Il borgo più colorato d'Italia si trova in Basilicata: un luogo dove l'arte prende vita

C'è un luogo in Basilicata che affascina per la sua esplosione di colori. Un borgo da scoprire e visitare in ogni angolo. Ecco di quale posto si tratta e per quale motivo, è assolutamente consigliato.

Nel cuore della Basilicata, dove le montagne abbracciano vallate verdi e il tempo sembra essersi fermato, esiste un luogo magico dove ogni muro racconta una storia e ogni angolo trasuda creatività. Si chiama Sant’Angelo le Fratte, un piccolo gioiello incastonato nella provincia di Potenza, capace di trasformare una semplice passeggiata in un viaggio visivo tra colori, tradizioni e leggende. Non è un caso se viene spesso definito il borgo più colorato d’Italia. Qui, l’arte non si contempla soltanto, ma si vive a ogni passo.

Adagiato sul fianco del monte Carpineto, nel suggestivo paesaggio della Valle del Melandro, questo paese sembra uscito da un libro illustrato. Insieme ai comuni vicini di Satriano e Savoia di Lucania, Sant’Angelo le Fratte ha intrapreso un progetto di riqualificazione artistica e culturale che ha cambiato il volto del borgo e il destino della sua comunità. Non più un luogo da cartolina dimenticato dal turismo di massa, ma una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.

Sant'Angelo le Fratte: un tesoro in Basilicata tutto da esplorare

Ogni dipinto in questo luogo è inserito in un percorso tematico, pensato per accompagnare i visitatori alla scoperta delle storie nascoste dietro le immagini. La passeggiata artistica si trasforma così in un’esperienza indimenticabile. I colori vividi, le linee evocative, le espressioni dei volti dipinti trasmettono emozioni autentiche e fanno sentire chiunque parte di una narrazione condivisa.

Social Gabrylux, Basilicata
Social Gabrylux, Basilicata

Ma Sant’Angelo le Fratte non è solo murales. Il borgo custodisce un’altra anima, più nascosta ma altrettanto affascinante: quella delle sue oltre cento cantine scavate nella roccia, nella zona chiamata “La Cupa”. Questi ambienti, originariamente destinati alla conservazione del vino e dei prodotti locali, sono oggi il cuore pulsante della vita comunitaria. A rendere ancora più affascinante l’atmosfera del borgo ci pensano le numerose sculture in pietra e bronzo disseminate tra le vie, i cortili e le piazze. Non si tratta di semplici elementi decorativi, ma di vere e proprie opere narrative che raffigurano scene di vita contadina, rituali religiosi, momenti simbolici della comunità. Alcune di esse hanno un forte impatto visivo e simbolico, come la statua imponente di San Michele Arcangelo, patrono del paese, che con i suoi undici metri di altezza domina la valle come un guardiano silenzioso.

Sant’Angelo le Fratte è molto più di una meta turistica: è un laboratorio vivente di creatività, un manifesto di resistenza culturale, un esempio luminoso di come un piccolo paese possa rinascere grazie alla forza dell’arte e dell’identità. Visitare questo borgo significa lasciarsi sorprendere, farsi raccontare storie da mura colorate, perdersi tra cantine scavate nel cuore della roccia e riscoprire un’Italia autentica, vibrante, e ancora capace di emozionare.

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