Quanto costa fare la spesa in Cina all'interno di un combini? Ecco l'esperienza di un italiano capace di stupire tutti sui social.
Nicola Torrisi, uno dei travel blogger italiani più seguiti e stimati, ha deciso di intraprendere un viaggio in solitaria in Cina. Terra di contrasti e suggestioni millenarie. Come spesso accade nei suoi itinerari, Nicola ama immergersi nella quotidianità del luogo che visita. Evitando i percorsi turistici più scontati per scoprire l’anima autentica del posto. Ed è proprio durante una delle sue passeggiate che si è imbattuto in qualcosa di sorprendente: un Family Mart, la celebre catena di minimarket giapponese. Chi ha visitato il Giappone sa bene cosa rappresenti un Family Mart. Non è soltanto un luogo dove comprare uno snack o una bibita, ma una sorta di tempio della quotidianità urbana, in cui anche il turista più disorientato riesce a sentirsi accolto da una ritualità quasi rassicurante. Nicola, abituato all’atmosfera dei combini giapponesi, rimane inizialmente spiazzato: il Family Mart cinese è diverso, molto diverso. Ecco qui un'esperienza unica da vivere in Giappone poco turistica.
Nel suo video, che sta rapidamente facendo il giro dei social, Nicola confessa: “In Cina questo negozio è senza anima, solo un negozio di articoli di convenienza”. Nessuna delle luci calde, degli onigiri ordinati con cura o delle musichette di sottofondo che trasformano i combini giapponesi in un’esperienza culturale. Qui è tutto più essenziale, funzionale, quasi sterile. Eppure, è proprio in questa semplicità che si nasconde una sorpresa destinata a lasciare a bocca aperta.

Il prezzo che ha lasciato il travel blogger senza parole: decisamente conveniente
Spinto dalla curiosità e dal bisogno di rinfrescarsi, Nicola decide di fare una piccola spesa: due bottiglie d’acqua, una lattina di Coca-Cola, due confezioni di salviettine e persino del ghiaccio. Una spesa che, in Italia o anche nel vicino Giappone, costerebbe ben più di una manciata di euro. Ma al momento di pagare, ecco il colpo di scena: spende solo 4 euro. Non si tratta solo di una somma bassa, ma della dimostrazione concreta che viaggiare in Cina può essere incredibilmente economico, se si evitano i circuiti turistici e si vive il paese come fanno i locali.
Questa semplice esperienza di Nicola al Family Mart cinese diventa un manifesto, quasi involontario, del viaggio accessibile. Mentre in molti continuano a pensare all’Asia orientale come una meta esotica, costosa e complicata, Torrisi mostra che basta saper osservare, scegliere e lasciarsi andare per scoprire che il costo della vita in alcune zone della Cina è sorprendentemente basso. La Cina che racconta Nicola non è quella delle luci di Shanghai o della maestosità della Grande Muraglia, ma quella fatta di gesti semplici, di acquisti banali, di luoghi comuni che vengono smentiti. E forse è proprio questa la magia del viaggio: accorgersi che il mondo è spesso diverso da come ce lo raccontano.
