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Nell’aprile del 2017, in un villaggio sperduto della Sierra Leone, due ragazzi di appena 16 anni – Komba Johnbull e Andrew Saffea – hanno trovato qualcosa che nessuno si aspettava: un diamante da 709 carati. Non un sassolino luccicante, ma una delle gemme più grandi mai rinvenute al mondo. Era il 13º diamante più grande della storia, tanto raro da catturare subito l’attenzione di media internazionali, investitori, funzionari di governo e trafficanti.
I due ragazzi lavoravano come minatori (sì, erano minorenni) nella miniera di Koyadu, scavando nella terra senza paga, in cambio solo di cibo e qualche supporto per le famiglie. Era un lavoro durissimo, spesso senza frutti. Ma quel giorno, tra fango e sudore, tutto è cambiato.
Il “Peace Diamond” e l’asta da milioni di dollari
La scoperta del diamante è diventata presto un caso mondiale. Anziché finire nel circuito nero del commercio clandestino, come avviene per la maggior parte dei diamanti africani, il prezioso cristallo è stato consegnato dal pastore Emmanuel Momoh, proprietario del terreno, al governo della Sierra Leone. Un gesto definito “eroico” dalla stampa locale e dall’allora presidente.

Il governo ha organizzato una grande asta pubblica a New York, per garantire trasparenza e massimizzare il guadagno. Alla fine, il diamante è stato acquistato per 6,53 milioni di dollari (circa 6 milioni di euro) dal magnate britannico Laurence Graff, noto collezionista e gioielliere di fama mondiale. Sembrava l’inizio di una nuova era per Koyadu e per i due ragazzi. Le autorità avevano promesso investimenti in scuole, ospedali, infrastrutture. Ma la realtà, col tempo, ha preso una piega diversa.
Komba e Andrew: cosa hanno ricevuto davvero
Dopo l’asta, le promesse iniziarono a dissolversi. I due adolescenti, dal canto loro, non possono lamentarsi. Dopo che Graff ha pagato, i minatori hanno ricevuto una ricompensa di circa 72.000 dollari a testa (pari a 67.000 euro circa). Una cifra enorme per chi vive in un Paese dove lo stipendio medio si aggira sui 100 euro al mese, è una cifra più che dignitosa ma infinitamente distante dai milioni incassati con la vendita del diamante.
Komba Johnbull ha investito parte della somma per comprare una casa nella capitale Freetown. Oggi gestisce un’attività artigianale che produce infissi in alluminio. “Sono grato, ma avrei potuto usare quei soldi con più intelligenza,” ha dichiarato in un’intervista alla BBC.
Andrew Saffea, invece, sognava di trasferirsi in Canada per studiare, ma i piani non sono andati come sperava. Attualmente lavora in una scuderia all’estero. Non ha più contatti con Komba né con il villaggio dove tutto è iniziato.
Il governo della Sierra Leone aveva annunciato progetti di sviluppo per l’intera regione grazie ai proventi del “Peace Diamond”. Alcuni interventi si sono concretizzati. In particolare, il pastore Momoh ha utilizzato parte della sua quota per costruire una scuola a Koyadu, un’infrastruttura che oggi rappresenta una svolta educativa per i giovani del villaggio.
Tuttavia, molte delle altre promesse – nuove strade, assistenza sanitaria, sviluppo agricolo – restano ancora sulla carta. La popolazione locale si chiede dove siano finiti i milioni incassati. Le informazioni ufficiali sono poche, e la gestione del denaro appare poco trasparente.
Scoperte simili: ma quanto sono davvero rare?
Il caso del diamante trovato dai due ragazzi è più unico che raro. Negli ultimi 50 anni, le scoperte casuali di diamanti dal valore milionario sono state pochissime. In Africa, i ritrovamenti avvengono quasi sempre in miniere controllate da grandi società o da consorzi statali.
Negli Stati Uniti, l’unico esempio noto è il Crater of Diamonds State Park in Arkansas, dove i privati possono cercare e tenere le pietre trovate. Nel 2020, un uomo ha scoperto un diamante da oltre 9 carati, battezzato “Amarillo Starlight”. Il valore stimato? Circa 150.000 dollari. Una cifra importante, ma ben lontana dai sei milioni del diamante della Sierra Leone.
I diamanti più famosi e preziosi – come il Cullinan o il Hope – sono stati scoperti da professionisti o dirigenti di miniera. Nessuno è saltato fuori per puro caso da mani inesperte. Ecco perché la storia di Komba e Andrew è così eccezionale.
