L'isola che stregò Ulisse vicinissima a Roma: acque turchesi e borghi unici

L'Isola di Ponza è un piccolo gioiello vicino Roma perfetto per vacanze tra relax, mare blu e borghi caratteristici.

Si racconta che Ulisse, nel suo viaggio tormentato, si fermò su quest’isola che appare e scompare tra le nebbie del mito. Era l’isola di Circe, la maga ammaliatrice, che qui avrebbe trasformato i suoi uomini in bestie e lui in un prigioniero del desiderio. Ma Ponza non ha mai smesso di incantare. Non con filtri magici, ma con il suo fascino aspro e selvaggio, con le sue scogliere a picco sul blu, con le grottesche cavità tufacee che sussurrano storie antiche al viaggiatore moderno.

A due passi da Roma, un’ora di macchina fino ad Anzio o Formia, poi una traversata di appena un’ora Ponza è una dimensione altra, un luogo dove il tempo si piega, rallenta, si arrende alla bellezza. E proprio questo rallentare, questo vivere fuori dalle coordinate comuni, è ciò che affascina chi la visita per la prima volta e chi torna ogni estate come fosse un pellegrinaggio. Se invece desideri esplorare un'isola meravigliosa in Sicilia ecco un vero paradiso. 

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Tutto il fascino dell'isola di Ponza. Fonte: Instagram

Borghi che raccontano una vacanza da sogno

Ponza Porto è il primo volto che si scopre: case pastello adagiate sul porto borbonico, barche che ondeggiano leggere, profumo di salsedine e di pane appena sfornato. È un luogo in continuo movimento, ma con una grazia che non disturba, che accoglie. Il tramonto qui è una cerimonia, con il sole che si spegne lentamente dietro le colline, lasciando riflessi d’oro sull’acqua.

Poi si sale, si va verso Le Forna, dove Ponza si spoglia del superfluo. È più ruvida, meno patinata, più vera. Qui il silenzio ha un peso, e il mare si guarda dall’alto, con un rispetto che confina con la venerazione. In mezzo, grotte e calette che sembrano rubate a un dipinto di Turner: impossibili da descrivere, vanno viste, vissute, magari in kayak o durante una delle escursioni in barca che costeggiano le pareti di tufo e svelano cale nascoste come Chiaia di Luna e l’isola sorella, Palmarola.

Infine c’è Santa Maria, raccolta, discreta. Un borgo che pare addormentato, dove il tempo ha deciso di restare. I passi risuonano sulle pietre antiche, l’odore della macchia mediterranea si confonde con quello del mare. Davanti alla piccola chiesa, il silenzio è così denso che sembra una preghiera.

Vivere l’isola di Ponza in estate: tutto quello che c'è da sapere

Ponza non è solo mare. È anche terra intrisa di storia, stratificata come le sue scogliere. Sotto l’isola si nasconde una città sepolta, fatta di cisterne romane, necropoli dimenticate, resti di ville imperiali affacciate sul mare: un patrimonio invisibile che si percepisce, anche se non sempre si vede. Ogni pietra racconta di esili, approdi, naufragi e rinascite. Ponza è stata tutto questo: colonia, rifugio, carcere. Ora è leggenda e realtà fuse in un’unica anima.

Per chi vuole andare oltre la cartolina, l’alba a Punta Incenso offre un paesaggio che sembra arrivare da un altro pianeta: una bellezza lunare, cruda, quasi marziana. Al pomeriggio, Chiaia di Luna si trasforma in un teatro naturale dove il sole, prima di congedarsi, colora la parete di tufo con sfumature che nessuna tavolozza può contenere.

E quando cala la sera, è il momento di sedersi in uno dei borghi, senza fretta, senza ordinare dal menù, ma chiedendo il pescato del giorno, lasciando che sia il cuoco a raccontarti una storia con ogni piatto. Perché Ponza non si visita: si ascolta, si assaggia, si sogna.

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