Italiano visita il bar più antico di Barcellona: "Venivano a bere Dalì e Picasso"

Tra le strade assolate di Barcellona, una città amatissima dai turisti italiani per essere facilmente raggiungibile esiste un luogo che resiste al tempo e racconta storie di assenzio, artisti e bohémiens. Si chiama Bar Marsella, si trova nel cuore del quartiere Raval, precisamente in Carrer Sant Pau 65, ed è considerato il bar più antico di Barcellona. Non è solo una leggenda: è aperto dal 1820 e la sua atmosfera decadente lo ha reso un'icona culturale, citata in guide e racconti su Ernest Hemingway, Salvador Dalí, Pablo Picasso e Antoni Gaudí.

Il fascino decadente del Bar Marsella

Chi entra al Bar Marsella non trova arredi laccati o design contemporaneo. Trova invece pareti scrostate, vecchie bottiglie mai toccate (per davvero: c'è la polvere spessa), vetri appannati dal tempo e cartelli vintage che sembrano usciti da un film d’epoca. In alto, le macchie sul soffitto non sono pittura muraria ma autentico tempo depositato. Secondo quanto racconta il tiktoker italiano @barcellonainside, tutto – dalle bottiglie impolverate ai mobili – è rimasto esattamente com’era nei primi anni di attività, per scelta.

Ci sono sticker pubblicitari di birre che non esistono più e cartelli surreali come “Vietato cantare”, che strappano un sorriso anche al più cinico dei visitatori. Questo non è un bar qualsiasi, è una capsula temporale. E proprio questo lo rende unico, anche per chi lo considera “troppo turistico”.

Assenzio, il vero protagonista

Il Bar Marsella è famoso soprattutto per un drink che evoca artisti maledetti e notti senza fine: l’assenzio. È proprio l’assenzio ad attirare gli appassionati di storia e cultura underground. Il procedimento, rigorosamente vecchia scuola, è un piccolo spettacolo: una zolletta di zucchero viene posizionata su una forchetta, poggiata sopra al bicchiere. Poi, una fontanella versa lentamente acqua ghiacciata, che erode lo zucchero e lo lascia colare lentamente nel bicchiere. Il liquido è di un acceso colore giallo.

A sinistra le mura scrostate, a destra l'assenzio: due tratti caratteristici del bar più antico di Barcellona.
A sinistra le mura scrostate, a destra l'assenzio: due tratti caratteristici del bar più antico di Barcellona.

Questo rituale ha affascinato Salvador Dalí, Gaudí e Pablo Picasso, che secondo diverse fonti documentate hanno frequentato il locale durante la loro permanenza a Barcellona. E oggi affascina centinaia di giovani, viaggiatori, curiosi e nostalgici.

Turisti italiani divisi: luogo iconico o trappola?

Non mancano le recensioni contrastanti. Su Google il Bar Marsella conta oltre 3400 recensioni e una media di 4.4 stelle su 5. Non male, considerando il tipo di esperienza che propone. Alcuni italiani adorano l’atmosfera vintage e l’effetto “fermo nel tempo”. Altri, invece, non apprezzano l’assenzio o l’accoglienza del personale.

Un utente italiano ha scritto: “Dicono che sia il più antico bar di Barcellona. Lo stile e l'arredamento è sicuramente antico con il soffitto che si stacca. L'assenzio proposto non mi è piaciuto, birra normale e per finire il personale non è particolarmente simpatico. Più che antico mi ha dato l'idea di essere fatiscente.” Una testimonianza schietta, che però non scalfisce il fascino storico e decadente che ha reso il Marsella un’icona underground della capitale catalana. Un commento così negativo, tuttavia, rappresenta una rarità: gran parte delle recensioni sono positive e hanno un voto che oscilla tra 4 e 5.

Perché gli italiani amano Barcellona (e il suo bar più iconico)

Barcellona è una calamita per i viaggiatori italiani. I voli diretti da ogni grande città italiana, i prezzi accessibili e la bellezza mediterranea la rendono una meta irresistibile. In più, c’è il lato “culturale”: molti abitanti si sentono catalani e non spagnoli, i cartelli sono bilingue (spagnolo e catalano), e la città sprigiona personalità in ogni angolo, dai mercati ai vicoli, fino al bar più antico ancora aperto.

Visitare il Bar Marsella diventa allora un piccolo rito, un sorso di storia viva. Non serve essere fan dell’assenzio o appassionati d’arte per capire perché questo posto continua a esercitare il suo richiamo su chi cerca qualcosa di diverso. In un’epoca in cui tutto è patinato, il Marsella resiste. La patina è polverosa, ma sicuramente autentica.

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