Condizionatore o ventilatore: cosa conviene per bolletta e salute? La risposta dell'esperto

Con il solstizio d’estate ormai alle porte – quest’anno cadrà il 21 giugno – il caldo ha già iniziato a farsi sentire in tutta Italia. La prima metà di giugno ha portato con sé temperature roventi, con punte vicine ai 40 gradi soprattutto nelle regioni del Sud. E se una breve tregua è attesa tra lunedì e giovedì, con piogge a macchia di leopardo su tutta la penisola e un leggero calo termico anche al Centro-Sud, il weekend promette nuovamente afa e picchi da piena estate.

In questo scenario infuocato, milioni di italiani si pongono la solita domanda: meglio accendere il condizionatore o puntare sul classico ventilatore? Una scelta che non riguarda solo il comfort, ma anche la salute e – dettaglio non trascurabile – la bolletta dell’energia elettrica.

Gli esperti di reset_energia hanno dedicato un video molto interessante al confronto tra ventilatore e condizionatore e gli effetti su salute e bolletta.
Gli esperti di reset_energia hanno dedicato un video molto interessante al confronto tra ventilatore e condizionatore e gli effetti su salute e bolletta.

Uno dei canali più seguiti su TikTok per consigli su come risparmiare in bolletta, reset_energia, ha recentemente affrontato questo argomento con dati alla mano. Il confronto tra ventilatori e condizionatori parte da un punto chiave: il consumo energetico. Un condizionatore acceso per un’ora consuma in media 1 kWh, mentre un ventilatore tradizionale si ferma a circa 0,1 kWh. In pratica, otto/nove ore di ventilatore consumano come una sola ora di condizionatore. Sul fronte del risparmio, dunque, il ventilatore appare nettamente vincente.

Ventilatore: pro e contro per la salute

C’è un “però” importante. Come sottolineano gli esperti di reset_energia, il ventilatore non raffresca realmente l’aria: si limita a muoverla. Questo significa che se l’ambiente è già caldo e umido, l’effetto refrigerante è solo apparente.

In presenza di alta umidità, l’aria mossa dal ventilatore potrebbe anche peggiorare la situazione. Durante la notte, ad esempio, potresti svegliarti più volte sudato, disidratato e irritato. Inoltre, tenere il ventilatore puntato addosso per ore può causare problemi come:

  • secchezza delle vie respiratorie
  • torcicollo o dolori cervicali
  • raffreddamenti improvvisi

È quindi importante usarlo con criterio: evitare di tenerlo acceso tutta la notte o diretto sul corpo.

Condizionatore: se usato bene, è più efficace

L’esperto di reset_energia lo dice chiaramente: “Un’ora di condizionatore prima di dormire può rendere l’ambiente perfetto per il riposo, abbassando temperatura e umidità”. In effetti, il raffrescamento reale e il controllo dell’umidità sono due vantaggi fondamentali del condizionatore rispetto al ventilatore. L’ideale sarebbe quindi usarlo in modo mirato: accenderlo una o due ore prima di andare a letto per ottenere un ambiente più salubre e confortevole, spegnendolo poi durante la notte. In alternativa, molti modelli permettono di impostare un timer o una modalità notte per evitare sprechi.

Come scegliere tra ventilatore e condizionatore?

La scelta tra ventilatore e condizionatore dipende da vari fattori:

  • Budget familiare: il ventilatore è molto più economico, sia all’acquisto che nei consumi.
  • Condizioni ambientali: in ambienti poco umidi e ben areati, il ventilatore può bastare.
  • Esigenze di salute: se soffri il caldo notturno o hai problemi respiratori, meglio optare per il condizionatore usato con moderazione.

Il consiglio degli esperti è quindi quello di valutare caso per caso, senza demonizzare né esaltare nessuna delle due opzioni. L’uso consapevole degli elettrodomestici resta la chiave per risparmiare senza rinunciare al benessere.

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