Perché i gatti vivono più a lungo dei cani? La scienza finalmente dà una risposta

Per anni, la differenza di longevità tra gatti e cani (in favore dei primi) è stata attribuita al comportamento, alla taglia o alla razza. Ma la scienza ha finalmente trovato una spiegazione più profonda, completa e sorprendente. Un recente studio internazionale, pubblicato su Scientific Reports e guidato dall'Università di Bath, ha messo in discussione vecchie teorie e ha puntato il dito verso due protagonisti inaspettati: il sistema immunitario e il patrimonio genetico.

Il segreto dei gatti? Un sistema immunitario più sofisticato

Lo studio ha analizzato 46 specie di mammiferi per individuare i fattori che determinano il “potenziale di vita massima”, ovvero l’età massima registrata per ogni specie. Questo approccio, a differenza della media della speranza di vita, elimina variabili esterne come incidenti, malattie o ambiente. Il risultato? I gatti, oltre ad avere un cervello relativamente grande, possiedono un sistema immunitario più complesso rispetto a quello dei cani. Ed è proprio questo mix a garantire loro una vita mediamente più lunga.

I ricercatori hanno evidenziato che gli animali più longevi tendono ad avere più geni legati all’immunità. Non si parla di piccole mutazioni, ma di vere e proprie duplicazioni geniche che migliorano la capacità dell’organismo di combattere infezioni, rigenerare tessuti e prevenire malattie degenerative come il cancro. Questo fa dei gatti una vera “macchina biologica” per l’invecchiamento lento. Ovviamente è un discorso generico ed è importante capire le differenze tra razze di cani e gatti: ce ne sono alcune mediamente più longeve e altre che, purtroppo, non vivono a lungo.

Gatti vs cani: chi vive di più, razza per razza

Tra i gatti, le razze più longeve includono il Birmano e il Burmese, con una media di vita di circa 14,4 anni. I Siamese possono arrivare facilmente a 20 anni. Anche i Siberiani, Persiani e Maine Coon superano spesso i 15 anni. Al contrario, lo Sphynx è tra i meno longevi, con una media che si aggira intorno ai 6,7 anni. Anche i Bengala non superano gli 8,5 anni.

Per i cani, le razze più longeve sono piccole: il Chihuahua vive tra 15 e 18 anni, seguito dal Jack Russell Terrier, dallo Yorkshire Terrier e dal Barboncino Toy. Tutti superano facilmente i 14 anni. I meticci, sia felini che canini, mostrano una vita media superiore alle razze pure grazie a una maggiore variabilità genetica.

Ma se guardiamo il fondo della classifica, la situazione cambia. Il Pastore del Caucaso vive in media solo 5,4 anni. Male anche per il Dogue de Bordeaux, l’Alano e il Cane Corso, tutte razze di grande taglia e dal muso schiacciato, caratteristiche che aumentano il rischio di patologie respiratorie e cardiache.

Il Pastore del Caucaso è uno dei cani meno longevi in assoluto: tristemente, vive poco più di 5 anni, in media.
Il Pastore del Caucaso è uno dei cani meno longevi in assoluto: tristemente, vive poco più di 5 anni, in media.

Taglia, muso e geni: cosa accorcia la vita

Lo studio ha ribaltato l’idea che solo il cervello grande sia sinonimo di lunga vita. È vero che animali come i delfini e le balene vivono anche oltre i 60 anni, ma ci sono eccezioni significative. Alcune specie di ratti talpa e pipistrelli vivono ben oltre quanto ci si aspetterebbe dalle loro dimensioni cerebrali, grazie a un sistema immunitario estremamente efficiente.

I ricercatori hanno spiegato che la longevità dipende da una combinazione genetica: più geni immunitari attivi significano un corpo capace di ripararsi più a lungo. Nei gatti, questa sinergia tra intelligenza e difese immunitarie li rende una delle specie domestiche più resistenti nel tempo.

Fattori che influenzano la longevità negli animali domestici

Oltre alla genetica, ci sono variabili importanti che incidono sulla durata della vita di cani e gatti:

  • Sterilizzazione: aumenta l’aspettativa di vita, riducendo rischi ormonali e comportamentali.
  • Peso corporeo: il mantenimento di un peso sano riduce il rischio di malattie croniche.
  • Stile di vita: animali attivi, ben nutriti e seguiti da un veterinario vivono più a lungo.
  • Sesso: le femmine, sia tra i gatti che tra i cani, vivono mediamente più dei maschi.

Infine, la taglia gioca un ruolo cruciale: gli animali di piccola taglia vivono più a lungo rispetto a quelli di taglia grande. Anche la conformazione del muso incide: le razze brachicefale, con muso schiacciato, soffrono più facilmente di patologie che ne accorciano la vita.

L’evoluzione ha favorito chi sa difendersi meglio

La longevità dei gatti rispetto ai cani non è più un mistero legato solo al comportamento o alla fortuna. È il risultato di milioni di anni di evoluzione che hanno affinato le loro difese immunitarie e il loro equilibrio genetico. Comprendere questi meccanismi offre nuove opportunità anche per gli esseri umani, perché studiare l’invecchiamento felino può aiutare a sviluppare terapie anti-età e strategie di prevenzione per le malattie croniche.

La scienza sta ancora scrivendo il suo racconto sull’invecchiamento, ma una cosa è chiara: i gatti hanno trovato il loro modo, silenzioso e affilato, per vivere più a lungo. E ora, finalmente, sappiamo perché.

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