Come lavare i cappelli senza rovinarli? L'esperto di pulizie e igiene spiega quali prodotti usare per eliminare macchie, sudore e sporco.
L’estate porta con sé il sole, il caldo e inevitabilmente il sudore. Tra gli accessori più utilizzati in questa stagione, il cappello, in particolare il classico con visiera, è spesso il primo a farne le spese. Protegge, certo, ma assorbe anche l’umidità della fronte, accumulando sporco, sebo e aloni difficili da ignorare. E qui arriva la fatidica domanda: come lavare un cappello sudato senza comprometterne la forma o i materiali?
Per rispondere con precisione, ci affidiamo ai consigli dell’esperto de La casa di Mattia, punto di riferimento per la pulizia intelligente e sostenibile degli oggetti di uso quotidiano. Il suo approccio è semplice, pratico, ma soprattutto efficace, anche per quei cappellini più “delicati”, come quelli con visiera rigida o inserti in materiali sintetici. Ecco qui tutti i consigli per igienizzare al meglio le lenzuola in estate.

La soluzione parte da un gesto antico: il sapone di Marsiglia
Il primo alleato, ci spiega Mattia, è un classico che non delude mai: il sapone di Marsiglia. Non un detergente qualsiasi, ma un prodotto capace di agire in profondità senza aggredire le fibre. Il segreto? Va utilizzato su tutta la superficie del tessuto, insistendo con delicatezza sulle zone più critiche, quelle dove il sudore lascia l’impronta più evidente: la fascia interna e il bordo della visiera.
Una volta insaponato, il cappello non va buttato in lavatricem, errore comune e spesso fatale per la sua forma, ma immerso con pazienza in una bacinella d’acqua tiepida, dove potrà essere lavato a mano.
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Il mix perfetto per un lavaggio profondo
Per una pulizia davvero completa, Mattia consiglia di arricchire l’acqua con una piccola dose di detersivo liquido e una goccia di candeggina delicata. Non serve esagerare: il dosaggio deve essere minimo, quanto basta per igienizzare senza scolorire. L’effetto è sorprendente: il tessuto torna morbido, pulito, profumato, mentre la visiera mantiene la sua forma originale, intatta.
Il passaggio successivo è il risciacquo, da eseguire con attenzione per eliminare ogni residuo di prodotto. L’acqua dev’essere fredda o appena tiepida, e il movimento sempre gentile. L’obiettivo è rimuovere i residui senza stressare le cuciture o i materiali interni. Una volta pulito, il cappello non va strizzato, ma asciugato all’aria, preferibilmente posizionato su un asciugamano o su una forma che ne mantenga la struttura. L’asciugatura diretta al sole è da evitare: meglio una zona ventilata ma ombreggiata, per non scolorire il tessuto o irrigidire la visiera.
Soprattutto in estate, il cappello è a diretto contatto con la pelle del viso e del cuoio capelluto. È dunque fondamentale che, oltre a essere pulito, sia perfettamente igienizzato. Il sudore, infatti, può essere terreno fertile per batteri e cattivi odori, e un semplice risciacquo non basta. L’uso di candeggina delicata è proprio pensato per garantire quella sicurezza in più, soprattutto se il cappello è condiviso (come spesso accade in famiglia) o se viene utilizzato tutti i giorni.
