Perché la Gioconda non ha le sopracciglia? La risposta (molto interessante) di Andrea Passador

Se chiedi a dieci italiani qual è il quadro più famoso al mondo, nove risponderanno senza esitare: "La Gioconda". Un'icona assoluta, dipinta da Leonardo da Vinci, che dal Museo del Louvre continua a catalizzare sguardi e domande da ogni parte del globo. Tra libri, podcast, meme e anche una canzone goliardica diventata virale ("Adesso ridacci la nostra Gioconda") nel 2006, il fascino della Mona Lisa non accenna a diminuire.

Ma tra tutte le curiosità che circondano quest’opera – il sorriso enigmatico, lo sguardo che sembra seguirti, la posa perfetta – c’è un dettaglio che spesso viene ignorato: la Gioconda non ha le sopracciglia. Semplice dimenticanza o scelta consapevole? Di recente, il linguista e divulgatore Andrea Passador, noto su TikTok come @prolisso0, ha provato a rispondere a questa domanda. E la sua spiegazione è tutt'altro che banale.

Una moda rinascimentale piuttosto dolorosa

Passador parte da una premessa storica e culturale. Nel tardo Medioevo e durante il Rinascimento, in particolare tra le élite europee, si diffuse l’idea che una fronte alta per le donne fosse simbolo di bellezza e intelligenza. Un canone estetico preciso, che oggi potrebbe sembrare bizzarro, ma che in passato ha influenzato profondamente l’aspetto delle donne raffigurate nei dipinti. D'altronde le mode, per definizione, cambiano di decennio in decennio, figurarsi dal 1500 a oggi.

Per ottenere questa fronte ampia e slanciata, le donne dell’epoca ricorrevano a metodi a dir poco invasivi: paste irritanti, pinzette affilate, cere e perfino ustioni per impedire la ricrescita dei peli superflui. Le sopracciglia venivano rimosse completamente, e a volte anche parte dell’attaccatura dei capelli. Secondo Passador, è plausibile che anche Leonardo abbia voluto adeguarsi a questi canoni nel dipingere la sua musa.

Ma allora... erano state dipinte oppure no?

Qui entra in gioco un secondo elemento interessante. Alcuni studi scientifici e analisi tecniche effettuate sul dipinto, tra cui un’indagine condotta con scanner ad altissima definizione, suggeriscono che in origine le sopracciglia, in realtà, ci fossero. A causa del deterioramento del tempo, della pulizia dei pigmenti e di vecchi restauri, sarebbero però andate perdute.

Come si può vedere, la Gioconda del Prado ha le sopracciglia, seppur piuttosto sottili.
Come si può vedere, la Gioconda del Prado ha le sopracciglia, seppur piuttosto sottili.

A rafforzare questa teoria c’è anche la cosiddetta copia del Prado, una versione della Gioconda realizzata da un allievo di Leonardo, oggi conservata a Madrid. In questa versione (dai colori più accesi), le sopracciglia sono sottili ma ben visibili. Non si tratta quindi solo di una moda dell’epoca, ma forse anche di un processo naturale di alterazione dell’opera nel tempo.

Leonardo e il mistero eterno della Gioconda

Come sempre con Leonardo Da Vinci, le domande sono più delle risposte. Genio universale, pittore, ingegnere, anatomista, Leonardo ha lasciato opere in cui ogni dettaglio – anche quelli apparentemente insignificanti – può nascondere una scelta simbolica o una riflessione profonda.

La Gioconda continua ad affascinare proprio per questo: perché anche l’assenza di qualcosa – come le sopracciglia – può aprire un mondo di teorie, analisi e dibattiti. Arte e mistero camminano insieme e, come dimostra anche il contributo di Andrea Passador, ogni generazione trova nuovi spunti per rileggere questo capolavoro senza tempo.

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