La baia segreta più paradisiaca della Campania: dove il mare abbraccia la natura

Questa baia in Campania è davvero unica nel suo genere. Un posto che incanta e colpisce al primo sguardo. Qui il mare abbraccia la natura e regala emozioni che lasciano il segno.

Nel cuore della Costiera Sorrentina, là dove il blu del Tirreno si fonde con il verde più intenso della macchia mediterranea, si nasconde un angolo di paradiso ancora incontaminato: la Baia di Ieranto. Un luogo magico e silenzioso, sospeso tra leggenda e realtà, dove ogni dettaglio, dalla trasparenza dell’acqua al profumo del rosmarino selvatico, racconta una storia antica e potente.

Questa meraviglia naturalistica si trova nel comune di Massa Lubrense, in provincia di Napoli, e si affaccia maestosamente sui Faraglioni di Capri, offrendo uno dei panorami più suggestivi dell’intera Campania. Inserita nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, la Baia di Ieranto è un esempio straordinario di equilibrio tra tutela ambientale e bellezza selvaggia.

Un santuario di biodiversità nel cuore del Mediterraneo

La baia si estende per circa 63 ettari, di cui ben 49 sono proprietà del Fondo Ambiente Italiano (FAI), che ne cura la protezione e valorizzazione. L’accesso limitato e le rigide norme ambientali hanno preservato un ecosistema ricco e variegato: si contano oltre 260 specie di flora e fauna, molte delle quali rare o endemiche. Si tratta di un vero e proprio santuario naturale, dove la vegetazione cresce spontanea e rigogliosa: ginepri, mirti, ginestre, euforbie e rosmarini profumano l’aria, mentre le chiome dei pini marittimi e dei carrubi offrono rifugi freschi e ombrosi lungo i crinali più elevati. Tra i visitatori marini più frequenti si annoverano tonni in migrazione, tartarughe caretta caretta e, con un po’ di fortuna, anche branchi di delfini che giocano tra le onde.

Social Antonio Di Maiolo, baia in Campania
Social Antonio Di Maiolo, baia in Campania

Oltre alla sua bellezza naturalistica, la Baia di Ieranto è un luogo intriso di storia e leggenda. Secondo la mitologia greca, qui si trovava il tempio delle Sirene, le stesse che tentarono di ammaliare Ulisse con il loro canto seducente. Il nome Ieranto, infatti, deriva dal greco “ieros”, ovvero “sacro”. Un appellativo che calza a pennello con l’atmosfera mistica che si respira tra le sue rocce antiche. Per raggiungere la baia, si parte dalla frazione di Nerano, incastonata tra le colline. Da lì, un sentiero di circa due chilometri conduce fino al mare, snodandosi tra uliveti, terrazze coltivate e vegetazione selvaggia. Il dislivello è di circa 250 metri, e il percorso, seppur impegnativo, regala vedute spettacolari su Capri, Punta Campanella e gli isolotti de Li Galli. Ogni curva del sentiero è un invito a rallentare e contemplare.

Lontani dalla folla: un’oasi di pace senza tempo

Chi decide di avventurarsi fino a Ieranto deve essere consapevole che qui non troverà stabilimenti balneari, lettini né chioschi. La baia è volutamente priva di servizi turistici, per garantire il massimo rispetto dell’ambiente e offrire un’esperienza autentica. La piccola spiaggia è rocciosa e selvaggia, lambita da acque turchesi così limpide da sembrare irreali. È vietato l’accesso alle imbarcazioni a motore, il che rende questo tratto di mare perfetto per chi pratica snorkeling o desidera esplorare la costa in kayak. Sotto la superficie, il mare rivela un mondo sommerso di straordinaria bellezza.

Uno degli aspetti più suggestivi della Baia di Ieranto è la Scala dei Minatori, un’antica scalinata costruita a inizio Novecento da operai che estraevano la calce destinata agli stabilimenti siderurgici di Bagnoli. Camminando su questi gradini di pietra si percepisce il legame profondo tra l’uomo e la natura, tra fatica e bellezza. Un’altra curiosità è la possibilità di arrivare alla baia anche via mare, ma solo grazie a escursioni organizzate dalla Cooperativa Sant’Andrea, l’unica autorizzata a operare all’interno della riserva. Un’occasione unica per ammirare la costa da un’altra prospettiva e accedere con rispetto a un luogo così delicato. La Baia di Ieranto non è soltanto una meta turistica: è un viaggio nel tempo, una lezione di ecologia, un canto alla lentezza.

Lascia un commento