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Acqua molto più cara della benzina? Da qualche parte del mondo succede davvero. Questa situazione che per un italiano sembra paradossale è stata documentata content creator Diegosworld durante il suo viaggio in Iran. In un video diventato subito virale, Diego registra tutto dalla pompa di una stazione di servizio, incredulo davanti ai numeri che scorrono sul display digitale: la benzina costa meno di una caramella, mentre una bottiglietta d’acqua è super economica dal punto di vista di un italiano ma resta il fatto che costa molto di più.
Il video parte con una domanda secca: “Ma davvero qui l’acqua costa sei volte più della benzina?”. A dirlo è un italiano che si trova dall’altra parte del mondo, davanti a una realtà che lascia spiazzati. Ma cosa c’è dietro questa situazione da fantascienza?
Benzina a prezzo di saldo: la realtà nelle stazioni di servizio iraniane
Il protagonista della storia, Diego, non ci crede neanche lui: chiede a un automobilista del posto se il prezzo indicato sul display sia davvero al litro. La risposta arriva chiara, senza troppi giri di parole: “Yes, per liter”. La cifra? 3.000 Rial, che al cambio del 7 giugno 2025 equivalgono a circa 6 centesimi di euro al litro secondo il tasso ufficiale di Google. Praticamente meno di un sorso d’acqua.

Qui parte il vero confronto: Diego mostra il prezzo di una semplice bottiglietta d’acqua minerale da mezzo litro, venduta a 100.000 Rial. Lui inizialmente fa il calcolo al volo e sostiene che equivalgano a 9 centesimi, ma il cambio reale rivela una verità diversa: 100.000 Rial sono più del doppio, ovvero circa 21 centesimi di euro. Diego paga con una banconota da 100.000 Rial e non riceve resto. Insomma, per dissetarsi si spende più che per riempire il serbatoio dell’auto. Un paradosso che solo l’Iran può regalare oggi. Forse Diego ha registrato il video a inizio maggio, quando il valore del Rial era più alto, oppure semplicemente ha fatto male i calcoli.
Quando l’acqua diventa un lusso: perché costa più della benzina
Per chi vive in Italia, dove la benzina ha toccato più volte anche i 2 euro al litro negli ultimi dieci anni, tutto ciò suona quasi come una barzelletta. E invece è il frutto di una combinazione unica di fattori che in Iran fanno schizzare i prezzi dell’acqua rispetto a quelli del carburante. Ma perché la benzina costa così poco in Iran?
- Risorse petrolifere a volontà: l’Iran è uno dei giganti mondiali del petrolio, membro storico dell’OPEC e con riserve tra le più grandi del pianeta. Qui il greggio scorre a fiumi, e la materia prima costa quanto una tazza di tè.
- Sussidi di Stato senza precedenti: il vero segreto sta nei sussidi governativi. Il governo iraniano vende la benzina ai cittadini a un prezzo simbolico, coprendo la differenza rispetto ai valori del mercato internazionale. Risultato: benzina praticamente regalata.
Secondo i dati ufficiali OPEC, il prezzo della benzina alla pompa in Iran oscilla tra 0,03 e 0,06 euro al litro in base al tasso di cambio, il più basso al mondo dopo il Venezuela.
Il prezzo dell’acqua in Iran: tra clima e distribuzione
Se la benzina scorre a fiumi, lo stesso non si può dire dell’acqua. In Iran il clima è arido, la siccità è un problema cronico e la distribuzione dell’acqua potabile comporta costi elevati. L’acqua minerale imbottigliata viene importata o prodotta in condizioni difficili, con una filiera lunga e costosa. Risultato: una semplice bottiglietta d’acqua può costare sei volte il carburante necessario a percorrere decine di chilometri.
Per gli iraniani, questo non è solo un paradosso: è la fotografia di un Paese dove l’oro nero vale più dell’acqua. Le difficoltà nell’accesso all’acqua potabile sono diventate un tema caldo anche per le autorità locali, che cercano soluzioni tra razionamenti e nuove infrastrutture.
Dietro i prezzi folli: la politica dei sussidi e le sue conseguenze
I sussidi sulla benzina sono una lama a doppio taglio. Da un lato aiutano milioni di persone a risparmiare ogni giorno sui trasporti. Dall’altro, pesano come un macigno sulle casse pubbliche. Fonti parlamentari iraniane hanno rivelato che la spesa per i sussidi alla benzina è oggi tre volte superiore all’intero budget nazionale destinato allo sviluppo.
Quando nel 2019 il governo ha tentato di tagliare i sussidi, il Paese è finito in rivolta: centinaia di morti durante le proteste, negozi chiusi e città paralizzate. Oggi il governo preferisce mantenere la benzina a prezzi stracciati, anche a costo di importare carburante dall’estero per stare dietro alla domanda crescente. Sì, proprio così: il Paese che galleggia sul petrolio a volte deve comprarlo dall’estero perché non riesce a raffinare abbastanza carburante per tutti. Questo succede ad andare contro il cosiddetto blocco occidentale.
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