Perché ci piacciamo di più allo specchio che nelle foto? La risposta della psicologia

Guardandoci allo specchio ci sentiamo più belli, più familiari, più “noi”. Poi arriva una foto, magari scattata da un amico con l’ultimo iPhone, e ci chiediamo: “Ma sono davvero io?”. La differenza tra come ci vediamo allo specchio e come appariamo in fotografia ha fatto discutere generazioni. Di recente, il fotografo Jobillari ha rilanciato il dibattito con un video su TikTok che ha totalizzato migliaia di visualizzazioni.

Nel filmato, il creator risponde a una domanda che in molti si pongono: “Perché allo specchio ci piacciamo di più?”. La spiegazione arriva dalla psicologia cognitiva ed è collegata a un concetto ben preciso: l’effetto della mera esposizione, o principio di familiarità.

Psicologia e percezione: il principio di familiarità

L’essere umano tende a preferire ciò che conosce, ciò che vede più spesso. Questo principio psicologico, teorizzato dallo psicologo Robert Zajonc negli anni ’60, spiega perché ci troviamo più gradevoli quando ci specchiamo. Da bambini fino all’età adulta, passiamo la vita a vedere una sola versione del nostro volto: quella riflessa. È familiare, rassicurante, “giusta”. Ci abbiamo fatto l'abitudine.

Nel suo video, Jobillari mostra un primo piano della popstar Dua Lipa. L’immagine è perfetta, da copertina. Poi la capovolge con l’effetto specchio, e qualcosa cambia: il viso sembra meno armonioso. Non perché Dua Lipa non sia bella, ma perché non siamo abituati a vederla in quel modo. Esattamente come succede con il nostro volto: vediamo sempre la versione riflessa, e quando una fotocamera ci mostra la versione reale, restiamo spiazzati.

Distorsione fotografica: anche l’obiettivo cambia le carte

Nel suo video, Jobillari tocca un altro punto cruciale: la distorsione ottica. Ogni fotocamera, ogni lente, ogni smartphone ha un angolo focale diverso. In parole semplici, un selfie fatto con una lente grandangolare può allungare il naso, schiacciare la fronte o gonfiare le guance. Il risultato è un’immagine alterata, spesso non fedele. Il fotografo mostra un grafico con decine di modelli di rullini professionali: ognuno restituisce una resa visiva differente. Ecco perché in alcune foto sembriamo irriconoscibili: la luce, l’angolo, la distanza dalla fotocamera e persino la risoluzione giocano un ruolo importante.

Le macchine fotografiche hanno obiettivi diversi e questo dà vita a foto diverse.
Le macchine fotografiche hanno obiettivi diversi e questo dà vita a foto diverse.

Ma quindi, come appariamo davvero?

La domanda chiave che in molti si pongono è: “Io appaio come allo specchio o come in foto?”. La risposta breve è: come in foto. Ma con un grosso asterisco. Le persone intorno a te vedono la tua immagine “non riflessa”, quindi quella catturata da una fotocamera. Tuttavia, anche le foto non sono una verità assoluta. Un’immagine scattata da vicino con la fotocamera frontale del telefono non ha lo stesso valore di uno scatto ben illuminato da un fotografo con lenti professionali.

In più, il nostro cervello interpreta le immagini secondo abitudini consolidate. Ecco perché potresti sembrare più attraente in video che in uno scatto statico. O sentirti meglio guardandoti in uno specchio che in una foto con il flash sparato in pieno volto. La verità è che nessuna immagine restituisce perfettamente ciò che siamo. Ogni rappresentazione visiva è un mix di tecnica, psicologia e abitudine. Il trucco per vivere meglio la relazione con il proprio aspetto sta forse nell'accettare la molteplicità: possiamo apparire diversi a seconda del contesto, ma questo non cambia il nostro valore né la nostra bellezza.

Lascia un commento