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Tor Alva, nota anche come White Tower o Weisser Turm, svetta tra i tetti del minuscolo villaggio di Mulegns, nel cuore delle Alpi svizzere. Con i suoi 30 metri di altezza, questo capolavoro di architettura digitale non solo è l'edificio più alto al mondo realizzato con la stampa 3D, ma rappresenta anche una rivoluzione per il futuro dell’edilizia sostenibile e innovativa. Non capita spesso che una comunità di appena una dozzina di residenti si ritrovi al centro della scena mondiale per un’impresa così futuristica. E invece, proprio qui, tra pascoli verdi e montagne, la Tor Alva sta già cambiando il volto del paese.
Tor Alva: il gigante stampato in 3D nel cuore delle Alpi
Il nome Tor Alva significa “torre bianca” e il suo profilo unico richiama quello di una torta nuziale a più piani o di un albero stilizzato. Realizzata a Mulegns, in Svizzera, la torre raggiunge i 30 metri di altezza e si sviluppa su quattro livelli, collegati da una scenografica scala a chiocciola interamente stampata in 3D. La struttura si compone di 32 colonne cave e intrecciate, ognuna realizzata con un calcestruzzo speciale e rinforzata da anelli in acciaio inseriti ogni 26 centimetri grazie a un robot dedicato. Nessun collante permanente, nessun telaio in acciaio: a garantire la stabilità, ci pensano viti removibili e cavi post-tesi di grande diametro.
Il design, affidato agli architetti Michael Hansmeyer e Benjamin Dillenburger insieme alla ETH di Zurigo e alla Fundaziun Origen, sfrutta avanzati algoritmi computazionali per ottenere forme organiche e dettagli ornamentali mai visti prima nell’edilizia tradizionale. Il risultato? Una torre dall’estetica futuristica, capace di integrarsi perfettamente nel paesaggio alpino e, allo stesso tempo, di catalizzare l’attenzione internazionale su un nuovo modo di costruire.
Mulegns: un villaggio, una rivoluzione tecnologica
Quando il progetto ha preso forma, Mulegns era un piccolo paese in cerca di una nuova identità. L’arrivo della Tor Alva ha trasformato questa comunità di appena 12 abitanti in una meta per architetti, designer, appassionati di tecnologia e semplici curiosi. Durante l’inaugurazione, avvenuta il 20 maggio 2025, circa 300 persone hanno avuto la possibilità di salire la spettacolare scala stampata in 3D fino al piano superiore, dove si trova una cupola che ospita spettacoli teatrali, eventi musicali e mostre artistiche.
La funzione culturale della torre è centrale: Tor Alva non è solo un esercizio di stile o una dimostrazione di forza tecnologica, ma un vero e proprio centro culturale pensato per ridare vita alla zona. Mostre, performance, incontri: la torre offre spazi multifunzionali, diventando un simbolo della rinascita alpina e del turismo sostenibile.
Come funziona la stampa 3D per le grandi costruzioni
L’edificio è stato stampato utilizzando un sistema robotico sviluppato presso la Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo (ETH). In circa cinque mesi (900 ore di stampa effettiva), le varie parti sono state prodotte in laboratorio e successivamente trasportate a Mulegns per l’assemblaggio finale. Il processo si basa su una tecnica innovativa che prevede la deposizione di calcestruzzo a strati molto sottili, riducendo sensibilmente sia il consumo di materiali che le emissioni di CO2 rispetto alle tecniche tradizionali.

Una delle sfide principali è stata quella di realizzare elementi portanti in calcestruzzo stampato: una soluzione mai sperimentata prima su questa scala. Gli ingegneri hanno ideato speciali anelli di rinforzo in acciaio, inseriti da un secondo robot direttamente durante la stampa. Questo sistema ha permesso di ottenere colonne leggere, resistenti e dal design unico, riducendo la quantità di materiale utilizzato. Un altro punto di forza di Tor Alva riguarda la modularità: la struttura può essere smontata senza danni e ricollocata altrove. Una caratteristica che offre vantaggi sia in termini di sostenibilità sia di adattabilità a futuri progetti.
Sostenibilità, innovazione e futuro delle costruzioni in 3D
Tor Alva rappresenta una svolta nell’ambito dell’architettura digitale e della sostenibilità. È la prima torre al mondo di queste dimensioni in cui le parti stampate in 3D sono realmente portanti, senza il supporto di un telaio in acciaio. Secondo quanto dichiarato dal team di ricerca della ETH di Zurigo, le tecnologie sperimentate per questa torre aprono nuove possibilità per la costruzione di edifici complessi, modulari e a basso impatto ambientale.
La torre resterà a Mulegns per circa cinque anni, ma la sua storia potrebbe continuare altrove: grazie al sistema di assemblaggio a viti e cavi, l’intera struttura può essere facilmente smontata e ricostruita. Questa flessibilità si traduce anche in un risparmio di risorse e in un approccio più circolare all’edilizia, in linea con le direttive europee sul riciclo dei materiali da costruzione. Il progetto di Tor Alva ha già fatto scuola: sono in corso collaborazioni con università, centri di ricerca e aziende per trasferire queste soluzioni anche in altri contesti, dalle case popolari agli edifici pubblici, fino a progetti di edilizia emergenziale.
