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George Buckley, content creator britannico noto tra gli appassionati di viaggi su YouTube e TikTok, ha deciso di esplorare il Pakistan, un paese spesso trascurato dalle rotte tradizionali del turismo occidentale. In una delle sue recenti avventure, George racconta la sua esperienza in una spiaggia alle porte di Karachi, portando alla ribalta aspetti inediti della vita quotidiana pakistana e suscitando curiosità tra i suoi numerosi follower.
Pakistan, la spiaggia dove tutto è diverso: il racconto di George Buckley
Arrivato sulle rive del Mar Arabico, Buckley descrive uno scenario che sorprende chiunque sia abituato alle spiagge europee. Il clima, già di per sé estremo a maggio, accoglie ogni giorno migliaia di persone al tramonto, quando il sole infuocato cede il passo a una brezza più sopportabile. La spiaggia di Karachi si trasforma in un enorme palcoscenico di socialità e tradizioni locali: qui, famiglie, gruppi di amici e venditori ambulanti convivono tra risate e profumi di street food.

La prima grande differenza con le spiagge occidentali colpisce subito l’occhio di chi osserva: l’accesso in spiaggia è libero anche ai veicoli. Automobili di ogni genere, motociclette, motorini e perfino Dune Buggy, così come veicoli a quattro ruote simili ai classici “Caddy” parcheggiano a pochi passi dal mare. Un’immagine lontanissima dalle rigide regole che governano le coste italiane o spagnole, dove l’accesso ai veicoli è vietato in modo categorico per ragioni di sicurezza e tutela ambientale. In Pakistan, invece, portare il proprio mezzo direttamente sulla sabbia rappresenta la normalità, rendendo la spiaggia un luogo profondamente diverso, quasi surreale per chi proviene dall’Europa. Un altro dettaglio notato da molte persone nei commenti è la quasi totale assenza di donne: su 10 esseri umani, 8 sono uomini. Così come non si vedono stranieri: "Missione: trovare un'altra persona inglese! No, è impossibile...", dice a metà video.
Cavalli, cammelli e colori: la spiaggia come spettacolo vivente
Tra le particolarità che George Buckley evidenzia, spicca la presenza di cavalli e cammelli sulla battigia. Alcuni pakistani, invece della classica passeggiata a piedi, scelgono di attraversare la spiaggia a cavallo o addirittura in groppa a un cammello. Il content creator riprende con stupore un cavallo riccamente adornato di stoffe colorate, circondato da bambini sorridenti e curiosi. L’atmosfera si anima con il passaggio dei venditori ambulanti che offrono di tutto: sedie, sgabelli, cibo di strada e addirittura piccoli armadietti mobili per conservare scarpe e oggetti preziosi durante il bagno.
La spiaggia di Karachi diventa così uno spazio pubblico dove la vita si svolge senza filtri, mostrando uno spaccato autentico della società pakistana. Perfino gli oggetti smarriti nella sabbia, come sandali dimenticati o bottiglie vuote, raccontano piccole storie di quotidianità.
La visita di Buckley, tuttavia, non trascura i problemi ambientali. Avvicinandosi all’acqua, il creator nota una distesa di sabbia ricoperta da una patina nera e semidensa che lui stesso definisce “sospetta”. Nel video, George ipotizza la presenza di olio, petrolio o altri agenti inquinanti, e segnala la quantità non indifferente di rifiuti plastici come cartacce, bottiglie e buste.
Il racconto di George Buckley assume una doppia valenza: da un lato la meraviglia per l’atmosfera vivace e fuori dagli schemi, dall’altro la consapevolezza delle difficoltà legate all’ambiente. La spiaggia resta un luogo di aggregazione imprescindibile, ma anche un simbolo delle contraddizioni che attraversano molte metropoli asiatiche in piena espansione.
La quotidianità dei pakistani tra tecnologia e tradizione
Nei suoi video, George Buckley racconta anche la propria esperienza con la vita quotidiana in Pakistan. Acquistare una bottiglia d’acqua, ad esempio, può diventare una piccola avventura: “Ho pagato 20 centesimi per mezzo litro, e il negozio accettava pagamenti con carta, una rarità da queste parti”, spiega. Molti tassisti e ristoratori accettano solo pagamenti in contanti, e trovare un bancomat funzionante a volte richiede pazienza e fortuna. “Due ATM nei pressi di una stazione di servizio erano fuori uso. Alla fine ho dovuto camminare parecchio per trovare un altro punto di prelievo”, racconta nel suo vlog.
Questi dettagli restituiscono un’immagine realistica del Pakistan contemporaneo, sospeso tra una modernità che avanza a fatica e tradizioni che restano fortissime, soprattutto nelle zone più popolari e affollate delle grandi città. La capacità di adattarsi, la disponibilità a condividere lo spazio pubblico e l’ingegnosità di chi vive la spiaggia ogni giorno diventano elementi centrali del racconto di George, che si lascia affascinare dagli “shock culturali” tipici di una terra così ricca di sfumature.
