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Escludendo Santorini e forse Mykonos, le isole greche hanno la fama di essere economiche, soprattutto per quanto riguarda il cibo locale. Lo stesso non si può dire dei suoi aeroporti. Sì, lo sappiamo che in tutta Europa mangiare in questi luoghi è costoso, ma una segnalazione fa capire che la situazione è ulteriormente peggiorata a pochi giorni dall'inizio dell'estate 2025. Eh, già: anche il bicchiere e il coperchio di plastica costano extra nei ristoranti dello scalo. Un “colpo di scena” documentato da DJ Eren, content creator e musicista attivo su TikTok, che il 31 maggio ha condiviso con i suoi follower un’esperienza più indigesta del pranzo stesso.
Prezzi da paura per chi vola su Rodi: 18 euro per una fetta di moussaka
La storia inizia come tante: un volo, un’attesa in aeroporto, un certo languorino. Ma la sorpresa arriva alla cassa. All’aeroporto “Diagoras” di Rodi, chi viaggia deve mettere in conto più di una semplice attesa. DJ Eren ha mostrato una vetrina calda con i prezzi esposti. Scopriamo che qui il cibo greco è incredibilmente caro. Una fetta di moussaka — piatto tipico greco composto da melanzane, carne tritata, patate e besciamella gratinata al forno — costa la bellezza di 18 euro.

Non va meglio con il resto del menu: 10 nuggets di pollo a 14 euro. Un piatto di green beans (i classici fagiolini verdi) con patate, ovvero verdure comunemente considerate “povere”, viene via a 16 euro. Prezzi che farebbero impallidire anche un ristorante vista Partenone.
Plastic tax greca: paghi anche il bicchiere e il tappo del bicchiere
Ma il colpo di teatro arriva quando il DJ, provando a risparmiare, si affida a un noto fast food americano dentro l’aeroporto. Ordina un hamburger "menu", dunque con patate fritte e bevanda gassata. Semplice, veloce, economico. Ma alla cassa la sorpresa: dal 2025 si paga a parte anche il bicchiere di plastica e il coperchio per la cannuccia. Un’aggiunta da 5 centesimi in tutto. Spiccioli, certo, ma che fanno discutere.

“Non sarebbe meglio aumentare il prezzo della bevanda di 10 centesimi e far sparire quella voce dallo scontrino?”, si chiede un suo follower nei commenti. Difficile dargli torto. La sensazione è che ci sia una volontà di trasferire il costo ambientale della plastica direttamente al consumatore. Il risultato? I viaggiatori si sentono più vittime che responsabili.
Rodi low cost? Solo fuori dall’aeroporto
L’isola di Rodi, storicamente molto più economica rispetto a località come Mykonos o Santorini, si conferma una meta turistica accessibile. Ma appena si mette piede in aeroporto, il portafoglio inizia a piangere. Il contrasto tra la convenienza delle taverne locali e i prezzi da capogiro dello scalo crea uno shock culturale — e soprattutto economico — che merita attenzione.
L’esperienza di DJ Eren ha acceso i riflettori su una pratica che potrebbe diventare sempre più comune: far pagare i singoli elementi monouso, nel tentativo (anche legittimo) di disincentivare l’uso della plastica. Ma forse, più che una lezione ecologica, il tutto sembra una trovata per spremere qualche centesimo in più da turisti già provati da voli, bagagli e ritardi.
Gli aeroporti più cari d’Europa dove mangiare è un lusso
Non solo Rodi. Gli aeroporti europei stanno diventando veri e propri ristoranti stellati... nei prezzi. Ecco i principali scali dove mangiare è una mazzata sul conto corrente:
- Istanbul (IST): regina indiscussa del caro-viveri. Lasagna da 90 grammi a 24,5 euro, croissant salati a 17 euro, acqua a 9 euro. Da paura.
- Helsinki: panino medio a 8,30 euro. Il nord Europa non scherza affatto.
- Ginevra: prezzi simili, con panini a 7,90 euro e caffè che sfiora i 5 euro.
- Stoccolma: altra capitale del caro snack, con prezzi da centro storico di Roma… ma sei al gate.
- Copenhagen: qui anche un pacchetto di patatine può costarti quanto una cena in centro.
- Praga: acqua da 20 cl a 4,50 euro, caffè a prezzi doppi rispetto alla città. Anche i fast food sono più costosi rispetto al centro urbano.
- Amsterdam, Francoforte, Heathrow: scali famosi per voli e scali... ma anche per scossoni al portafoglio.
- Lisbona: inspiegabilmente cara, soprattutto se confrontata con il resto della capitale portoghese.
Tra tutti, l’Italia riesce ancora a mantenere una certa dignità nei prezzi aeroportuali. Negli scali come Malpensa o Fiumicino, l’acqua costa tra 1,80 e 2,80 euro, il caffè espresso resta attorno ai 2 euro. Solo alcuni panini toccano i 12 euro, ma si tratta ancora di cifre inferiori rispetto ai giganti del Nord Europa.
