In Spagna c'è un luogo unico, è la città delle meraviglie perfetta per un viaggio a settembre e scoperte uniche.
Quando settembre si affaccia sull’Europa con il suo clima mite e la luce dorata dell’autunno imminente, Granada diventa una delle mete più affascinanti da vivere. Non una semplice città, ma un vero e proprio crocevia di culture, dove l’eredità moresca si fonde con l’anima andalusa in un connubio unico di arte, architettura e tradizione. Visitare Granada in questo periodo significa evitare le folle dell’alta stagione, godere di temperature ideali e lasciarsi trasportare da un’atmosfera intima e magnetica.
Non si può parlare di Granada senza evocare l’Alhambra, autentico gioiello dell’architettura islamica e simbolo della città. Ogni angolo di questa cittadella moresca racconta storie di sultani, poeti e guerrieri. Dai raffinati dettagli del Palazzo dei Nasridi ai giochi d’acqua del Patio de los Leones, tutto sembra sospeso tra sogno e realtà. Il profumo dei cipressi, il suono discreto delle fontane, i riflessi di luce sulle piastrelle smaltate: l’esperienza della visita è sensoriale e spirituale. Accanto, il Generalife aggiunge un tocco romantico: giardini terrazzati, pergolati in fiore e vedute mozzafiato sulla valle del Darro creano un luogo di pace che sembra fuori dal tempo.
Dall’Alhambra si scende verso il quartiere Albaicín, un intreccio di stradine lastricate, case imbiancate e cortili ombrosi che rievocano l’antica Granada araba. Qui si respira un’autenticità che sfugge alle rotte turistiche convenzionali. Camminare tra le sue vie significa perdersi, ma è proprio in questa perdita che si scopre l’anima del luogo. Il Mirador de San Nicolás, con la sua celebre vista sull’Alhambra al tramonto, è uno di quei luoghi che rimangono impressi nella memoria: la luce calda della sera accende di riflessi dorati le mura del palazzo, mentre le note di una chitarra flamenca risuonano nell’aria.

Sacromonte: tra grotte, gitani e flamenco e la magnifica Cattedrale
Appena oltre l’Albaicín, il quartiere Sacromonte svela una Granada ancora più profonda e viscerale. Qui, tra le colline, le case-grotta scavate nella roccia ospitano non solo abitazioni ma anche spettacoli di flamenco che fanno vibrare i muri di emozione. Partecipare a uno di questi spettacoli spesso intimi, crudi, intensi significa entrare in contatto con un’eredità culturale viva e pulsante. Il flamenco, qui, non è folklore da cartolina, ma espressione autentica di un’identità che affonda le radici nella storia gitana della città.
Nel centro storico, il volto rinascimentale di Granada prende forma nella Cattedrale, con la sua architettura imponente, gli interni luminosi e la maestosa cupola che sembra toccare il cielo. Accanto, la Capilla Real custodisce le spoglie dei Re Cattolici, Ferdinando e Isabella, testimoni della Reconquista e del passaggio epocale che trasformò Granada da ultimo baluardo islamico della Penisola Iberica a simbolo del nuovo potere cattolico. Visitare questi luoghi significa entrare nella grande Storia, quella che ha plasmato il volto della Spagna moderna.
Ma Granada non è solo storia e arte. È anche esperienza sensoriale attraverso i suoi sapori: il profumo del tè nei teterías moreschi, il gusto deciso delle tapas andaluse servite con generosità nei bar locali, la dolcezza della pasticceria araba. Settembre è il momento perfetto per assaporare tutto questo all’aria aperta, seduti in una piazza o lungo una terrazza con vista sull’Alhambra. Qui un'altra meta in Spagna da non perdere in estate.
