Milano, prova il panino virale da 30€: "Vi dico se vale la pena spendere questi soldi"

Milano sorprende sempre. Un tempo si diceva che fosse la città della moda e probabilmente lo è ancora. Da dopo l'Expo è anche la città del cibo; in quanto ad innovazione, il capoluogo non conosce rivali in Italia. L’offerta gastronomica è una giostra di sapori internazionali, ma è nella sperimentazione che Milano detta legge. Ecco che arriva l’ultimo tormentone: il panino da 30 euro della “Cristalleria”. Un locale che promette croccantezza, ingredienti d’alta scuola e prezzi fuori scala. Vale davvero la pena spendere così tanto per un panino? Spoiler: il racconto di chi l’ha provato farà venire l’acquolina… e qualche dubbio.

Il fenomeno panino da 30 euro: dove nasce il trend

Alla Cristalleria, nel cuore della città, ogni panino è un’esperienza e la clientela è pronta a tutto pur di raccontarla sui social. A testare il famigerato panino ci ha pensato Mocho, creator milanese noto per i suoi giudizi senza peli sulla lingua. Basta uno sguardo al menù e si capisce che qui l’approccio è internazionale: Pan de Cristal come base (tipico pane spagnolo, noto per la crosta super croccante e l’interno leggerissimo grazie all’idratazione elevata dell’impasto) e ingredienti da capogiro.

La star del locale è il panino con Patanegra Joselito. Chi non conosce questa eccellenza spagnola, sappia che si tratta del prosciutto crudo iberico più pregiato al mondo: stagionatura naturale, sapore intenso, carni morbide e un retrogusto di nocciola che conquista i palati più esigenti. La “Cristalleria” lo serve con pomodoro fresco appena battuto e un filo d’olio extravergine d’oliva. Il prezzo fa rumore: 30 euro tondi. Mocho non ci gira intorno e parla di “esperienza devastante”: la croccantezza del pane spagnolo fa da cornice a un prosciutto che, anche senza salse o complicazioni, sa rubare la scena.

Questi sono i panini "meno conosciuti" del menù: quello col salmone è "ottimo", quello col vitello tonnato è "deludente".
Questi sono i panini "meno conosciuti" del menù: quello col salmone è "ottimo", quello col vitello tonnato è "deludente".

Ma la vera sorpresa, almeno secondo Mocho, arriva da un altro panino: salmone selvaggio Sockeye (provenienza Alaska, carne rossa e sapore più deciso rispetto ai classici salmoni), burro di Normandia, marmellata di cipolle e basilico fresco. Qui il prezzo scende a 16 euro, decisamente più alla portata ma senza rinunciare al gusto. Il content creator lo paragona a un bagel per l’equilibrio tra dolce e salato e per quella scioglievolezza burrosa che conquista anche i più scettici.

Anche nei menù più studiati c’è spazio per una bocciatura. Questa volta tocca al panino con vitello tonnato. Il magatello cotto a bassa temperatura convince Mocho, resta succoso e tenero come vuole la tradizione. Ma la salsa tonnata, che dovrebbe avvolgere e insaporire ogni morso, si fa desiderare: troppo poca, troppo delicata per reggere il confronto con i grandi protagonisti della carta. Prezzo? 16 euro anche qui. Il giudizio arriva puntuale: “Rimandato a settembre”. A Milano anche i panini sono sotto esame, e il pubblico si aspetta la perfezione.

Esperienza da provare? Il verdetto di Mocho tra gusto, hype e prezzo

Un pranzo alla Cristalleria di Mocho è costato più di 60€ (se includiamo bevande e coperto). Ma la domanda resta: vale davvero la pena? Mocho tira le somme senza troppi giri di parole: “Forse non è il panino più buono del mondo, ma sicuramente il più croccante”. Il mix di ingredienti premium, il pane spagnolo unico e l’atmosfera di esclusività fanno la loro parte. L’esperienza, però, è anche una questione di aspettative: chi cerca lo sfizio di una volta nella vita troverà pane – letteralmente – per i suoi denti. Chi invece sogna la svolta gastronomica definitiva potrebbe storcere il naso davanti al conto.

 

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