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Quando si parla di eccellenze italiane, il Pistacchio Verde di Bronte DOP è sempre in cima alla lista. Anche tu hai visto i meme sul fatto che se tutti i ristoratori usassero veramente questo prodotto, la Sicilia intera dovrebbe essere un'intera piantagione di pistacchio per soddisfare la richiesta.
Lo chiamano l’oro verde dell’Etna e non è un caso: è raro, pregiato e incredibilmente costoso. Ma c'è davvero solo la qualità dietro il prezzo elevato? Secondo @fierolune, un imprenditore siciliano che su Instagram racconta i segreti del cibo e del vino dell’isola, la risposta è decisamente no. E lo spiega con un video che sta facendo il giro del web.
Il prezzo del pistacchio di Bronte? Non è solo una questione di sapore
Nel video pubblicato dal profilo @fierolune, l’autore si trova proprio a Bronte, sulle pendici dell’Etna. Il panorama vulcanico è spettacolare, ma il focus è tutto sulla raccolta. “Qui, a differenza della California, dell’Iran o della Turchia, i macchinari non possono entrare nei pistacchieti”, spiega. “La raccolta viene fatta interamente a mano”.
Non si tratta solo di romanticismo agricolo: per due mesi all’anno, ad agosto e settembre, decine di braccianti vengono chiamati per raccogliere ogni singolo pistacchio. Un lavoro lungo, faticoso e completamente artigianale. E questo si riflette, ovviamente, anche sul prezzo.
Le immagini inedite della pianta di pistacchio “embrionale”
Nel video, girato attorno al 10 giugno, viene mostrata anche la pianta di pistacchio in una fase che pochi conoscono: l’embrionale. Il frutto non è ancora verde, ma rosso acceso. Solo con l’arrivo della piena maturazione perderà il suo colore acceso per diventare del classico verde pallido.

Un dettaglio affascinante per gli appassionati, ma anche un modo per ricordare quanto tempo e cura servano per ottenere questo ingrediente straordinario. Un processo che spiega, almeno in parte, perché il pistacchio di Bronte raggiunga cifre altissime: si parla anche di 99 euro al chilo per il prodotto pelato di fascia alta.
Oltre alla raccolta manuale, c’è un altro elemento che incide fortemente: la produzione limitata. Il Pistacchio Verde di Bronte DOP rappresenta appena l’1% della produzione mondiale. Cresce su terreni vulcanici, unici al mondo, e viene raccolto solo ogni due anni, per permettere alla pianta di rigenerarsi.
Questo significa che ogni raccolto è ancora più prezioso, e ogni grammo assume il valore di un piccolo tesoro.
I pistacchi più costosi del mondo: Bronte domina, ma non è solo
Non è un caso se il Pistacchio Verde di Bronte DOP si piazza in testa alla classifica dei pistacchi più costosi al mondo. Ma chi lo segue? Ecco la top 5:
- Pistacchio Verde di Bronte DOP (Italia) – Fino a 99€/kg, produzione limitata, raccolta biennale, qualità impareggiabile.
- Pistacchio di Stigliano (Italia) – Pregiato e raro, dalla Basilicata, molto apprezzato per il sapore intenso.
- Pistacchi Iraniani Premium (Iran) – Tra cui spicca l’Ahmad Aghaie, varietà lunga esportata in tutto il mondo, può raggiungere i 40-50€/kg.
- Pistacchi Kerman (California, USA) – Varietà coltivata in larga scala, ma le selezioni premium superano i 50€/kg.
- Pistacchi Nazaries (Spagna, Andalusia) – In forte crescita, tra i più amati in Europa, anche loro sopra i 30€/kg.
Non tutto ciò che è verde viene da Bronte
Molti ristoranti scrivono “pistacchio di Bronte” nel menù, ma nella maggior parte dei casi non è vero. Spesso si tratta di pistacchi comuni, magari tinti artificialmente per sembrare più verdi. Come distinguere allora l’originale?
Il Pistacchio Verde di Bronte DOP ha caratteristiche precise: colore smeraldo brillante, gusto dolce e persistente, aroma intenso anche da crudo. E, soprattutto, ha un marchio DOP rilasciato dal Consorzio, garanzia ufficiale di provenienza.
Il consiglio? Controlla sempre l’etichetta, soprattutto quando acquisti in negozi online o supermercati. E nei ristoranti, non avere paura di chiedere conferme: il vero pistacchio di Bronte è raro e chi lo usa davvero, se ne vanta con orgoglio.
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