: sugli scaffali, sui gradini, perfino sul letto. E parlando di letto, attenzione: qui non c’è somier, la rete tanto amata in Europa. Solo un materasso appoggiato sul pavimento, ideale per chi sogna di risvegliare lo spirito minimalista, un po’ meno per chi soffre di mal di schiena.

Tra i più grandi limiti dell'appartamento in Corea del Sud della content creator c'è il divano, decisamente troppo piccolo per due, e il fatto che la gente abbandoni dove capita le buste di spazzatura.
Tra i più grandi limiti dell'appartamento in Corea del Sud della content creator c'è il divano, decisamente troppo piccolo per due, e il fatto che la gente abbandoni dove capita le buste di spazzatura.

Il soggiorno si trasforma in zona notte e l’unico “divano” lascia giusto lo spazio per stare seduti a metà. L’ingegnosità regna sovrana: il proiettore per vedere film? Si aggancia direttamente al rullo dell’oscurante della finestra. Zero sprechi, massima efficienza coreana.

Dove finisce la spazzatura (e la pazienza): il lato nascosto della città

Nel video, Noa mostra con tono sarcastico come a Seul nessun angolo venga sprecato. “Hanno una piazza di garage dove buttano tutta la loro roba, e nella zona della posta c’è ancora più casino”, racconta, puntando la videocamera su una vera e propria collezione di sacchi dell’immondizia a pochi passi dalla porta di casa. Civiltà coreana? Non proprio. Differenze con il Giappone e la meticolosa raccolta differenziata? Molte.

Niente immagini da cartolina, ma la quotidianità vera di chi vive la città, fra mille contraddizioni. Da una parte la perfezione delle vetrine e l’ordine che conquista milioni di turisti, dall’altra la gestione della spazzatura che ricorda i migliori film apocalittici. E i commenti degli utenti non si fanno attendere: “Mettete il letto davanti al proiettore”, “Quel corridoio sembra un set da film di zombie”, scrive chi segue Noa su TikTok, strappando più di una risata. Il video racconta meglio di ogni parola come anche la Corea del Sud non sia un luogo magico dove ogni casa è perfetta ed ha una vista mozzafiato. I quartieri anonimi esistono anche a Seul.

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