Argentero e Montanari fanno sognare su Rai Play: una storia che graffia l’anima

Su Rai Play, un corto da non perdere con due grandi del cinema italiano. Luca Argentero e Francesco Montanari regalano una storia appassionante, ricca di risvolti e colpi di scena.

Ci sono storie che non solo si raccontano, ma si imprimono nella pelle, graffiano l’anima e lasciano un segno indelebile. È il caso di Mala Vita, il cortometraggio diretto da Angelo Licata che vede protagonisti due giganti del cinema italiano contemporaneo: Luca Argentero e Francesco Montanari. Disponibile su Rai Play, il film breve è un pugno nello stomaco, un’opera intensa e spietatamente vera. Ambientato tra le celle fredde e le pareti ruvide delle ex carceri Le Nuove di Torino, Mala Vita non si limita a raccontare la prigione. La vive e la respira.

La soffre e lo fa attraverso gli occhi e le scelte dei suoi protagonisti, uomini spezzati, violenti, fragili, ma soprattutto incredibilmente umani. Luca Argentero interpreta Antonio, un giovane che ha fatto della galera la sua tana, il suo rifugio. Antonio è uno che lì dentro ci sta bene. Lì conosce le regole, lì sa chi è. Fuori è troppo difficile, troppo incerto. Il mondo esterno è un labirinto che non ha voglia di decifrare, mentre le sbarre della prigione gli offrono una paradossale libertà: quella di essere se stesso, senza il peso delle aspettative.

Mala vita è su Rai Play: un duello psicologico tra anime dannate

Ma Mala Vita non è solo la storia di un singolo detenuto. È un affresco feroce di dinamiche carcerarie, di equilibri precari che si fondano su sguardi e silenzi, di gerarchie scolpite nella violenza. A incarnare il lato oscuro e brutale del carcere c’è Rocco, interpretato da Francesco Montanari, un boss camorrista che irrompe nel microcosmo di Antonio portando caos e minaccia. La miccia si accende nel momento in cui Antonio, appena rientrato “a casa”, trova il suo letto occupato da Rocco. Non è solo una questione di spazio fisico. E' uno scontro di identità, un atto di dominio. Quel letto rappresenta l’ultima parvenza di appartenenza per Antonio, l’unico luogo in cui ha messo radici. Ma ora appartiene a qualcun altro. E nel carcere, un gesto del genere equivale a dichiarare guerra.

Rai Play, Mala vita
Rai Play, Mala vita

Comincia così un duello silenzioso e carico di tensione tra due anime opposte ma paradossalmente simili. Entrambi portano cicatrici invisibili. Entrambi usano la violenza come linguaggio. Entrambi sono prigionieri ben prima delle sbarre. La differenza è che uno vuole comandare, l’altro solo esistere. Ma in un luogo dove la legge è dettata dal più forte, l’esistenza stessa diventa una conquista. Nonostante la durata breve, il cortometraggio riesce a toccare temi enormi.

Il confronto tra i due attori si traduce in un crescendo di tensione narrativa che culmina in un finale sospeso, doloroso, aperto a molteplici letture. Mala Vita non dà risposte. Ma costringe a guardare, a riflettere, a sentire il disagio. Con il suo approccio crudo e privo di abbellimenti, Mala Vita si inserisce nel filone di quelle opere che non cercano il consenso facile, ma che mirano a provocare. Non perdere quindi questo consiglio su Rai Play e tuffati in una visione, che regala un'emozione davvero unica.

Lascia un commento